Capitolo 13 : Vaffanculo.

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Nothing But Thieves – Itch.

Capitolo 13 : Vaffanculo.

Che cavolo ho detto?

«Io...»le parole s'intrecciano nella lingua insieme al grosso nodo in gola che mi impedisce di parlare; le mie guance si scaldono per l'imbarazzo.

Che posso dire?

«Tu cosa?! Sei una cazzo di guardona o che? Vattene!»la ragazza, di cui non identifico bene il volto, grida e il mio cuore sembra morire notando che lui non accenna nemmeno a parlare.

Non dirai niente?

A quanto pare no, e all'istante mi odio per sperare che lo faccia. Non devo aspettarmi niente da lui, eppure la pugnalata filosa che sembra affondare nel petto dimostra tutt'altro.

Deglutisco il nodo formato in gola e cinque secondi dopo mi vedo correre verso casa con premura. Apro la porta e, lasciandomi cadere, la chiudo.

«Perché l'ho detto?»sussurro tra me e me; le luci a casa sono accese, ma lasciano sempre un'alone di oscurità più in là.

Nego con la testa e sorrido con amarezza, notando che non c'è nemmeno Mairan.

Ormai non devo aspettarmi più niente da nessuno, ho ricevuto troppe delusioni nel corso degli anni.

Da mia madre, da mio padre e, ora, dal ragazzo a cui ho dato il mio primo bacio.

Che ho fatto di male?

Voglio solo sentirmi apprezzata da qualcuno, veramente.

La disperazione che percorre il mio corpo si manifesta come forma di lacrime. Il dolore della delusione m'inebria, facendomi sentire più debole e vulnerabile di quello che lo sono stata nei miei diciasette anni. Dirigo le mani nella testa, e massaggio la zona che pulsa continuamente.

Chiudo gli occhi e non posso evitare chiedermi:

Sto piangendo per lui?

E, per quanto lo voglia negare con tutta me stessa, so bene che la risposta è un grande sì.

Sono sincera, non avrei mai pensato di trovarmi in questa situazione. Ho sempre detto che farlo fosse da stupide e tutt'ora lo penso.

Un complimento e un sorriso; bastano poche azioni per farti avere una 'cotta' per un ragazzo, ma il fatto sta che sei tu l'ingenua che ci casca, non lui. Sei tu quella che si illude e spera in qualcosa di più, ma la realtà è sempre un'altra.

Una veritiera.

«Ehi Maccolt, vieni.»scorgo il mio cane in cima alle scale, osservandomi con cautela.

Corre da me e il dolore in me si attenua, quando lecca le mie lacrime stupide.

«Grazie amico, ci sei sempre per me.»giudicami strana o anche pazza, ma la verità è che Maccolt mi tira sù il morale con solo la sua presenza. Tengo a questo cane e ucciderei se solo qualcuno gli facesse del male.

Okay, mi sto dillungando troppo e rischio di sembrare bizzarra.

Rimango seduta nel suolo per minuti, i giusti per calmarmi e, nel momento che sto per alzarmi, dei colpi molto irruenti colpiscono la porta in cui sono appoggiata.

«Apri, devo parlarti Alex!»

Il mio cuore fa una capriola mortale.

Nicholas...

Il respiro resta intrappolato nella mia gabbia toracica; tento di calmare i miei battiti erratici ed evitare di respirare, ma fallisco inutilmente.

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