Diventano le 22:25 esco dalla stanza per andare da Nicolas. Oggi è stata una giornata stressante: studio, delusioni, illusioni, preoccupazioni, Nicolas...
Quindi sono leggermente nervosa, non gli conviene dirmi qualcosa di che non va. Arrivata in soffitta trovo Nicolas fuori con delle coperte. Ormai fa freddo e per rimanere fuori a guardare il cielo, dobbiamo coprirci per stare al caldo. Certo che, preferirei stare dentro, un po più al riparati dal gelo ma, per sta sera meglio che stiamo fuori, così ho più spazio per poter urlargli contro.
« Ciao Liz.» mi saluta con un gran sorriso
« cosa dovevi dirmi?» dico fredda. Fa una pausa. Dopo 5 lunghi minuti comincia a parlare, con un tono tra l'imbarazzo e il "non so come spiegarlo".
« ehm, non so come dirlo... Beh... Ecco, io...»
Per l'amor di Dio, PARLA.
« domani puoi andare tu volontaria all'interrogazione di psicologia? Io non ho potuto studiare, dovevo recuperare matematica... »
Mi sta prendendo in giro!?
« Tu mi hai fatto stare in pensiero per questa fesseria!? Ti rendi conto!?» sbotto immediatamente.
« Liz, io...»
« No, no, stammi a sentire. Speravo da una settimana che mi invitassi al ballo ma invece non lo hai fatto! Hai già trovato qualcuno, quella persona "importante" di cui hai parlato oggi a pranzo . Io sono solo la "riserva"? Pensavo di essere importante per te! Mi sento uno schifo. Ogni volta guardi quella stupida Luna e, penso che trovi più importante lei che me!» dico in preda alle lacrime e puntando il dito verso la Luna calante ma, qualcosa di strano succede. Dal mio indice fuoriesce una palla di fuoco che vola diritto verso il cielo per poi scomparire tra le nuvole e le stelle. Mi scanso velocemente, troppo velocemente a dir la verità. Inciampo e mi ritrovo dall'altra parte del balcone, riesco però, a tenermi alla ringhiera. Nicolas urla, io provo a risalire, ma non ci riesco.
« prendi la mia mano!» mi urla lui, gli do la mano destra, quella libera, tra le tenebre della notte maligna, l'ora del giorno tanto temuta, la mia luce cerca di aiutarmi. Perché si, anche se a volte è un idiota che non mi capisce e, molte di quelle volte mi dice cose che non hanno completamente un filo logico e, magari mi fanno soffrire, lui è la mia luce. Dopo tanti sforzi riesco a risalire. Spaventata, lo abbraccio, mettendo da parte tutta la mia rabbia. Ho rischiato di morire, questo dannato palazzo è altissimo. Ma, per un istante, uno stupidissimo istante, una parte di me avrebbe voluto mollare la presa, schiantarsi al suolo, morire. Mi sento abbandonata dal mondo, senza una vera famiglia, senza una vera identità, non sono del tutto umana.
Non so più chi sono. Tutti penserebbero che si tratti solo di una fase adolescenziale dove tutti i giovani non si trovano nel mondo in cui vivono, ma per me non è così. Io sono diversa.
Quel fuoco che esce dalle mie mani... Non è la prima volta che mi capita, succede solo quando manifesto delle emozioni davvero forti. Quante volte nella mia scuola, dopo che la mia classe mi scherniva scappavo in bagno e incendiavo il water... Dopo numerose volte che succedeva, hanno capito che sono stata io e mi hanno sospesa per una settimana. In quella scuola ero conosciuta come una vandala, la mia famiglia era stanca del mio comportamento "ribelle" ma, io avevo solo bisogno di essere capita. Capita dagli altri e capita da me stessa.
« Liz, tutto bene?» mi chiede lui
« si.» rispondo io un pò stordita.
«non ti lascerò mai.»
« si, però mi hai fatta sentire abbandonata, abbandonata da te.»
« non ti ho chiesto per il ballo perché mi sembrava ovvio che ci andassimo insieme.» dice in modo secco
Tutto quello che sono riuscita a dire è stato un «ah...».
« quindi... Quella persona importante sono proprio io?»
lui annuisce.
Mi sono dannata per un giorno intero, pianto per un problema che neanche esisteva...mi sento stupida...
Ci guardiamo e scoppiamo a ridere tutte e due poi, però cade il silenzio, le risate si spengono.Ma seriamente doveva dirmi per l'interrogazione? Non riusciamo neanche a guardarci in faccia. Ad un certo punto lui rompe la silenziosa atmosfera « in realtà non volevo chiederti di andare volontaria all'interrogazione di psicologia... »
Mi sale l'ansia « cosa volevi dirmi?» domando con dolcezza.
« non so se tu sai ma, il nostro mondo è infinito, non si ferma solo agli umani... »
Dove vuole arrivare? Mi sta spaventando...
« hai mai notato che con la luce lunare il colore dei miei capelli e dei miei occhi muta? »
« si.» rispondo con sincerità, l'ho notato ma non gli ho mai dato troppa importanza, ho sempre pensato fosse una mia impressione vedere i suoi occhi e i suoi capelli tendenzialmente al color oro, perché, credevo, si trattasse del fatto che sono innamorata di lui. Fa un profondo sospiro, chiude gli occhi
« beh... Sono un figlio della Luna.» li riapre.
Con perplessità domando « che significa?»
Nicolas fa un sospiro, poi spiega
« quando la Luna si tinge di rosso e i suoi raggi colpiscono un terreno fertile della Terra, allora "partorisce" un bambino. »
«non ti seguo. Come fa un satellite a partorire?» chiedo estremamente confusa, spero che non mi stia prendendo in giro.
« la Luna rossa quando si innamora di un luogo, tipo un terreno fertile o anche un di un mare, rilascia una polvere proveniente da una pietra trasparente che noi chiamiamo Roxana. Questa polevere non è trasparente come la pietra da cui proviene, ma assume un colore verdognolo. »
È tutto un po confuso ma ho capito. Credo. Sono sempre un pò incredula ma, da una parte, me lo aspettavo, le poche persone che mi stanno accanto sono angeli o figli di ninfe, sospettavo che neanche Nicolas fosse perfettamente umano. Anche dai comportamenti un po, come ad esempio la strana abitudine di portarmi a vedere la Luna.
« ma come sei cresciuto?» domando.
« mi ha cresciuto una ninfa, Anfissa, che mi ha trovato nella Foresta Nera.»
« cosa ti porta a Düsseldorf? »
« Flower, è una mia amica umana. Sa tutto sulla mia specie, mi ha consigliato questa scuola perché è molto riservata.»
Tutto inizia ad avere senso, quasi tutto.« perché mi porti sempre a vedere la Luna?» chiedo incuriosita.
« per fargli vedere che creatura dolce e meravigliosa ho trovato.» mi risponde dolcemente lui. Le sue parole suonano come una canzone alle mie orecchie, una dolce canzone cantata con la delicatezza e la fragilità di una farfalla. Si crea un armonioso silenzio, non come quello di prima che si percepiva preoccupazione in quell'aria, questo era quiete, armoniosa. Passiamo i minuti a guardarci negli occhi, senza battere ciglio, gli occhi grigi danzano con quelli oro, assaporando la vita.
Questa volta rompo io il silenzio, con tanto dispiacere, sento che gli devo delle spiegazioni anch'io, sulla
mia parte oscura che, non so se amare o odiare.
« anche io devo dirti una cosa. Io...»
« sei una strega, lo so.» mi interrompe stringendomi le calde mani.
« come fai a saperlo?»
« si legge nei tuoi occhi, poi hai un aura che è in buon rapporto con la Luna, le streghe lo hanno.»
Sapevo che le streghe e la Luna in qualche modo fossero collegate ma non ho mai capito il motivo, vabbè, diciamo che non so proprio niente di questo mondo. Ho sempre creduto che l'uomo abbia scoperto proprio tutto, che abbia raggiunto i gradini più alti della conoscenza riguardo la storia e la scienza. Ma, mi sono sbagliata. Magari l'uomo in passato sapeva dell'esistenza di streghe, demoni, angeli, figli della luna ed esseri fatati ma ha preferito stare zitto o, semplicemente, è stato costretto da forze superiori a tacere.
Forse Nicolas può dirmi qualcosa in più sul mio mondo, forse può aiutarmi a capire chi sono.
« cosa intendi?»
«La strega, mia cara Elizabeth, è sempre stata alleata della natura e delle sue forze che la riconoscono come una sua eguale, la proteggono e la sostengono qualsiasi cosa lei decida di fare. Noi stessi siamo energia vergine rinchiusa in un corpo mortale che è stato impastato della stessa materia di un animale, di un albero, di un pianeta .... siamo simili nella sostanza, ma non uguali nella forma. Quindi ritroviamo influenze nei pianeti, nelle piante e nei 4 elementi. Ma nel caso della strega, queste influenze le fanno percepire dei segnali che una persona comune non può avvertire. La strega grazie al suo occhio attento riesce a mettersi in sintonia con le forze della natura e del cosmo tentando così di percorrere quella strada evolutiva ed interiore che le faranno accumulare sempre più potere.
E ricorda Liz, siamo tutti fatti DELLA STESSA SOSTANZA.»
Fin da bambina ho sempre avuto un buon rapporto con la natura, ricordo che all'asilo c'erano dei bambini che calpestavano sempre i fiori del prato della scuola e, io piangevo sempre ogni volta che succedeva. Può sembrare una cosa stupida ma, ho ancora questi comportamenti con la natura. Alcune volte, in inverno facevo la mia preghierina alla neve, supplicandola di cadere così mio padre poteva stare a casa con me e mia madre, e lei mi ascoltava.
« grazie Nicolas, grazie di tutto. Devi capire che ho scoperto da poco questa cosa grazie ad Amanda e ad Angelica e devo ancora imparare tante cose, potresti aiutarmi a controllare la mia forza e a trovare la mia vera famiglia?»
« mi dispiace Liz ma le regole nel mondo di Incantah enunciano che tutte le streghe e stregoni adolescenti devono essere istruite dalla propria famiglia o devono studiare da autodidatta e, diciamo che a studiare da sola ti verrebbe molto difficile dato che sei cresciuta nel mondo dei terreni.»
« si, hai ragione.»
« posso aiutarti a trovare la tua famiglia però. » mi dice con un gran sorriso.
« davvero?» chiedo felicissima.
« farei qualsiasi cosa per te.»
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Darkness
ParanormalElizabeth Greengrass una ragazza di 15 anni, figlia adottiva di Arabella e Rodolphus Greengrass verrà mandata in una nuova scuola molto severa a causa della sua natura e dalle cose strane che fa accadere. Quando compirà 16 anni la sua vita sarà stra...