CAPITOLO 5

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Un bellissimo ragazzo molto più alto di me,occhi scuri,capelli scompigliati,zigomi scolpiti,sguardo penetrante e labbra carnose ....wow....Sembrava un Dio sceso in terra.

"Scusami.Non ti avevo vista,ti serve una mano?"

Ok. Serena calmati.Prenditi il tuo tempo per pensare....

"nono grazie. sto bene"

Uscii di corsa da quel bagno e accidentalmente inciampai in una delle panchine lì davanti.Ovviamente non poteva mancare la ciliegina sulla torta.

Il livello di figuracce era salito al massimo.

Mi girai per vedere se aveva notato la mia patetica scenetta ma per fortuna sembrava sparito dietro quella porta.

Quel ragazzo mi colpì immediatamente,aveva qualcosa di unico,qualcosa che nemmeno Pablo aveva.

I miei mi corsero incontro appena mi videro

"Serena!!! Cosa hai combinato?????"

Inizialmente non capii a cosa si stava riferendo mia madre,poi mi guardai i jeans e la felpa.

Ero totlmente sporca di quel pavimento e quasi vomitavo.

"Sono inciampata in bagno ma sto bene...Andiamo?"

lasciai l'aereoporto con la consapevolezza che non avrei mai più rivisto quell angelo di ragazzo.

L'aereoporto di Fiumicino non era molto distante da Roma ma c'era molto traffico così in taxi decisi di chiamare Maria per avvertirla del mio arrivo

"Holaaaa Chicaa!Allora come è stato prendere l'aereo??"

"come sempre "

"hahaha giusto mi ero scordata che ormai prendere l'aereo per te è come indossare mutande"

"sii ..solo che questa volta è stato diverso... ti racconto appena arriviamo a casa..ora ci sono i miei..."

"va bene chica ti aspetto su what's app e skype "

"a dopo"

La telefonata si chiuse lì e per passare il tempo decisi di rispondere ad alcuni messaggi dei miei ex compagni di scuola.

Mi auguravano tutti buon viaggio e mentre rispondevo mi ricordai del messaggio di Pablo.

Avevo una risposta pronta per lui ora.


QUEL GIORNO DI SETTEMBREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora