9.

1.4K 42 17
                                    

22-10-15

Hazza: Louis, oggi mi hanno cacciato dal cimitero, volevo stare ancora con te, ma non è possibile. Giuro che domani mattina vengo a trovarti e ti porto un po' di tè.

Hazza: Ti amo, e sono emozionatissimo per il "matrimonio", sto già organizzando tutto.

Hazza: Ti amo, notte notte.

--

Harry lasciò internet acceso, come tutte le sere, sperando che il suo Louis gli avrebbe scritto finalmente.
Prima di addormentarsi si ricordò il primo giorno che aveva visto Louis: era dicembre e quella sera faceva particolarmente freddo, Harry aveva litigato con il suo ragazzo e Niall, il suo migliore amico, lo aveva obbligato ad uscire per farlo distrare un po'.
''Allora, togliti quella faccia da depresso, c'è un mio amico, Zayn, e ha detto che avrebbe portato un'altra persona. Mi raccomando, socializza e divertiti a bowling.'' Harry annuì distrattamente, non aveva ascoltato una sola parola di quello che aveva detto il suo migliore amico e non gli interessava.
Arrivati il locale sembrava vecchio, noioso. Odorava di muffa e piedi sporchi, al solo pensiero che si doveva mettere quelle scarpe disgustose Harry rabbrividì.
Voleva tornare a casa, sul suo letto a magiare patatine e vedere film horror.
Arrivarono davanti un tavolo e Niall abbracciò un ragazzo alto con la carnagione abbastanza scura e capelli neri.
''Ciao, io sono Zayn.'' Zayn, l'amico di Niall, gli porse la mano e Harry gliela strinse.
''Niall, amico, quanti anni ha sto tizio? Credevo che questa sera non dovevi fare la babysitter.'' Disse un ragazzo ridendo, aveva i capelli rossiccio, sembrava strano. ''Sono Ed, tu?''
''Erm....mi chiamo Harry.''
''E quanti anni hai?''
''Andiamo Ed, smettila. Sta scherzando, ovviamente. Io sono Louis, piacere.'' Quel ragazzo poco più alto di lui gli porse la mano, come aveva fatto Zayn. Pensò che la sua voce fosse strana, melodiosa. Credeva che avesse il mal di gola quel giorno. Harry si mise a ridere a quel pensiero stupido, ma le risate si trasformarono in lacrime per la mancanza di quei giorni passati con lui. Gli mancava, tantissimo, ma non poteva farci niente e quando lo capì qualcosa scattò in lui.

--

Il giorno dopo portò, come aveva promesso, il tè a Louis.
''Vedi, amore, ti ho portato il tuo tè preferito.'' Gli riempì la tazzina e gliela mise di fianco, poi si sdraiò ''accanto'' a lui e incominciò a raccontare: ''Louis, ti ricordi quando siamo stati la prima volta a letto insieme? È stato un disastro: tu eri ubriaco e io mi ero fatto la prima canna- Harry ridacchiava- io piangevo senza motivo e tu mi hai detto: ''smettila di piangere, se piangi tu piango anche io.'' E ti sei messo a piangere- Harry non riusciva a trattenere le risate.- poi mi hai baciato ed è stato bellissimo...il nostro primo bacio, non pensavo che le tue labbra fossero così dolci, così adorabili. E poi il resto. Eravamo tutti e due andati, quel giorno, ma avevamo capito che ci amavamo...ti amo, Lou. Torna da me, ti prego. Voglio andare all'altare e sposarti come si deve. Ti amo. Cazzo. Torna da me! Torna da me!!'' Harry si era alzato a sedere e picchiava la terra dov'era Louis. Si mise a piangere, per il nervosismo, per la rabbia, per la tristezza, la tristezza che ha provato quando perse la sorella undici anni fa, la tristezza che ha provato quando Louis gli aveva detto della malattia, la tristezza che ha provato quando non ha più sentito battere il cuore del suo nipotino. Voleva morire. Era quello che voleva. Morire.
''Harry. Harry, forza alzati.''
''LASCIAMI!! Louis ha bisogno di me! Ha bisogno di me Niall!''
''Lo so, lo so. Ma ora tu devi andare. Saluta Louis. Torniamo questa sera.'' Harry guardò un po' titubante il suo migliore amico ma poi crollò.
''Me lo prometti?''
''Certo, gli portiamo anche dei fiori, ci stai?'' Harry annuì lentamente e si fece portare via da Niall, che lo portò a casa.
''Harry, oddio mi hai fatto preoccupare.'' Liam si avvicinò frettolosamente al povero ragazzo.
''Andiamo a fare una breve vacanza, mh?'' Liam accarezzò la guancia del più piccolo.
''No, questa sera devo tornare da Louis e anche domani.''
''Harry. No. Cazzo. Smettila di fare così! Ci fai stare tutti male!''
''Torno da Louis.'' Harry stava per uscire ma Niall lo bloccò.
''Che cazzo fai? Levati dai coglioni.''
''Harry ascolta Liam, per favore.''
''No. Vado da Louis.''
''No. Tu non vai da Louis, ne oggi ne domani. Ci tornerai quando sarai guarito.'' Rispose Liam duramente.
''No. Louis ha bisogno di me.''
''Harry! Louis è morto! Capisci?! È morto! Non ha più bisogno di essere curato da nessuno. Ora sta bene.'' Le parole del più grande fecero un gran dolore ad Harry. Lui non credeva fosse morto, pensava solo che stesse dormendo.
''Harry, è da otto mesi che sta andando avanti questa storia del cazzo e io mi sono rotto i coglioni. Tu stai facendo peggiorare la malattia facendo così. '' Harry si mise le mani alle orecchie e iniziò a gridare, gridava come se niente ci fosse in torno a lui. Non voleva credere che Louis fosse morto. Sapeva che si sarebbero sposati a settimane e lui non vedeva l'ora.
''Harry, ti prego. Alzati. Ti sto dicendo tutto questo perché ti voglio bene, ti vogliamo bene!'' Harry si lasciò trasportare da un pianto isterico, rivoleva il suo Louis, ma nessuno riuscì a restituirglielo.

He Is Mine.||Larry StylisonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora