The meeting.

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Un ennesima stancante giornata di lavoro si era conclusa.
Ero arrivata a casa, fatto un rilassante bagno caldo, per poi mettermi qualcosa di comodo e stendermi sul mio divano fumando una sigaretta e bevendo il mio amato Jack Daniels.

Nonostante il mio lavoro fosse apparentemente creativo ed emozionante, c'erano delle giornate no in cui non avevo ispirazione.
Oggi era stata una di quelle.

Ad un tratto suonò la porta.
Spensi la sigaretta e posai il bicchiere sul tavolino.
Andai ad aprire, dimenticandomi di vedere prima dallo spioncino come facevo spesso.

«Salve, sono il...»

«Gabriella.» dissi molto stupita di chi ci fosse alla mia porta.

Gabriella Dawson, mia grande amica del liceo, e suo fratello Antonio.

Non la vedevo dalla riunione della nostra classe di 3 anni fa. Non era cambiata affatto. Dopo quella sera, ci eravamo promesse di vederci qualche volta e andare a bere qualcosa.
Ma dopo quello che mi era successo, io non mi feci sentire, e lei avrà avuto i suoi impegni per fare lo stesso.

Antonio.
L'ultima volta che l'avevo visto, ero a casa sua con Gabriella per prepararci agli ultimi esami.
Stava insieme a Laura, come quasi ogni volta che lo vedevo.
Lui mi era piaciuto dalla prima volta che lo vidi, e me la ricordo bene:
Nella nostra palestra, mentre si esercitava con il sacco nella boxe.
Ma qualche giorno dopo, lo vidi con Laura nel corridoio della scuola, con i visi molto vicini mentre si sussurravano qualcosa di dolce.
Stetti male, ed essendo Gabriella l'unica mia amica, mi sfogai con lei.
Mi rivelò che Laura non era simpatica come sembrava. Tra di loro, non c'era mai stato un rapporto d'amicizia stretto.
Ma andando avanti con gli anni, mi abituai alla situazione.
Certamente, non è che stavo bene quando li vedevo insieme, ma imparai a conviverci.
Poi passarono gli anni, e non vedendolo più, quella cotta da liceo mi passò.
Lui era sempre più bello, era diventato un uomo, a mio parere, molto affascinante.

Abbracciai d'istinto Gabriella, e quando ci staccammo, salutai Antonio facendo un cenno con la mano.

«Ti vedo bene! Hai ancora cambiato colore dei capelli?» mi chiese ridacchiando.

Beh, una mia piccola mania erano le tinte.
Al liceo, li avevo neri, al raduno della classe erano biondo ramato e ora rosso scuro.

«Beh, conosci la mia fissa per le tinte. Anche tu stai molto bene! Come mai siete qui?»

«Due giorni fa, c'é stato un incendio nella casa di fronte alla tua. Pensavamo fosse un incidente, ma le prove ci hanno riportato ad un incendio doloso. Volevamo farti delle domande.» mi chiese Antonio.

Studiandolo bene, vidi che aveva un distintivo.
Era diventato un poliziotto, cosa che da lui mi sarei aspettata.

«Entrate.» gli dissi facendo un cenno verso il tavolo.

Chiusi la porta e mi sedetti con loro.

«Ditemi pure. Loro come stanno?»

«Sono morti entrambi.» mi disse Gabriella.

Abbassai la testa, e mi tornarono a mente tutte le volte che li avevo visti. Una coppia di anziani, felici e ancora innamorati.
Non piansi. Anche se ero una persona sensibile, spesso riuscivo a tenere a freno i miei sentimenti davanti a qualcuno.

«Li conoscevi?» iniziò Antonio.

«Beh, si. Erano pur sempre miei vicini; quando andavano fuori per il weekend, la signora Jackson mi chiedeva di annaffiare le sue ortensie. Nonostante la loro età, si amavano molto.»

«Pensi ci sia qualcuno che li volesse morti o volesse fargli del male?» continuò lui.

«No, non credo proprio. Erano una coppia molto gentile e cordiale. So che non avevano mai potuto avere figli, e avevano sempre pensato all'adozione, ma non avevano abbastanza soldi per farlo.»

Protect Me - Antonio DawsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora