Capitolo 6

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"Io e tua madre andiamo a fare una passeggiata Samantha"
"Senza di me?"
"Vogliamo stare un po' da soli. Quando sarai grande capirai"
"E perché la mamma sta piangendo?"
"Non sono affari tuoi Samantha!"
"Ma che ore sono?" chiedo.
"Le tre del pomeriggio"
"Posso venire?"
"No. Adesso andiamo"
- 4 ore dopo -
Vedo me che cammino verso l'uscita di casa. Mi chiudo la porta alle spalle e comincio a gridare i nomi dei miei genitori.
Non sentendo risposte mi addentro nel bosco.
È buio. Fa freddo. Ho paura. Mi guardo intorno: nebbia e alberi.
Torno indietro ma non riesco a trovare la via di casa.
In lontananza intravedo i fari di una gip.
Mi sbraccio cercando di farmi notare.
Sta venendo verso di me. Sono felicissima.
Adesso però è troppo vicina per non riuscire a capire che ha una bambina davanti a sé.
I fari mi stanno già accecando quando me ne accorgo.
Prima di cadere per terra riesco a intravedere chi è alla guida: mio padre. Al suo fianco la mamma. Legata. Che piange.

Mi sveglio di soprassalto e subito mi alzo dal letto,corro in bagno e mi sciacquo la faccia. Appoggio la schiena contro la vasca da bagno e avvicinando le ginocchia al petto comincio a singhiozzare.

"Sam" sussurra Harry entrando.
Si siede vicino a me e con le sue braccia muscolose mi sposta su di lui.
Appoggio la testa nell'incavo del suo collo e respiro il suo profumo. Mi rilasso.
"Era solo un incubo" mi rassicura accarezzandomi il braccio con l'indice.
"Vuoi parlarne?" chiede poi timidamente.
Faccio segno di 'no' con la testa.
"Che vuoi fare allora?"
"Andiamo a dormire"
"No,hai bisogno di distrarti un po' e ritornando a dormire rischi di fare lo stesso sogno"
"Quindi cosa vuoi fare?" domando prima di risciacquarmi
il viso.
"Andiamo in camera tua e parliamo. Okey?"
"Che fai? Ti autoinviti nella mia stanza?" dico sorridendo.
"Io ti ho ospitato per una notte. Ora tocca a te"

Si alza anche lui dal tappetino e usciamo dal bagno.
Entro in camera prima di Harry e gli dico di aspettare un attimo fuori dalla porta.
Appena chiudo la porta alle mie spalle corro silenziosamente verso il cassetto,inserisco la mano dentro ad esso e afferro le pasticche.
Mandandone giù una mi dirigo per la porta e la apro.

"Cos'hai fatto?" chiede in tono interrogativo.
"Nulla che ti riguarda"
Fa una faccia perplessa ma poi abbozza un sorriso.
Per qualche secondo cala il silenzio ma poi decido di rompere il ghiaccio.

"Quindi...prima facevi il panettiere eh?" dico sorridendo.
"Esatto. E tu cosa facevi prima di venire qui?"
"Bhe la mia vita si alternava tra lavoro,aiuto mamma,babysitting e interviste degli 1D su YouTube" rido.
"Ti guardi le nostre interviste?" Sorride.
"Sì. C'è n'è una che mi fa straridere perché il giornalista ti chiede come ti senti dopo che il presentatore di un programma sciolto l'abbraccio ha cominciato a palparti"
Le lacrime ci escono dagli occhi.
"'Come ti fa sentire?' e tu 'Triste'" lo imito.


Solo per essere chiara...quella intervista esiste davvero ahahah!

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