CAPITOLO 21

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La mattina dopo mi sentivo già molto meglio.La gamba era ancora un'pò dolente ma riuscivo a zoppicare adesso.

Al mio risveglio lui era ancora immerso nel suo sonno profondo.Sembrava un angioletto e mi piaceva guardarlo,sarei rimasta ore e ore ad osservarlo mentre dormiva.

Alle 9:15 entrò il dottore che mi cambiò le fasciature e poi uscii.

Erano le 10:30 ma LUI ancora dormiva....Avrei voluto parlargli, mi mancava sentire il suono della sua voce.Mi aveva fatto perdere la testa.

Si svegliò alle 12:40,aprì i suoi occhi scuri e mi guardò ancora intontito.

"Buongiorno"

"Buongiorno Mio Salvatore"

Mi Sorrise.Improvvisamente non sentivo più il dolore alla testa e alla gamba.

Ricambiai il sorriso.

"Hai bisogno di qualcosa?? Ti chiamo l'infermiera??"

"Nono Grazie.Che ore sono?"

"Le 12:50"

"Bene.Per le 15:00 i miei dovrebbero arrivare mi farebbe piacere se li conoscessi"

Voleva presentarmi ai suoi ...Che imbarazzo, che avrebbero pensato di una ragazza che se ne va in giro da sola per una città che non conosce ?? ...

"ah..va bene... Spero solo di non dare una cattiva impressione.."

"Nhaa sono abbastanza tranquilli "

Mi fidai delle sue parole e alle 15:00 conobbi Pamela e Stefano. Erano due persone adorabili. Mi riempirono di complimenti per come mi ero comportata e per quanto fossi carina.

Pamela era una donna molto semplice avrà avuto si e no 40 anni. Mentre il padre,Stefano, sembrava un'uomo molto preciso e di buone maniere.

"Sono contenta che Riccardo ha trovato una ragazza come te"

Prima che rispondessi LUI rispose al posto mio

"Mamma non stiamo insieme, lei è la cugina della mia....della mia ragazza"

Non pretendevo che le dicesse che era il mio ragazzo solo che sentirgli dire che Carol era ancora la sua ragazza,mi fece provare una rabbia immensa...

"Ah scusatemi allora."

Alle 17:00 arrivarono i miei e mi portarono il cambio che avrei messo il giorno dopo quando mi avrebbero dimesso.

Si perchè io potevo uscire mentre Riccardo aveva ancora dei controlli da fare.

Lasciare l'ospedale senza di lui mi metteva tristezza e malinconia.Volevo stargli accanto soprattutto in un momento così.

Il giorno dopo uscii e lo abbracciai forte.Non mi importava cosa pensasse.Tanto era la realtà.Io lo amavo.

"Mi raccomando cerca di riprenderti ok?"

"Non vedo l'ora di uscire"

Stavo per rispondere ma la vidi arrivare e mi zittii...


QUEL GIORNO DI SETTEMBREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora