Capitolo 18

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Arriviamo al Luna Park.

I:《Voi andate a fare i biglietti che io devo aspettare due amici.》

St:《Ok.》

J:《Ste hai tu i soldi? Io li ho dimenticati a casa.》dice con gli occhi da cerbiatto.

Ok mi sta sul cazzo.

Sascha alza gli occhi come per dire 'che palle' e Sal e Giuseppe fanno finta di non averla ascoltata.

St:《Va bene.》dice abbassando lo sguardo.

J:《Grazie amour.》e lo bacia sulla guancia.

Cosa?!?! Come ha osato?!?! Solo io posso!!!

Sascha si avvicina e mi blocca il polso.

Aveva già capito le mie intenzioni.

Sal e Giuse mi guardano e sono pronti a prendermi se dovessi dimenarmi da Sascha.

I:《Grazie Sascha ora puoi pure liberare la presa. Vado ad aspettare i miei amici.》dico a denti stretti.

E mi allontano da loro incazzata.
Ste non è così.
Gli ha fatto qualcosa quella li, ne sono sicura 100%.

G:《Ehi Ali.》

I:《Ciao Giovanni. Matteo?》

G:《Dovrebbe arrivare.》

M:《Eccoci, ci avete chiamato?》

I:《Certouo...》dico osservando gli amici al suo fianco.

M:《Alla fine sono venuti entrambi. Alissa, loro sono Luca e Federico. Fede e Luca, lei è Alissa.》

I:《Piacere.》dico stringendogli la mano.

Loro ricambiano e poi entriamo nel parco.

Federico è alto, magro e muscoloso.
Occhi castani e capelli biondi.

Luca è alto quanto me, quindi è un nanetto ed è magro.
Occhi castani, capelli castani e un po' di barba.

Sa:《Ti ho preso il biglietto.》

I:《Grazie Sascha.》dico dandogli un bacino sulla guancia.

I:《Stai al gioco.》dico sussurrandoglielo.

Sa:《Ok.》

Facciamo un giro per il parco e Josephine sta attaccata a Ste.

Quanto la odio.
A turno Sascha, Sal e Giuse mi controllano.
Nel senso che non mi avvicini a lei e che la picchi.

G:《Allora sei gelosa?》

I:《Un po' Giuse. Si vede che lo fa apposta. Ste non farebbe mai una cosa del genere.》

G:《Ti credo.》

Sl:《Andiamo li?》dice indicando delle montagne russe.

I:《Sii.》

Amo le montagne russe.
È da quando sono piccolina che le amo.

Gi:《I vagoni sono a 2 posti. Facciamo il conto di quanti siamo.》

Ci conta.

Gi:《Siamo in 10. Perfetto.》

Io guardo Ste e lui guarda me.

Si avvicina per parlarmi ma quella civetta se lo prende per il braccio.

J:《È vero che tu farai con me la giostra?》dice facendo lo sguardo da cerbiatto.

Di di no. Di di no.

St:《Ma certo.》

Ma allora sei proprio scemo.

Si gira verso di me e mi mima un 'scusa'.

Sa:《È vero che farai la giostra con me?》dice facendogli il verso.

Tutti ridiamo men che loro che per fortuna non ci hanno sentito.

Le coppie sono: io e Sascha, Ste e Josephine, Matteo e Giovanni, Luca e Federico e Giuse e Sal.

Il vagone parte e ovviamente io e Sascha siamo davanti.

Parte lentamente e poi velocemente.
Fa due giri da 360 gradi e poi ritorna sulla sua strada.

La giostra si conclude con qualcosa che non mi sarei mai aspettata.
Soprattutto da lui.

Scendiamo e Josephine lo abbraccia.
Lui ricambia e lei lo bacia.
Sulle labbra.

In me si fa la rabbia ma Sascha mi blocca.
Nel mio cervello c'è un misto di rabbia, gelosia, dolore e delusione.

Quanto vorrei darle uno schiaffo dicendole che Ste è mio.

Sascha mi prende per il polso e mi porta lontana da loro.

Sa:《Devi stare calma, ok?》

I:《Io ci provo ma le mi provoca.》dico dando un calcio alla povera lattina che sta a terra.
Povera perché gli ho dato un calcio molto forte.

Sa:《È solo una gallina.》

I:《E visto che è una gallina, muoio dalla voglia di tirarle il collo.》

Lui ride e io mi unisco.

I:《Alle galline si fa così.》

Sa:《Lo so, lo so.》

I:《Non c'è la faccio. Devo fargli qualcosa... perlomeno un dispetto.》

Sa:《C'è un gioco dove devi sparare delle palline molto piccole agli avversari. Puoi fare quello.》

I:《Andiamoci subito.》

Lo prendo per il polso e ritorniamo da loro.

Mi avvicino a Ste e lo prendo a braccetto.

I:《C'è un gioco molto figo dove devi sparare agli avversari... io sto con Ste.》dico dicendo le ultime parole velocemente.

Ste è confuso e Josephine mi fulmina con lo sguardo.

J:《Io non gioco.》

Sl:《Suvvia, gioca con me. Sennò sono sempre solo...》dice stando al gioco.

J:《Va bene.》dice sbuffando e alzando gli occhi al cielo.

Andiamo in quel gioco e i proprietari ci sistemano le cose.

St:《Scusa per prima... non potevo dirle di no.》

I:《Certo che potevi. Sono due semplici lettere. N O. Facile...no?》

St:《Ma non posso dirglielo...》dice passandosi una mano fra i capelli.

C'è qualcosa che non va.

I:《Cosa mi devi dire?》

St:《.... Lei è... la mia ragazza.》

"La mia ragazza."

Oh shit.

Il mio cuore si rompe in mille piccoli pezzettini e per pochi secondi si ferma.
E io che lo amo ma lo voglio dimenticare.
E lui che si fidanza.
E lei che giustamente vuole stare con il suo ragazzo.
E quando me lo avrebbe detto?

I:《E quando avevi intenzione di dirmelo? Quando te la sposerai?》dico ironicamente e incazzata.

St:《Te lo avrei detto domani.》

I:《E non perché stasera?》

St:《Perché domani è un mese che stiamo insieme.》

"Un mese che stiamo insieme."

I:《U-Un mese?! E quando l'hai conosciuta? Non doveva essere solo una migliore amica.》

St:《In ospedale. Era per dire.》

I:《Ah.》

Ho bisogno di una boccata d'aria.

I:《Io... affogo, devo uscire un secondo.》

Esco dalla struttura e mi appoggio alla ringhiera lì fuori.

Le lacrime scendono e qualcuno mi tocca la spalla.

Sa:《Tutto bene?》

Il migliore Amico ||Stefano Lepri||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora