CAPITOLO 4

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Il viaggio in aereo fu breve,ormai gli aerei non mi facevano più paura e poi in quel momento non mi importava neanche.

Appena atterrammo mi arrivò un messaggio su what's app da Pablo...

"buena . partido sin decir adiós"

ovvero "brava parti senza salutarmi"

che bella faccia tosta che aveva .... Volevo solo che soffrisse come stavo soffrendo io in quel momento....

Che fare..?

"ehy hai ricevuto una lettera ieri mattina per caso ??"

Mio padre interruppe i miei pensieri

" si papà scusa, mi ero completamente dimenticata di chiamarti..ho..ho avuto altro a cui pensare scusa"

" non fa niente amore ti capisco,gli adii non sono mai facili...E quel ragazzo ..Pablo come l'ha presa??"

Credeva veramente che gli avrei raccontato per filo e per segno come era andato il mio "incontro di addio" con lui ?? Pff..

"tutto bene papà grazie. Ha detto che non vede l'ora che torniamo"

" Immagino, una ragazza fantastica come te quando la trova lì ?!"

Suonava così ironica questa frase...

"Non so....A proposito, dove siamo atterrati stavolta?? a Firenze??"

"no cucciola,però se vuoi un giorno andremo lì a trovare i tuoi nonni.Comunque siamo nella città eterna. Roma!"

"veramente?? wow "

"già,vedrai ti piacerà tantissimo.La nostra casa si trova proprio davani al fiume Tevere,è molto grande,non come la villa in Spagna, ma è una delle più belle.

E poi abbiamo deciso di iscriverti ad una scuola pubblica sai starai in classe con tua cugina Carol.Te la ricordi??"

Carol? oh certo che me la ricordavo. Era la tipica ragazza snob presuntuosa ed esuberante.

Odiavo Carol con tutta me stessa e sapevo che stare in classe con lei sarebbe stata la mia rovina.. Mi avrebbe messa nell'ombra come sempre se non peggio..

"Carol?? Papà ma ti ricordi chi è ??.....Non potevate fare cosa peggiore"

Detto questo arrotolai le cuffiette e le infilai nella tasca.Aumentai il passo e raggiunsi il primo bagno pubblico dell'aereoporto.

Ero abituata a quei bagni puzzolenti e sporchi,infatti portavo sempre con me il kit igenico con cui disinfettavo ogni singola cosa che toccavo.

Mi guardai allo specchio,avevo voglia di piangere....Chissà cosa mi aspettava in quella magnifica città...Di sicurno non qualcosa di bello.

Mi lavai le mani e uscii dal bagno,ma proprio nel momento in cui toccai la maniglia,una forza opposta che proveniva dall'altra parte della porta mi scaraventò a terra su quel pavimento sudicio.

Per qualche secondo non realizzai ma quando aprii gli occhi,e vidi dove mi trovavo,mi alzai di scatto e mi girai per vedere chi era stato il genio.

Quello che mi si presentò davanti non era ciò che mi sarei aspettata....

QUEL GIORNO DI SETTEMBREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora