Capitolo 13

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[Nei media Roxanne Weasley interpretata da Madison Pettis]

"These are the days
we've been waiting for
On days like these
who could ask for more
Keep them coming
Cause we're not done yet
These are the days
we won't regret
These are the days
we won't forget

These are the days we've been waiting for
Rattle the cage and
slam that door
And the world is calling us
But not just yet
These are the days
we won't regret
These are the days
we won't forget"
-The days, Avicii-

"Andiamo Ron, non essere così duro con lei." mia madre interviene pacata, cercando di far cambiare idea a mio padre.
Probabilmente lei è l'unica che potrebbe riuscire nel suo intento, sa esattamente come prenderlo.
È un po' come avere a che fare con un bambino.

"Ma Mione, è troppo piccola per andare in vacanza da sola." replica papà con la voce colma di indignazione, che poi dovrei essere io quella indignata: ho sedici anni, tra poco diciassette, miseriaccia.
"Questo non è affatto vero" rispondo mentre avvampo di rabbia "so perfettamente badare a me stessa."

"Rose ha ragione, è una ragazza responsabile se la caverà benissimo anche da sola."
Ho già detto che adoro mia mamma? Cioè, non durante le fasi da isterica maniaca dell'ordine.
In quei momenti fa veramente paura.

"Ho detto di no Herm, non andrà da sola." la voce ferma e il tono duro mi fanno vacillare leggermente. Di solito è papà quello giocherellone e permissivo.
"Ronald-"

"No mamma, non preoccuparti. Evidentemente papà non crede che io sia abbastanza matura per poter affrontare questo viaggio da sola. Perfetto, non ci andrò. Spero tu sia felice adesso.
Ora, se non vi dispiace, me ne vado in camera mia."

Salgo di fretta le scale che portano fino al piano di sopra ignorando la voce di mia madre, molto più alta di prima, che probabilmente adesso sta facendo la ramanzina a papà.
Perché non capisce che non ho più cinque anni?

_
Sono seduta a tavola per la colazione.
Oggi è il 24 Dicembre, la Vigilia di Natale.
Tra poco partiremo per la Tana dove la nonna sta già preparando il pranzo e sicuramente anche la cena. Oggi dovrebbe esserci anche Lucas, aveva detto che sarebbe rimasto con noi dato che i suoi genitori avevano degli importanti affari da sbrigare.

"Mamma potresti passarmi lo zucchero, per favore?" chiedo gentilmente alla donna dai capelli bruni e scompigliati che sta seduta di fronte a me.
"Tesoro, chiedilo a papà. Lo stava usando lui prima."
"Oh non fa niente, faccio senza."
decreto dopo aver lanciato un occhiata fugace alla zuccheriera vicino alla mano di mio padre.

"Non sarai ancora arrabbiata con me, Rose?" la domanda rimane sospesa nell'aria per qualche secondo, finché non mi decido a rispondergli.
"Hai ragione papà, non sono arrabbiata. Sono solo delusa dal fatto che tu mi tratti ancora come una bambina che ha bisogno di essere sorvegliata."

L'uomo sbuffa sonoramente per poi alzarsi dalla sedia prendendo il piatto vuoto e posandolo all'interno della lavastoviglie. Sparisce su per le scale in silenzio, cosa che fa anche la mamma dopo qualche minuto.
Non vedo l'ora di arrivare alla Tana per un po' di calore familiare.

_
"Lily, ridammi immediatamente il mio maglione"
"Roxanne, metti subito giù quella scopa. È pronto il pranzo."
"Lucy, se non smetti di dare noia a Lucas e Rose ti metto in punizione."

Già, era proprio questa l'atmosfera che cercavo.
Ognuno dei miei familiari è intento ad urlare contro qualcun'altro, nel vago tentativo di creare un po' d'ordine in questo Inferno. Soprattutto la nonna.
Io e Lu eravamo comodamente seduti sul divano mentre discutevamo di vari argomenti, almeno finché la piccola Lucy non si è intromessa sedendosi tra di noi.

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