Capitolo 2 : Signor Maccolt

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The Neighbourhood-Sweater Weather.

Capitolo 2 : Signor Maccolt.

«Ciao, canino peloso e divino»gli accarezzo la testa soavemente.«Chi è il cane più bello e forte?»lecca la mia mano.«Ah sì, sei tu.»

Sono le undici del mattino. Dopo che Claudia è ritornata a casa sua e mia madre è uscita, io coccolo il mio cane.

La luce del Sole filtra nella mia finestra, illuminandola. Un leggero vento irrompe nella mia stanza, accarezzandomi le guance.

«Ding dong.»il campanello di sotto comincia a suonare di continuo.

Corro con premura verso le scale al contempo che vedo Maccolt già di fronte alla porta.

«Vengo, vengo.»grido con una leggera nota di rabbia. Andiamo, chi rompe alle undici?

Apro la porta e, per mia sorpresa, una ragazzina di tredici o quindici anni mi guarda con un enorme sorriso.

«Ciao!»esclama con entusiasmo. Alzo il sopracciglio stranita.«Tu devi essere Alex, vero?»

La confusione m' ingarbuglia. Lei lo nota.

«Mio fratello ha parlato molto di te. Ti ho vista in una foto con lui e sei più bella di quanto pensavo.»Maccolt appare in tutta la sua tenerezza dietro le mie gambe.«Un cane! Posso prenderlo in braccio? Posso?!»

Le sue labbra si piegano in un sorriso e scorgo un velo di divertimento nei suoi occhi vispi.
Annuisco e lei si abbassa prendendo il mio cane che, contento anche lui, le lecca la faccia.

«Chi è tuo fratello?»chiedo.

«Una persona che vive e respira.»risponde.

Sarcastica.

Un sorriso compare sul mio volto; mi ricorda un po' me per il suo sarcasmo accentuato.

«E tu come ti chiami?»chiedo lasciandola entrare a casa. È una strana, lo so, può giusto essere un'assassina in serie, oppure un rettiliano nel corpo di una ragazzina.

<<Ricordami perché ti lascio vedere troppi film di ufo, eh? >>

<< Perché sei la mia coscienza e faccio quello che voglio!>>

«Jane Maccolt.»

Sgrano gli occhi, sorpresa.

«Sei parente di Adam Maccolt?»chiedo con cautela. Il cuore mi rimbomba nelle orecchie.

«No, perché? Chi è? »

Una piccola parte di me ne rimane delusa e l'altra neutrale.

«Nessuno d'importante.»una fitta mi trafigge la spalla, mostrandomi così imperterrita.«E in quale casa vivi?»

«In quella di fronte alla tua.»

È la mia vicina di casa.

Per ora posso dire che si dimostra simpatica...

«Sei molto bella, sai?»

Sì, e anche adulatrice con la mia persona.

«Ciao! Mi chiamo Claudia! Tu?»
la bambina dai capelli castani ride. Lascio la palla e la tiro, molto vicino alla sua gamba.

«Ehi! Per poco non mi colpivi.»
Sorrido. La bambina mi imita e alza la mano. Osservo e non capisco cosa vuole che faccia.«stringi la mia mano, ho visto che i grandi fanno cosi.»

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