capitolo 10 "luna piena"

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Dopo le lezioni mi rifugio in biblioteca a studiare. Completo le ricerche che mi sono state assegnate ed inizio il tema di psicologia sul bullismo.
Inizio a scrivere sulla mia esperienza
" sono stata vittima di bullismo per ben 5 anni, tutti mi odiavano, insultavano e mi facevano sentire come lo "scarto della società". Tutto ha avuto inizio in 4° elementare ed è così orribile sentire dei bambini così piccoli dire cose orribili e soprattutto vedere i genitori a non fare niente. Mi chiudevo in me stessa e mi chiedevo costantemente " cosa ho di diverso?" "perché fanno così?". Dopo un po ho iniziato a capire il loro atteggiamento osservando le famiglie, la maggior parte di quella classe avevano genitori che non prestavano la dovuta attenzione ai propri figli, altri non avevano genitori, altri ancora avevano genitori adottivi che non li trattavano come fossero figli. Mi ha fatto male vedere tutto questo, anch'io sono stata adottata ma i miei genitori mi hanno sempre voluto bene e mi hanno dato tutte le attenzioni che una bambina  aveva bisogno. gli individui sono condotti a bullizzare altri individui per qualcosa che non hanno, per gelosia. È brutto vedere dei bambini e sapere che sono gelosi di qualcuno. Chi bullizza quindi, si sente inutile e indesiderato e fanno sentire così la persona di cui provano gelosia. Il soggetto vittima di bullismo si sente costantemente inutile e indesiderato, come ho detto prima lo"scarto della società " . Sviluppa insicurezza e timidezza questo comporta ad avere paura di fare nuove conoscenze per paura di essere giudicati e odiati..."
Non finisco di scrivere che un ragazzo dai capelli rossi si siede davanti a me
« salve Elizabeth sono Lucius. Hai ricevuto le mie rose?»
«ehm, si grazie sono molto belle ma come hai fatto a sapere che oggi è il mio compleanno? »
« sono il nipote della preside e quando mi ha detto che ci sarebbe stata una nuova arrivata mi sono informato su di te»
«quindi sei una specie di stalker?» chiedo sarcastica
« può darsi»
Ma è scemo!?
Vedo Angelica spuntare da uno scaffale e mi guarda come se mi stesse studiando...
« ehm, ti trovi bene in questa scuola Elizabeth? »
« si, è una buona scuola »
« sono nel tuo stesso corso di arte »
Sai quanto me ne frega...
« devo andare, ciao» e vado verso la mia camera.
C'è qualcosa in lui che mi spinge ad odiarlo ma non so cosa, è un bel ragazzo ed è anche simpatico ma c'è qualcosa che non mi piace. Forse è il mio carattere? Sono sempre acida...
Mi scontro contro un ragazzo bellissimo, è Nicolas.
« attenta Liz» dice aiutandomi  a rimettermi in piedi
« eh si, dovrei» dico ridendo
« hai fatto il compito di psicologia? »
« devo finirlo, tu?»
« sono a buon punto, ci vediamo Liz»
« ci vediamo » rispondo prima di andare in camera.
Finisco il tema e parlo un pò con Amanda
« quel Lucius ha tendenze da stalker?»
Amanda appena sente quel nome si gira verso di me come se fosse un richiamo e diventa rossa
« perché?? Cosa è successo? » dice con una voce che sembra uno strillo
« ero in biblioteca a studiare e si è seduto accanto a me...»
« cosa ti ha detto???» la sua faccia era dello stesso colore dei capelli
« mi ha detto che è il nipote della preside, che a quanto pare ha letto il mio fascicolo e che è nel mio stesso corso di arte. Scusa ma posso chiederti perché reagisci così ogni volta che senti parlare di lui?» lo vorrei tanto sapere...
« no no niente, tranquilla» mi dice e lascio stare l'argomento.
Vedo Amanda che scrive una lettere e chiedo « a chi stai scrivendo? »
« a mia madre, è da tanto che non la sento...»
Fa spuntare dal pavimento una gerbera di un verde brillante, non ho mai visto niente di simile fino ad ora. Consegna la lettera al fiore che la stringe a se prima di ritirarsi sotto il terreno
« comunichi sempre così con tua madre?»
« si, è l' unico modo».
Ammiro quella splendida rosa nera sul mio comodino e mi viene in mente di chiedere ad Amanda perché si comporta così
« non saprei dirti Liz, io non sono capace di far crescere una rosa nera e perlopiù che brilla! So far crescere i fiori che non appassiscono mai, ma le rose nere quelle come me non riusciamo a farle crescere e non so perché in certi luoghi esistono. E comunque, Faresti meglio a dare l'acqua ai tuoi fiori...»
« si, lo faccio subito»
La solita...
Qualcuno bussa alla mia porta, la apro e trovo Nicolas.
«Ciao Liz»
« ciao» lo saluto felice, dietro me c'è Amanda che sta facendo crescere dei girasoli rossi nel mio letto, non credo sia il caso di fargli vedere tutto questo, quindi esco e chiudo la porta.
« perché non mi avevi detto che oggi è il tuo compleanno?»
« non mi piace festeggiare, tu come hai fatto a saper...»
« Lucius sta facendo il giornale "ho mandato le rose alla Greengrass..." » dice imitando la vocina di Lucius che mi ha fatto scoppiare a ridere
« sta sera c'è la luna piena ti va di andarla a vedere insieme?» mi chiede un po in imbarazzo
« certo, amo la luna!»
« passo a prenderti alle 21:30, porterò un cesto da pic-nic »
« Perfetto, a dopo » lo saluto sorridendo e prima di chiudere la porta ammiro i suoi occhi marroni.
Non ho ancora avuto l'occasione di fare una discussione completa con lui, spero di conoscerlo meglio sta sera.

« dove vai?» mi chiede Amanda
« Nicolas sta venendo a prendermi, guarderemo la luna»
« ah, divertitevi» dice sorridendo mentre legge un libro sulle piante in Siberia, non mi sembra per niente strano...
Prendo la giacca ed esco, Nicolas è già dietro la porta con un cestino da picnic.
« Liz dobbiamo fare piano e non dobbiamo farci scoprire»
« perché? dove andiamo? »
« nella terrazza, è proibito andarci »
BENE.
Saliamo una serie infinita di scale e corridoi deserti fino ad arrivare davanti una porta di vetro, coperta da una tenda rossa.
Entriamo, ci sono quadri, sedie, troni, baldacchini, candelabri, libri, tende e altre cose ancora!
« la vecchia famiglia reale che abiatava in questo posto metteva qua le cose dell'ultima figlia e ovviamente sono rimaste»
«ultima figlia?» dico cercando di passare tra i vari oggetti e di stare attenta a non calpestarli.
Nicolas apre un'altra porta di vetro che collega all'esterno, la terrazza, c'è un gran tavolino e delle sedie. Nicolas mette una tovaglia sul tavolino e mi fa cenno di sedermi
« Charlotte Delacour»
Quella donna bellissima nel quadro che ho visto ieri!
« sai la sua storia?» mi chiede
« ehm no, puoi raccontarmela?»
« diversi anni fa Charlotte Delacour era l'unica erede al trono, doveva sposarsi con il principe di Danimarca, Rufus Rabastanislasky. Lei non lo amava, amava il suo insegnante di filosofia, un uomo giovane quanto lei. Ma doveva sposare Rufus perché aveva bisogno di eredi e doveva diventare regina. Il giorno delle sue nozze, mentre la stavano incoronando le finestre della cattedrale scoppiarono, il cielo si tinse di rosso e tutte le decorazioni stavano volando per la sala. Il suo vestito bianco diventò nero, prese un cavallo dalla carrozza e scappò via, lasciando una scia argentea che scomparve dopo pochi istanti. La famiglia reale cadde in miseria e posarono tutti i ricordi della figlia qui perché ormai l'avevano persa»
Wow non me lo aspettavo che da quel candido viso così tanto bello, ci fosse stato tutto questo!
« che fine ha fatto Charlotte dopo essere scappata?»
« non si sa. Si dice fosse una strega »
«l'insegnante? »
«è sparito dopo le nozze»
Immagino il dolore dei genitori, a quel tempo le streghe non erano viste di buon occhio, non lo sono neanche ora ma non si sente spesso parlare di loro. Sono pochissimi quelli a cui credono alle streghe, io sono stata cresciuta con la certezza che non esistono ma ora con la faccenda dei miei genitori, Amanda, i Black sto iniziando a credere nella magia. Insomma, ho visto Amanda far crescere fiori anche dal pavimento e la magia non è reale?
« hai fame?» mi chiede Nicolas distraendomi dai miei pensieri
« molta» dico
Ed effettivamente era così.
Apre il cestino e prende dei panini al latte, formaggio e uva
« dove hai preso tutto questo? » dico stupefatta
« ehm diciamo che ho fatto una visitina alla mensa...»
« mi porti ad esplorare stanze di questa scuola dove è severamente vietato girare per i corridoi di notte e mi fai mangiare del cibo preso di nascosto...
Cos'altro mi farai fare? Una rapina alla banca?» chiedo sarcastica
« no, faremo una cosa illegale che richiede massima precisione ad aprire serrature e ad nasconderci... Cioè mangiare »
Scoppio a ridere, ma quanto può essere folle!?
Finito di mangiare ci fermiamo ad ammirare la meravigliosa luna piena che c'è sta sera, ho sempre amato guardare il cielo e soprattutto di notte. Tutte quelle stelle che costellano il nostro cielo facendolo brillare ancora di più accompagnano la luna. Guardo Nicolas, ha i capelli di una lieve sfumatura di oro e gli occhi di un giallo brillante.
Nicolas mi porge un libro, "La Luna"
E dice:« non potendo uscire per andare a comprarti un regalo ho deciso di regalarti uno dei miei libri preferiti, spero ti piaccia»
« scherzi? Amo la luna! Non potevi scegliere regalo più perfetto, grazie! » istintivamente lo abbraccio, dopo un pò mi rendo conto di quello che sto facendo e mi stacco subito.
« dobbiamo andare, è tardi» dico
« già, hai ragione, andiamo ».
Dopo aver percorso tutti i corridoi e tutte quelle scale arrivo in camera
« grazie di tutto Nicolas, buonanotte »
« buonanotte » e va via.
Entro in camera e c'è Angelica con un gatto siberiano bianco che parla con Amanda.
« com'è andata? » mi chiede ansiosa Amanda
« benissimo »
« Elizabeth, ti ho portato un regalo» dice Angelica.
Mi porge una scatola rosa pallido, la apro e contiene una bellissima statuetta raffigurante una sirena che gioca con l'acqua.
« grazie mille Angelica, è davvero stupenda» la ringrazio
« di niente. Non ti ho ancora presentato la mia gatta, Ophelia»
Mi siedo accanto a lei e accarezzo la tenera creatura, questa mi salta addosso e fa le fusa. Amo gli animali, i gatti sono i miei preferiti.
« raccontaci tutto!» dice Angelica entusiasta.
Racconto tutto quello che è successo e loro sono felici per me.
Amanda si alza per andare a prendere un bicchiere d'acqua
« Liz è fantastico! Conosco Nicolas da un paio d'anni, è una persona fantastica, è simpatico ma anche un po misterioso...»  Ophelia balza giù dalle mie gambe, Amanda emette un'urlo da spaccare i timpani e fa cadere il bicchiere d'acqua per terra, io istintivamente tendo la mano per cercarlo di prenderlo ma ero molto lontano. Quel bicchiere non si infrange per terra, sta levitando a 2 cm dal pavimento, sono stata io a farlo...

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