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*primo giorno di scuola delle superiori, casa di Eren*

La sveglia li rimbombò nelle orecchie assordandolo. Non era piú abituato a sentirla, non dopo quasi 3 mesi. Allungò la mano verso il comodino, spegnendo quell'aggeggio. Già si chiedeva "quando arrivano le vacanze?".

Da questo si può facilmente intuire che al castano non piacesse la scuola. Come tutti del resto. Però, per lui era diverso.
Era nuovamente in classe con il suo ex migliore amico Jean.
Durante l'estate avevano fatto una brutta litigata, che gli aveva fatti allontanare.
Una litigata dove il povero Eren non centrava niente.
Jean li aveva dato la colpa per qualcosa che lui non aveva fatto.

Eren si era rintanato in casa per tutta l'erstate, senza mai uscire.
Jean, al contrario suo aveva iniziato a legare con ragazzi che avrebbero frequentato la sua stessa scuola.
Jean ed Eren erano consapevoli che si sarebbero trovati nella stessa classe, poiché avevano fatto richiesta di non essere divisi.
Ma Eren si era ripromesso che avrebbe cambiato ad inizio anno.

Il castano si alzò contro voglia dal letto e si diresse verso l'armadio per raccattare qualche vestito per la giornata.
Prese un blu jeans abbinato con una maglietta bianca ed una collana a forma di chiave.

Scese al piano terra per la colazione, trovando già la tazza piena di latte e cioccolato solo piú da scaldare, la scatola di biscotti con sopra un bigliettino della madre.

"Sono dovuta uscire prima per lavoro, comportati bene a scuola e, per qualunque cosa vai a casa di Jean.

Ti voglio bene"

Già... La madre non sapeva niente della litigata tra i due ragazzi, tanto meno la madre dell'altro.
Avevano intuito che tra i due figli fosse successo qualcosa, ma nessuna delle due era riuscita a capirne il motivo.
Come Eren del resto.

Solo Jean era al corrente del reale motivo della litigata, ma non lo avrebbe mai detto, soprattutto ad Eren.

Il castano mangiò la colazione in fretta per poi uscire di casa quasi correndo, era in ritardo come tutte le mattine.
Non si stupii di trovare Jean parlare con Marco.
Un ragazzo timido, con capelli neri come gli occhi e lentiggini sparse per tutta la faccia.
Tutti in paese sapevano che era cotto di Jean, ma quest'ultimo non se nera mai accorto.
In loro compagnia c'era Connie, un ragazzo pelato e senza cervello accompaganto sempre dalla sua ragazza Sasha, tutti avevano paura che finisse tutto Il cibo a disposizione sulla terra, era una vera mangiona.

Si sedette sulla panchina della fermata e si accese la prima sigaretta della giornata.
Fumava solo le Camel blu, oppure quelle ai gusti.
Ricordò che, quando erano amici, Jean li proibiva sempre di fumare.
Adesso però, non lo deniava di uno sguardo.
Tutte quelle promesse;
Tutte quelle parole;
Per lui tutto quello che avevano passato non significava neiente.

Il pullman arrivò con qualche minuto di ritardo.
Per mancanza di posti, Eren si dovette sedere vicino ad una ragazza dai capelli neri e occhi blu scuro tendente al nero.
Nonostante la sua espressione fredda e distaccata, sembrava una brava ragazza.
Non spiccicarono parola per tutto il viaggio, forse per l'imbarazzo o per la stanchezza.

Si mise le cuffiette e attacco la prima conzone: Monster degli Skillet.
Era una delle sue canzoni preferite, e anche una di quelle di Jean. Era stato lui a consigliarli il gruppo.

Poche file piú indietro si era messo il biondo.
Si era seduto sul sedile verso il corridoio, per tener d'occhio il piccolo Eren.
Sapeva benissimo di averlo fatto allontanare, ma era la cosa migliore da fare.
L'amico si era seduto vicino ad una bella ragazza dai capelli neri, e la cosa non li andava affatto giú.

Sapeva bene che il ragazzo faceva fatica a relazionarsi, infatti avrebbe giurato che si sarebbe seduto in un posto vuoto ed invece...
Se non fosse stato cosí orgoglioso si sarebbe alzato e messo al posto della ragazza vicino al castano.

Ma come avrebbe reagito Eren a questo suo gesto?

Avrebbero potuto riallacciare i rapporti...

O si sarebbero allontanati ulteriormente.

Jean aveva paura per entrambe le possibili reazioni del castano, quindi preferí rimanere al suo posto vicino a Marco.
Si voltò verso il corvino, sorprendendolo a fissarlo, subito diventò interamente rosso e tornò a fissare fuori del finestrino.

Anche se faceva finta di niente, sapeva benossimo ciò che Marco provava per lui.
Aveva anche provato a darli corda, ma quando guardava i suoi occhi innamorati... Non poteva non pensare se, al posto del nero pece, fossero stati verdi con sfumature azzurre.

Ti odio per starti lontano || Jean x Eren ||  ||in Pausa||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora