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-Gwen- Qualcuno mi toccò con attenzione la spalla. Gemetti, girandomi su un fianco lontano dalla voce di sollecitazione -Gwen, svegliati. dobbiamo proseguire -La voce si dichiarò ancora una volta.

Lentamente, aprii gli occhi per vedere il mio viso livellato con un pavimento coperto di foglie. Mi misi a sedere di colpo, guardandomi intorno in preda al panico alla vista familiare dei boschi. -Ehi, ehi calmati- Due mani si posarono sulle mie spalle, alzai lo sguardo fino a vedere Michael in piedi di fronte a me, con i capelli disordinati.

Mi diede uno sguardo incerto e gemetti di nuovo, mettendo le mani sul viso.

-Scusa- Mormorai e misi le mani a lato di me per alzarmi. Appena feci un po' di pressione sul mio polso, un dolore vertiginoso si diffuso lungo tutto il braccio e sibilai per il dolore. Guardai verso il basso, improvvisamente mi ricordai della bruciatura provocata da Michael nella mia pelle.

Usai la mano sinistra, e tolsi le fogli rimaste attaccate alle mie gambe. guardai Michael mentre quest'ultimo si passò una mano tra i suoi capelli rossi disordinati. -Dobbiamo proseguire. Scarlet con il suo amico potrebbero catturarci in qualsiasi momento- Disse, il suo sguardo guizzò ovunque tranne verso di me.

Annuii e raggiunsi le mie cose che erano a terra. Una volta che prendemmo tutto, continuammo il nostro viaggio attraverso i boschi illuminati dal sole.

La scorsa notte, Michael ed io avevamo camminato tanto quanto avevamo potuto fino a che non fossimo esausti. Cercai di rassicurarlo che dovessimo andare avanti, dal momento che Scarlet e il ragazzo incapucciato sarebbe stati sulle nostre tracce, ma lui mi disse che incominciavo ad avere l'aspetto di uno zombie, così ci fermammo per riposare.

Così trovammo un posto nel bel mezzo del bosco, e passammo la notte lì. Stavo gelando, dato che indossavo solo i pantaloncini e una camicia di flanella, tremavo tutto il tempo cercando di dormire. Sentivo così freddo che volevo disperatamente Michael vicino a me dato che era praticamente una stufa, ma mantenni le distanze. Lui, invece, decise di riposare vicino ad un albero che era lontano da me. Feci subito finta di andare oltre il fatto della bruciatura, ma non aveva il coraggio di avvicinarsi a me. Era troppo paranoico che avrebbe potuto farmi un'altra cosa del genere, o peggio ancora. Io non lo biasimavo, ma tutto era diventato diverso quando Michael non si comportava come era solito fare.

Camminammo attraverso il terreno irregolare e mi sentii debole e stanca con un disperato bisogno di farmi un bagno. Non riuscivo nemmeno ad immaginare come si presentasse la mia immagine in questo momento.

Gli stridii degli uccelli riempivano l'imbarazzante silenzio tra me e Michael. continuammo in nostro viaggio in mezzo ai boschi per lo più per due motivi. Il primo: perché Scarlet e il suo amico incappucciato avevano scarse possibilità di trovarci se fossero stati alla ricerca di noi. E secondo: non avevamo idea dove fosse una strada.

Quando io e Michael ci imbattemmo nel bosco, corremmo di fretta, non facendo caso che ci fossimo infiltrati all'interno. Non sapevamo dove andare, la nostra unica speranza era che alla fine ci saremmo incappati su una strada così che potessimo uscire da quella zona al più presto possibile.

Tenni la testa bassa mentre camminavo, Michael si guardava intorno di tanto in tanto attentamente, ma non aveva mai guardato nella mia direzione nemmeno una volta. Alla fine, il silenzio diventò troppo insopportabile così parlai per romperlo.

-Allora, conosci questa Scarlett?- Misi in discussione.

Michael mi lanciò un'occhiata e subito la mia faccia si arrossò. Naturalmente non sapeva chi fosse. Perché avrebbe dovuto chiederle chi fosse al parcheggio del motel? Sospirò quando chinai la mia testa imbarazzata.

INFLAME  || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora