Storia 117

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Fissai il pezzo di plastica bianca nella mia mano con orrore. Due piccole linee blu. Due linee che indicavano che il test era positivo. Non ho neanche dovuto controllare nella scatola per saperlo.

Oh dio, non eravamo pronti per questo.

Ryan sarebbe diventato padre.

Lo amavo, probabilmente più di quanto si possa amare qualcuno, e lui mi amava. Era la mia anima gemella, ma nessuno di noi era pronto per questo. Avere un bambino significava crescere; significava avere più responsabilità, sposarsi e tutto il resto.

Caddi sul gabinetto e continuai a fissare il test nella mia mano. Quasi dimenticando di respirare mentre lo stringevo sempre più forte, come se romperlo avesse cambiato il suo risultato. No... Nessuno di noi era pronto per questo.

Ryan dopotutto era ancora un "bambino", andare fuori a bere con gli amici ogni weekend, giocava ai videogame e compagnia bella. Non era pronto per tutta quella responsabilità.

Un bambino era un piccolo essere umano! Non puoi semplicemente lasciarlo a casa per andare a bere, o passare la notte a giocare ai videogames quando hai un bambino. Gli servono cure ed attenzione costante. Era impossibile Ryan ed io potessimo gestire tutto questo.

Alla fine buttai il test nel cestino vicino al lavandino, lavai le mie mani tremanti e incespicai nella cucina per bere un bicchiere d'acqua cercando di far passare lo shock. Stavo ancora cercando di capire come uscire da questa situazione. Per il mio bene e per Ryan.

Non avevo ancora trovato una risposta mentre mi trascinavo verso la camera da letto, ancora sotto shock. Cosa potevo fare? Cosa potevo dire? Come potevo gestire una situazione simile?

La mia mano stava tremando mentre raggiungevo la maniglia ed entravo lentamente nella camera da letto, con le lacrime che scorrevano sul viso. Ryan stava dormendo, ma si svegliò appena entrai. Il suo sonno è sempre stato molto leggero. Passò la mano sul suo viso in quel modo adorabile che replicava quando era stanco e non riusciva a focalizzare bene la situazione.

"Daniel? Cosa diavolo stai facendo a casa mia?" mi chiese intontito. Era evidente che era stanco. Si capiva dalla sua voce impastata, tenuta bassa per non svegliare la stronza che stava dormendo accanto a lui.

Agii velocemente, era l'unico modo. Ryan non era pronto ad avere un bambino con quella troia.

Ryan, il bellissimo Ryan, non era pronto ad essere un padre di famiglia. Annullai la poca distanza tra la porta ed il letto, alzai il coltello e colpii, squarciando le gole di Ryan e della sua puttana. Le coperte si macchiarono immediatamente di rosso, mentre la piccola famiglia finiva prima di cominciare.

Fece molto più male a me che a lui, perdere la mia anima gemella, il mio unico vero amore. Mi spezzò il cuore, ma era per il suo bene.

Ryan non era pronto a diventare padre, lo sapevo.




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