Coldplay-Yellow.
Capitolo 7 : Educazione fisica e una punizione ingiusta.
Reagisco all'istante e mi allontano da lui, correndo con premura verso casa mia. Mi fermo quando sto per aprire la porta e realizzo che Nicholas non andrà ora a casa.
Il motore della sua macchina ruggisce con forza e lo vedo perdersi per la strada. Sospiro.
«Chi è il ragazzo che ti ha portata?»mi chiede appena solco l'entrata con il cuore in gola e sul punto di uscire.
«Perché lo vuoi sapere, Mairan?»ribatto con un'altra domanda. Rapidamente osservo le sue gambe incrociate e le sue mani, le quali sostengono una rivista di moda.
Strano, non ci sono i suoi uomini.
«Sono pur sempre tua madre e non voglio che tu abbia cattive compagnie.»dice con tono pacato, enfatizzando la parola "madre".
Ipocrita.
Le rivolgo uno sguardo truce e la rabbia mi assale.
«Ora sei mia madre, eh? Giorni fa non pensavi la stessa cosa!»controllo la rabbia crescente nel mio tono. Lei alza le sopracciglia.«Non sprecherò saliva per te, quindi torna dai tuoi uomini e affogati nel tuo alcol, pare sia l'unica cosa in cui sei brava, perché per fare la madre sei negata, mamma.»concludo con tono mordace e salgo le scale, godendomi l'immagine di averla lasciata a bocca aperta.
«Ehi Maccolt, scendi dal mio letto...»dico al mio amico, posando il mio zaino nella sedia giratoria.
Mi tolgo la felpa e le scarpe per poi buttarmi di colpo nel mio letto, rilassando tutti i muscoli tesi del mio corpo.
Chiudo gli occhi e la mia mente viene invasa dal suo volto e le sue parole.
Ti avrei corrisposto prima?
Perché ti comporti così con me?
E perché insisti così tanto che devo ricordarti?
Il filo dei miei pensieri viene interrotto dalla suoneria del mio telefono che vibra nella tasca dei pantaloni.
«Sì?»
«Sì?! Che cazzo Alex? Mi hai piantata a scuola! Volevo che mi accompagnassi al centro commerciale per comprarmi alcune cose.»
«Senti, non credo che possa uscire ora. Mairan è un po'...»
«Furibonda?»
«Sì, e non credo mi lasci uscire di casa e tanto meno per accompagnarti.»cerco che la mia voce suoni suadente.
«Sei sicura che non puoi? Neanche se scappi dall'albero della tua stanza?»dimentico di dire che Claudia quando vuole cerca le vie più omicide. Potrei cadere dall'albero. Non sono per niente agile e la mia caduta di culo contro l'erba sarebbe sicura se solo tentassi di arrampicarmi.
«No.»
«Va bene. Per questa volta ti sei salvata...»roteo gli occhi e sospiro con solievo.«Ti manderò le foto e poi mi dirai quale mi sta meglio.»
Ma che diavolo!
«Okay.»finalizzo la chiamata.
«Dovresti seriamente riordinare la tua stanza, Alexandra.»Mairan entra in camera mia con molta noncuranza, studiando tutto attorno a lei.
Sussulto e alzo la parte superiore del mio corpo, finalmente guardandola.
Resta in piedi, si appoggia nella parete e fa una cosa che da tempo non la vedevo fare.
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The Grey Eye
Teen FictionSi presuppone che all'età dei diciassette anni la tua vita deve girare intorno agli studi, agli amici e alla famiglia, giusto? Si presuppone che a questa età tu sia in cerca del tuo posto nel mondo, sperimentando cose nuove che non sempre finiscono...