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Eren aprí la finestra lasciando entrare Jean che bussava dal vetro.
Eren indossava un boxer nero ed un canutiera bianca con un teschio sopra.
Jean, invece, aveva solo i pantaloni corti del pigiama, senza nemmeno l'intimo sotto.

Eren, vedendo l'amico, non poté non fermarsi ad ammirare i pettorali messi ancora piú in tisalto al chiarore della luna. Si sentí stranamente attratto da quel corpo, tanto che si avvicinò per poi appoggiarsi al petto del ragazzo.

Jean lo strinse a se, non si era minimamente accorto di come Eren lo guardava. Lui stesso si era perso a guardare una parte del corpo del castano: le gambe. A suo parere, erano cosí sottili e perfette, non avevano nemmeno una ciccatrice ed erano assolutamente lisce data l'assenza di peluria; non che Eren si depilasse, semplicemente non gli crescevano.

Entrambi chiusero gli occhi, assaporando quel momento cosí perfetto. Prima della litigata non erano mai arrivati a questo tipo di rapporto. Il massimo che facevano era darsi la mano per giocare a pollicione. Questo era anche uno dei motivi per cui Jean decise di allontanare Eren.

Eren, non spiegarsi il motivo, iniziò a tremare come una foglia in autunno, eppure non faceva freddo. Si aggrappò maggiormente alle spalle di Jean che, spaventato, lo sollevò dalle cosce (approfittò della situazione per tastarli) e lo coricò su uno dei due letti. Corse a chiudere la finestra e tornò dal suo piccolo.

Aveva chiuso gli occhi e si era addormentato nel giro di pochi secondi.

"Deve essere sfinito. Oggi é stata un po' movimentata la giornata"
Pensò Jean.

Si sistemò accanto al castano.
Il letto era singolo, ciò costrinse a Jean di far dormire Eren sul suo petto... Come se gli dispiacesse.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

La mattina seguente fu Eren a svegliarsi per primo. Non aveva dormito coperto, ma sentiva lo stesso un calduccio piacevole dal petto al basso ventre.

Aprí pigramente un occhio, chiudendolo subito dopo per via della luce proveniente dalla finestra. La sveglia non era ancora suonata. Meglio, avrebbe potuto dormire ancora qualche minuto.

Sprofondò ancora di piú la testa in quello che credeva fosse un coscino. Percepí un movimento strano proveniente dal suo "materasso" e un rumorino ritimico riempí le sue orecchie.

Aprí nuovamente gli occhi, notando questa volta una pelle chiara ed un bottoncino turgido davanti ai suoi occhi. Si alzò di scatto reggendosi sui gomiti. Guardò su chi avesse dormito, per poi scoprire che era Jean.

Per un attimo aveva avuto paura di essere stato rapito da un pedofilo.

Si alzò dal letto e corse nel bagno. Guardandosi allo specchio vede il rossore sulle sue guance. Non ne capiva il motivo, Jean non li aveva mai fatto questo effetto... Eppure si sentiva strano. Non aveva mai provato niente del genere per chiunque altro in vita sua.
Si sciacquò la faccia e tornò in camera sua.

Trovò Jean seduto sul letto mentre si stropicciava gli occhi. Il biondo alzò la testa, facendo incrociare i loro occhi. Si persero oggnuno nel colore dell'altro.

-come ti senti?- chiese cautamente Jean. Non era riferito solamente al fatto che, la sera prima, fosse praticamente svenuto tra le sue braccia. Si riferiva anche alla questione "Marco".
Il corvino se la sarebbe presa con Eren se fra loro (Jean ed Eren) fosse successo qualcosa.

-Meglio, grazie- divenne nuovamente rosso. Era estremamente confuso. Perché Jean gli faceva questo effetto? Cosa provava per lui?
Era terrorizzato, non sapeva che pesci prendere e, certamente, non voleva ferire Jean.

-forse é meglio che vai a casa ora, i tuoi genitori si saranno preoccupati- Continuava a guardare il pavimento. Non voleva che se ne andasse veramente.

-mi mandi via cosí?- sapeva che stava per giocare col fuoco, ma voleva fare comunque un tentativo. Voleva vedere fino a dove Eren si sarebbe spinto con lui. Aveva capito che Eren stava iniziando ad innamorarsi di lui... Volle avvelocizzare di tempi.

-e se i tuoi genitori poi ti sgridano, io mi sentirei in colpa- azzardò la risposta. I suoi genitori non avrebbero detto niente... Per lo meno sua madre, per suo padre dipendeva dai casi.

-non mi diranno niente, in fondo ho dormito da te- si alzò dal letto e si avvicinò al ragazzo che diventava sempre piú rosso.

-o forse dovrei dire che Io ho dormito sul letto... Mentre tu sul mio petto.- fece apposta la rima. Poggiò le mani sulla nuca del ragazzo, facendoli andare di poco la testa in avanto. Posò un leggero bacio sulla folta chioma marrone. Un bacio che durò fin troppo, ma troppo piacevole per interromperlo.

Si era accorto di amarlo dalla seconda media, non si era mai osato di abbracciarlo o di dargli un bacio. Forse era stato questo a spingerlo, inconsciamente, ad allontanarlo.

Fece scivolare le mani sui fianchi del ragazzo, stringendolo a se.
Eren non oppose alcuni resistenza, portando le mani sulle spalle dal ragazzo e ascoltando il suono del suo cuore. Chiusero contemporaneamente gli occhi, assaporando quel momento.

Lo desideravano da tutta una vita.

Jean amava Eren.

Eren iniziava ad amare Jean.

Ti odio per starti lontano || Jean x Eren ||  ||in Pausa||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora