Day 40

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Una sensazione di torpore la invase, non appena riprese coscienza.

Provò a muovere un braccio, ma questo movimento le risultò più difficile del previsto, così lo lasciò abbandonato su di un fianco.

Sentì dei quasi impercettibili movimenti accanto a lei, ma non osò aprire gli occhi.

Stefano si mosse sul letto, aveva scoperto la sua dentatura perfetta in un sorriso, e afferrò la mano a Gaia, la quale sussultò, ma senza ancora aprire gli occhi.

Sentì dei passi dietro di lui, e ritrovò Salvatore affacciato alla porta, con un piccolo sorrisetto sul volto, che li osservava.

Non potendo ancora incrociare i suoi occhi nocciola con gli smeraldi della ragazza, prese a disegnare piccoli cerchi immaginari sul dorso della sua mano dalle dita sottili, che sembravano così fragili, com'ella nella sua totalità, d'altronde. Lei era fragile, come una scheggia di vetro in bilico su di un burrone, si sarebbe rotta in mille pezzi al minimo alito di vento. Una volta forse non era così, era più forte. Ma tutto ciò che le era capitato aveva fatto rigare il vetro.

Ma lui l'amava così com'era, che fosse una scheggia o una lastra di vetro, felice o triste, malinconica o gioiosa. Non l'avrebbe mai abbandonata, e, se si fosse rotta in mille pezzi, avrebbe pensato lui a riattaccare i frammenti.

Forse era questo l'amore, ti dimentichi totalmente di te stesso, del resto del mondo, per pensare solo ed esclusivamente alla persona al centro del tuo mondo, quella ragazza che credi così perfetta ma che in realtà non lo è affatto. Ti fa fare pazzie, faresti qualunque cosa per lei, non lasceresti che le accadesse niente, perché ci saresti sempre tu, lì, a proteggerla.

Si distolse dai suoi pensieri e alzò lo sguardo dalla mano che stava afferrando, accorgendosi quasi immediatamente che la stretta veniva ricambiata.

Spalancò gli occhi, e li posò sul viso della ragazza, che, con suo grande stupore, i suoi li aveva aperti e lo guardava sorridente.

Senza pensarci, si gettò su di lei e premette con dolcezza le sue labbra sottili e rosee su di quelle rosse e carnose della bionda.

Subito le mani di quest'ultima andarono a finire nei suoi capelli, per poi spingere il viso del ragazzo ancora più vicino al suo, se possibile.

Stefano poggiò le sue mani sulle guance accaldate di Gaia, cercando di approfondire il bacio, ma un colpo di tosse li bloccò.

Il ragazzo si staccò subito, rosso in viso, come la ragazza, le cui guance stavano diventando più che bordeaux.

Ella puntò lo sguardo a terra, mentre il moro fulminava con lo sguardo Salvatore, che dal canto suo se la rideva sotto i baffi.

Stefano aveva raccontato tutto a quest'ultimo, dal follow fino a quando era ripartito da Napoli. Lui aveva capito, ma continuava a ricordargli che c'era un "terzo incomodo" nella faccenda. E non aveva tutti i torti.

Sentì dietro di lui Gaia che si risistemava sotto le coperte, ed afferrò il suo iPhone.

Trovò diversi messaggi, e uno di quelli attirò la sua attenzione.

Amore
Ehi, amore❤Quand'è che torni a Firenze? Mi manchi.

Tirò un sospiro e bloccò il telefono, abbandonandolo sul letto.

Gaia respirava a fatica, a causa del recente bacio. Cercò di chiudere gli occhi per riprendere sonno, ma non ci riuscì. L'eccitazione era tornata tutta insieme al risveglio.

Due forti braccia la avvolsero da dietro, sorrise al muro bianco di fronte a lei.

Avvertì dei piccoli baci umidi sul collo, mentre il ragazzo cercava di avvicinarsi quanto più possibile al suo corpo.

I suoi capelli oro scivolavano tra le mani grandi di Stefano, rimasero così per un po', quella posizione era piuttosto comoda, tranquillizzante.

Gaia cercò di girarsi, e non venne bloccata, così ben presto si ritrovò faccia a faccia con il ragazzo più bello sulla faccia della terra.

Non doveva essere sicuramente appartenente a questo pianeta, era troppo perfetto, al di sopra di qualunque cosa. Il suo sorriso avrebbe potuto illuminare una stanza, il suo sguardo trapassarti.

Aveva sempre pensato che Stefano fosse bello, ma dal vivo, e, soprattutto, da così vicino, era molto, molto di più. Arrivò alla conclusione che non c'era aggettivo presente sul vocabolario che avrebbe potuto descrivere la sua bellezza.

Il moro si avvicinò fino a far sfiorare le punte dei loro nasi, e sorrise dolcemente. Le lasciò un bacio tra i capelli, come un padre, sussurrando:

-Ti amo.-la sua voce roca la faceva impazzire ogni volta.

Sorrise impercettibilmente.

-Ti amo anch'io.-

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YAYYYY siamo già a 11k di occhietti e 2k di stelline grazie vi A DO ROH.❤Stamattina mi sono svegliata presto e, incredibilmente, con l'ISPIRAZIONE a mille, così mi sono messa subito a scrivere il capitolo ed eccolo qua! Non succede niente di speciale, però i #gafano sono davvero cute, no?Aw.
Domani ricomincia la scuola OH GOSH! Non vedo l'ora di conoscere la mia nuova classeeeh! Voi che classe dovete fare?✨Ora vado diamantucci(random)sciauu💎

Instagram-Stefano LepriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora