MGMT-Time To Pretend.Capitolo 6 : Nuovo compagno e le maniache sessuali.
Mi mordo l'unghia della mano destra e non faccio altro che guardare sopra le mie spalle e mentalmente dico una maledizione, confermando la mia teoria.
Tutti stanno per finire il compito con un'espressione piuttosto soddisfatta e tranquilla, sicuri che prenderanno almeno una B- o, adirittura quelli della prima fila, una A e forse anche un elogio dal prof di Storia.
Fantastico, prenderò un'altra D- e mi beccherò un altro insulto da Shitcare. No, non ridere. Il suo cognome è così, sul serio.
D'accordo, non fa proprio così, ma ci assomiglia e poi a me piace chiamarlo in quel modo.
Adocchio Shitcare guardare il suo orologio al polso con impazienza; sorseggia dalla sua tazzina di caffè con falsa quiete.
Concentro poi la vista nel mio compito e i nervi mi danno il benvenuto, notando che è quasi in bianco. Deglutisco saliva e sussulto quando la campanella suona all'improvviso.
Scorgo tra la folla di studenti che consegnano i rispettivi compiti, Claudia, la quale si alza dal suo banco e una piccola fila di fischi la segue. Tipico, i maschi le vanno dietro ormai da tempo.
Si avvicina a me con un grande sorriso.«Com'è andata? A me, non per vantarmi, ma penso prenderò una B+.»proferisce ma non le presto molta attenzione, e vado nella cattedra del docente.
«Il compito?»alza un sopracciglio e arriccio il naso per la zaffata del suo alito.
«Mi può dare solo cinque minuti per completarlo?»chiedo e scorgo i miei compagni uscire dalla classe, diretti in mensa.
«Mi vede forse con la faccia di uno che vuole aspettare?»chiede accigliato.
A dire il vero si vede come uno con la faccia da culo.
«Ma certo che no, ma sono sol...»mi interrompe, sbattendo la mano nella cattedra con rapidità.
«Avanti, mi dia il foglio.»roteo gli occhi di cattivo umore e gli dò il compito. Lo mette insieme agli altri e poi prende la sua valigetta orribile ed esce dalla classe.
«Che stronzo. Gli serve una scopata, ma una di quelle selvaggi.»dice la mia amica, posizionandosi accanto a me. Rido per il suo commento e poi ci avviamo in mensa.
[...]
«Aargh! Questa merda è immangiabile! Non credete anche voi? Cioè, che cazzo ci mettono nei vassoi da sembrare così disgutosi?!»biascica e impreca all'ultimo. Io e Claudia soffocchiamo una risata.
«Allora, che avete fatto ieri, certo, oltre ad ignorarmi come sempre? Sapete? Siete delle amiche terribili.»ci guarda con falso odio mentre dà un sorso alla sua latina di Sprite.
Io e la mia amica ci leggiamo nella mente, sì, proprio come i vampiri.
Nah, scherzo.
«Abbiamo visto un film, Simon. Tu?»sospiro dal sollievo, notando che il moro se la beve. Lui sorride malizioso alla domanda di Claudia.
«Uh, qualcuno ha avuto una notte movimentata a quanto pare, racconta!»dice la castana avvicinandosi a Simon con interesse nei suoi occhi verdi.
Rido dalle battute dei due e le loro facce mentre ridono, ma poi mi strozzo con l'acqua, notando che qualcuno mi sta guardando in lontananza, più precisamente a quattro tavoli più avanti dal nostro.
Jake McBy.
Capelli quasi riccioli e castani, occhi marroni con pagliuzze verdastre, tutto ciò accompagnato da una corporatura leggermente muscolosa; giusto il necessario da pensare che sia in qualche squadra dove sia presente l'attività fisica.
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The Grey Eye
Novela JuvenilSi presuppone che all'età dei diciassette anni la tua vita deve girare intorno agli studi, agli amici e alla famiglia, giusto? Si presuppone che a questa età tu sia in cerca del tuo posto nel mondo, sperimentando cose nuove che non sempre finiscono...