Le giornate che seguirono divennero quasi monotone. Il rapporto fra Eren e Jean si rafforzò notevolmente. Dormivano sempre insieme a casa del castano, passavano sempre il pomeriggio insieme e si abbracciavano per ogni minima cosa. L'unico momento in cui non stavano vicini era a scuola. Nessuno dei due aveva cambiato posto senza un reale motivo, rimanendo vicino ai due corvini.
Marco aveva notato che tra i due stava nascendo qualcosa e che Jean non gli prestava piú attenzioni. Pensava che Eren avesse creduto alla storia della relazione. Era anche sicuro che, durante la chiamata fatta dal corvino, il ragazzo si fosse messo a piangere. Poi li balenò in mente una cosa... E se Jean lo avesse consolato? A quel pensiero li venne la pelle d'oca.
Ma ciò, per lui, non era una cosa possibile. Jean ed Eren avevano litigato e difficilmente avrebbero chiarito.
E poi... Jean amava lui.
Non si sarebbe abbassato ad uno come Eren.
Decise comunque di tenerli d'occhio per un po' di tempo. Doveva comunque assicurarsi che Eren non stesse troppo appiccicato al suo amato.
E, se fosse stato cosí, aveva già in mente diversi piani per spaventare il castano.Tornando ai due protagonisti.
Si trovavano, come tutti i giorni, a casa del castano per "fare i compiti" e giocare ai videogiochi. Capivano entrambi che, ciò che provavano per l'altro, non fosse solo una profonda amicizia o una particolare attrazione fisica.-la smetti di fissarmi!- si indispettí il castano, beccando nuovamente l'amico a tenere gli occhi puntati su di lui e smettere di giocare.
-eh..?!- era talmente concentrato che non si era nemmeno accorto dell'affermazione del ragazzo.
-é la quarta volta di oggi! Stiamo perdendo a tutti i giochi!- mise un finto broncio il ragazzo. Non gli dispiaceva affatto delle attenzioni date da Jean... Ma si sentiva costantemente osservato e, di conseguenza, in imbarazzo.
-scusa... - chinò il capo. Non gli dispiceva fissare il volto di Eren, nel tentativo vano di non far notare quel rossore sulle guance.
-... É solo che non riesco...- aggiunse poi, diventando leggermente rosso sulle gote.
-davvero non ci riesco- concluse poi.Anche Eren divenne rosso sulle guance, anzi, credette che sarebbe potuto andare a fuoco in un momento.
Quella di Jean era quasi una dichiarazione. Ciò voleva dire che Jean era innamorato di lui... Mentre lui era in uno stato confusionale totale, riguardo i suoi sentimenti.Fu il castano a "fare il primo passo". Si avvicinò al ragazzo seduto accanto a se, poggiando la testa sulla sua spalla e chiudendo gli occhi. Il biondo ne approfittò cingendo le spalle del ragazzino, poggiando successivamente la testa sulla zazzera color cioccolata di Eren.
Rimasero li per un tempo indefinito. Ogni tanto Jean lasciava baci teneri nei capelli di Eren, l'altro, di rimando, strusciaca il nasino sul collo del biondo, facendolo rabbrividire.
Non si addormentarono, per quanto quella posizione fosse comoda, vollero godersi ogni singolo attimo insieme. Ogni attimo trascorso insieme era speciale.
Stettero cosí, immobili, finché Eren alzò la testa dalla spalla di Jean. Si voltarono all'unisono verso il volto dell'altro. Si guardarono negli occhi per un paio di minuti. Eren tentò di avvicinarsi, non lo fece nemmeno a posta, il suo cuore diceva di farlo e lui, inconsciamente, eseguiva.
I loro nasi non si sfiorarono nemmeno. Jean interruppe subito l'azione del ragazzo. Voleva baciarlo, da quasi una vita voleva baciarlo, ma voleva anche rendere la cosa il piú romantica possibile.
-seguimi- sussurò all'orecchio del castano. Afferrò saldamente il polso del ragazzo e corse fuori. Corsero per svariati minuti prima di arrivare alla loro destinazione preferita.
Sotto quell'albero dei ricordi.
I loro ricordi.
I momenti piú belli li avevano passati sotto quell'albero.
Ed ora ne stavano per avere un'altro.Si erano seduti sul ramo piú basso, uno difronte all'altro. Jean afferrò la vita di Eren e lo fece avvicinare a se. Il castano allaciò le braccia dietro il collo del biondo, avvicinando sempre si piú i loro visi.
-Eren... Sei sicuro- non fermò "l'avanzata" del ragazzo difronte a lui, ma aveva paura che il castano fosse insicuro. Non lo avrebbe mai sforzato a fare niente.
-si...- iniziò a socchiudere gli occhi. Era consapevole di quello che faceva e non stava avendo nessuno ripensamento.
-tu... Lo vuoi?- ad un pubblico esterno la domanda può avere un duppio senso, anche non a sfondo sessuale, ma Eren capí il vero significato della domanda.
E rispose in tema.
-si... Lo voglio-
Si avvicinarono ulteriormente e fecero unire le labbra.
Quelle di Eren erano morbide e carnose, mentre quelle di Jean erano piú piccole e screpolate. Una cosa avevano in comune però: erano bollenti.
Bollenti di un amore puro.Entrambi potevano affermare di amare l'altro.
Con quel bacio non complicarono affatto la loro situazione. Quel contatto diede piú sicurezza ad entrambi.
Diede la certezza che, l'amore provato per l'altro, fosse ricambiato. Si amavano, e solo questo importava.
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Ti odio per starti lontano || Jean x Eren || ||in Pausa||
Fanfictionchi di voi ha quell'amico che conosci da quando avevi il pannolone? quello che ha la mamma amica con la tua? quello che da piccoli facevate sempre tutto insieme? quello con cui ti confidavi sempre? ecco com é il rapporto tra Jean ed Eren... o meglio...