Come una vera viaggiatrice metto lo zaino in spalla e vado a scoprire ogni angolo della mia mente.
Distesa su una sabbia di pensieri cerco di non pormi alcuna domanda.
Tu in questo mondo sei il mare, ogni tanto mi solletichi delicato la nuda pelle, a volte mi travolgi ed io mi crogiolo nel tuo fresco abbraccio. In certi momenti però ti retrai ed io non posso che aspettare il tuo ritorno.In un altro mondo siamo solo due figure poste una davanti all'altra. Io in braccio ho tantissime biglie, deduco siano i miei difetti. Cerco disperatamente di tenerli tutti insieme e nasconderli ai tuoi occhi ma ingenuamente, ogni tanto, uno cade distratto. Tu li raccogli e silenzioso prendi atto della mia imperfezione.
Nell'ultimo mondo non ti ho trovato subito; una stanza in cui non c'era assolutamente niente. Lo sguardo correva più dei piedi in ogni direzione per capire dove fossi, se realmente mi avessi abbandonata. Ed è proprio in una di quelle direzioni che ti vidi, se non in tutte. Le pareti della stanza logora, erano coperte da specchi ed io mi rispecchiavo in te. Non arrivai subito alle conclusioni, ma quando uno specchio si ruppe tutto fu più chiaro: siamo nient'altro che due specchi che riflettono l'uno nell'altro ed io non so trattare con me stessa.
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Pazzia su carta
PoetryMi capita spesso di mettere per iscritto un pensiero, per coglierlo e conservarlo. Qui volevo raccogliere alcuni di questi; più belli, più brutti, non lo so, forse solo i più significativi per me.