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Quando aprii gli occhi, sussultai per il fatto che mi trovai in una camera inondata nel buio. Al mio improvviso sussulto, Michael gemette sotto di me e guardai verso il basso, la sua testa  era ancora sulle mie gambe e le braccia avvolte intorno alla mia gamba sinistra.

Un piccolo sorriso si fece strada su per le mie labbra e feci un lungo respiro, come i miei occhi cercarono di adattarsi alla stanza buia. Gettai uno sguardo alla mia sinistra, e notai una sveglia digitale sul mobile che segnava un paio di minuti dopo le otto. Erano passate un paio di ore da quando mi ero addormentata.

Il Sole era ormai scomparso, e decisi di andare da Ashton o Calum. Con attenzione e in silenzio, tolsi le braccia di Michael dalla mia gamba e spinsi gentilmente via la testa dalle mie gambe. Michael borbottò gemendo, ma alla fine, mi lasciò andare, allontanandosi da me e voltandosi dall'altra parte.

Lentamente scesi dal letto e mi feci strada attraverso la stanza, verso la porta con la luce che proveniva da sotto di essa. Tirai la maniglia della grande porta e si aprì un po', appena sufficiente per me per scivolare fuori. La chiusi una volta uscita fuori ritrovandomi nell'illuminato corridoio.

Mi guardai intorno e feci un passo in avanti nel grande corridoio freddo. Invece di essere un corridoio illuminato, era come se fossi già stata qui prima che arrivassi, era inondato di luci che pendevano dal soffitto. Incrocia le braccia al petto stringendomi nelle spalle come feci un altro passo in avanti, notando che per essere un enorme casa, fosse piuttosto fredda.

Ma poi di nuovo, la casa era di proprietà di un giovane ragazzo che dominava il ghiaccio, così naturalmente tutto era freddo.

Tutto era in silenzio come decisi di arrivare in fondo al corridoio, verso la scala che portava al piano inferiore. I miei passi erano attutiti dal pavimento in legno. Tutto era paurosamente silenzioso.

Sospirai esasperata come raggiunsi la fine del grande corridoio, ma poi il respiro mi si congelò in gola come un'estremamente grande figura mi si parò davanti, bloccandomi completamente il passaggio. Sgranai gli occhi e boccheggiai, quando mi resi conto che la grande figura era una delle due guardie di Ashton che aveva portato Michael in camera.

I suoi occhi grandi neri, mi guardarono e deglutii con paura e timidezza.

-Ehm, ciao,- feci un passo indietro per il suo sguardo intimidatorio. -Sai dov'è Ashton?- Chiesi incerta.

Lui annuì, senza dire una parola. Mi leccai le labbra, dato che la mia bocca si seccò per la paura, e abbassai lo sguardo sul pavimento prima di guardare verso di lui. -Mi puoi portare da lui?-

Anche in questo caso, non disse nemmeno una parola, ma si allontanò da me e iniziò a camminare avanti. Presi questi gesti come un sì, e lo seguii in fretta oltre le grandi scale e verso l'altro lato del secondo piano. I suoi passi echeggiavano nella grande casa mentre lo seguivo giù verso un altro corridoio, molto più freddo.

Questo corridoio, era decorato con diversi dipinti. Tutti erano molto antichi e costosi. Diversi erano dipinti di divinità greche e alcuni erano dipinti di antiche guerre. Distolsi lo sguardo come vidi rappresentati alcune scene raccapriccianti.

La grande guardia si fermò davanti ad una grande porta a doppio battente di mogano. Si voltò verso di me, per assicurarsi che fossi lì, e poi aprì la grande porta. Invece di entrare dentro, però, fece un passo per mettersi a lato e mi fece cenno di entrare.

Esitante, feci un passo nella stanza e immediatamente sgranai gli occhi. La grande sala era decorata quasi come una sala studio. Aveva delle finestre che andavano dal pavimento al soffitto, affacciandosi su un bosco, mentre le pareti erano rivestite da librerie immense. I libri erano rilegati in pelle e collocati ordinatamente negli scaffali. All'interno di alcune vetrine vi erano dei manufatti, per lo più vecchie maschere e armi. Armi molto vecchie ma ancora pericolosamente spaventose.

INFLAME  || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora