Day 41

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They don't know about the things we do.
They don't know about I love you.
They don't know about us.

-Non potremmo mai dirlo.- sussurrò malinconica, lo sguardo puntato a terra, incapace di alzarlo. Le faceva ancora uno strano effetto poterlo guardare negli occhi, in realtà non riusciva ancora a pensare che Stefano Lepri in persona lo amasse.

-Perché?-

Poteva essere veramente stupido a volte. Sorrise impercettibilmente, poi tornò a guardare le convers del ragazzo di fronte a lui, alto il doppio di lei.

-Perché? Sai benissimo il perché.- rispose, secca, dicendo tutto in un fiato, perché sapeva che se si fosse fermata per prendere fiato, non avrebbe resistito e sarebbe scoppiata in lacrime, come le capitava spesso in quegli ultimi giorni.

Una malinconia la assaliva ogni volta che si ricordava che, in realtà, per quanto lui la potesse amare, non sarebbe mai stato suo. Non lo era. E non poteva esserlo.

Stefano parve capirlo perché una scintilla triste luccicò per un istante nei suoi occhi.

Abbassò anche lui lo sguardo, unendo le sue mani con quelle della bionda. Erano incredibilmente fredde, notò. Lei, era fredda. In quel periodo era distante, si stava allontanando sempre di più, si stava lasciando scivolare nell'oblio. Ma lui l'avrebbe salvata, l'avrebbe riportata in superficie. Lei aveva bisogno di qualcuno che la amasse, di qualcuno a cui importasse di lei, qualcuno che la ascoltasse. E quel qualcuno sarebbe stato lui. Avrebbe abbattuto il muro che stava costruendo attorno a se stessa, per abbracciarla ancora una volta veramente, per sentire ancora il contatto con la sua pelle liscia e calda.

Le mancava, le mancava terribilmente. Anche se in quel momento era lì, davanti a lui, sentiva che non era più la stessa.

-Ehi...- avvicinò il più possibile i loro visi, poggiando una mano sulla sua guancia morbida.

Le lasciò un leggero bacio sulla punta del naso e le sorrise.

Anche lei ricambiò il sorriso, uno dei sorrisi più sinceri che abbia mai fatto.

-Baciami, stupido.- si gettò letteralmente sulle sue labbra, prendendo alla sprovvista il moro che ci mise un po' a ricambiare.

La afferrò per la vita, attirandola a se, aveva bisogno di sentirla il più vicina possibile a lui.

Lei cinse le braccia attorno al suo collo, premendo le labbra ancora di più. Sentì la lingua picchiettare contro il suo apparecchio e socchiuse la bocca per permettergli di approfondire il bacio e renderlo meno innocente.

-Ho bisogno di te.- soffiò sulle sue labbra, sorridendo appena.

-Anche io, cazzo, anche io.- si soffermò a guardarla per qualche secondo, ma non riusciva a toglierle gli occhi di dosso. Non si sarebbe mai stancata di osservarla, constatò, in ogni suo minimo dettaglio, era perfetta. -Sei bellissima.- continuò. Le sue gote si arrossarono un poco.

-Resta con me.- sussurrò, prima che una lacrima le scivolasse sulla guancia accaldata.

Tutto era inutile, era insopportabile, quel dolore la soffocava, il suo cuore era crepato, stava per rompersi in mille pezzi e nessuno sarebbe riuscito a ripararlo, mai più.

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Chi indovina da cosa ho preso spunto per la frase "baciami stupido" vince la zanzara che in questo momento mi sta infastidendo. Comunque, chiedo umilmente perdono perché sono tipo settimane che non aggiorno e sono un'ingrata perché vi lascio senza capitoli dopo tutti gli obiettivi che mi state facendo raggiungere, per esempio ora siamo a 13k di visualizzazioni, aweggio. In questo periodo però l'ispirazione manca completamente e la scuola mi sta impegnando moltissimo, spero mi amiate lo stesso. Anyway, volevo anche chiedervi di seguirmi su instagram: @larryyshug grazie💙💚

Instagram-Stefano LepriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora