Virginia è una ragazza dal cuore spezzato. Ha perso Sam, l'amore della sua vita, in un terribile incidente sul lavoro, e non riesce a darsi pace. Costretta dalla sua migliore amica Zoe farà ritorno a Sitka, in Alaska, dopo due anni trascorsi a Londr...
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Virginia
Cosa si prova quando si perde l'amore?
Tutto e...niente.
Come faccio a saperlo?
Io...Virginia, l'ho perso. Esatto.
E con lui ho perso tutto, ogni singola e più piccola cosa bella che avessi mai ricevuto in questo mondo, in questa vita, e niente può fare il tempo per porvi rimedio o per sostituirlo.
Non esistono rimedi a questo. Non esistono cose o persone in grado di sostituirlo.
Una volta che perdi quell'amore, il suo amore, lo perdi per sempre.
L'amore è amore.
E il suo era il mio!
Cos'altro al mondo può sostituirlo? Nulla.
Che sia inverno o estate...primavera o autunno, che ci sia il sole o la luna, il giorno o la notte, bel tempo o la neve, calore o gelo, quell'incredibile vuoto, quella immensa voragine che mi sta squarciando il petto e scavando un cratere profondo nel centro esatto del cuore...è ogni singolo istante onnipresente e pronto a disintegrarmi.
Non c'è sorriso di circostanza che regga. Mi sembra d'essere sull'orlo di un baratro oppure di essere stata gettata in un pozzo senza fondo.
Sono in un mondo senza Sam.
Sono come uno specchio andato in frantumi.
Perché perdere l'amore...ti annienta e non ti lascia scampo.
Posso mangiare, bere, dormire, fare lunghe passeggiate nel parco o a cavallo, lavorare, uscire con gli amici, cucinare, guardare la tv, leggere un libro...ma quel vuoto creato dalla sua assenza, quel dolore opprimente, è lì.
Sempre.
Ovunque io vada, ovunque io sia.
Senza amore il dolore ti uccide l'anima.
Sì, perdere l'amore ti uccide da dentro, ogni singolo giorno.
Il tempo...non cura nessuna ferita, questa è solo una brutta e assurda bugia. La verità è che nulla potrà mai cambiare la realtà dei fatti.
La ferita nella mia anima è ancora aperta, sta ancora sanguinando copiosamente, nonostante siano trascorsi già due anni da quando Sam è morto.
Il dolore potrà anche essersi trasformato in ricordo, ma non mi lascerà mai andare.
E' indicibile. Incredibile.
Lui farà sempre parte di me.
Promettimi che t'innamorerai ancora, amore mio. Promettilo.
Le sue parole ancora mi rimbombano per la testa mentre l'aereo si prepara ad atterrare a Sitka, così come la mia risposta:
Non posso amare un altro uomo come ho amato te, è impossibile.
E la sua ultima frase per me, dopo un fugace sorriso, mi lascia ancora oggi interdetta:
Pregherò Dio affinché tu ci riesca.
E deglutisco e asciugo le calde e copiose lacrime salate intente a solcarmi il volto, con le maniche del maglioncino chiaro che indosso. Vorrei poter arrestare quelle lacrime per sempre, ma è improponibile, non ci riesco.
E' Giugno, e in Alaska non smette di far freddo. Soprattutto ora, per me, che ho trascorso così tanto tempo nel vecchio continente, lontana da tutto e tutti.
Getto una rapida occhiata oltre il vetro opaco del finestrino presente alla mia sinistra, e cerco di prendere fiato trattenendo in qualche modo il tremore che ho alle mani. Per il formicolio ai piedi ed i crampi allo stomaco non posso fare granché, al momento. Sospiro affranta.
E' meraviglioso notare l'ala dell'aereo che si staglia contro il cielo chiaro e terso d'Estate.
Scorgo in basso la mia città, in cui sono nata, in cui ho trascorso tutta la mia infanzia e la mia adolescenza, darmi il benvenuto con un sole accecante.
Il famigerato Sole di Mezzanotte.
Eccolo qui.
Ventiquattro ore su ventiquattro di pura luce solare, una meraviglia.
E un colpo al cuore mi destabilizza, d'improvviso. Offuscandomi nuovamente la vista.
I ricordi di noi mi assalgono, Sam. La vita che sognavo qui con te, non potrà mai esserci. E' tutto da cancellare o ignorare?
Ci sono nove ore di fuso orario con Londra, la città in cui mi sono rifugiata in questi due ultimi e lunghissimi anni per scappare da buona parte del mio dolore e dai ricordi, ma ora sono nuovamente qui, sveglia più che mai.
Non potrei non esserlo.
Dopotutto, devo essere forte in qualsiasi tipo di circostanza.
Devo. Imperativo categorico.
E l'aereo impatta sulla pista di atterraggio, in questo piccolo aereoporto, che segna l'inizio di una nuova fase della mia vita.
Non perché desiderassi farlo, ma perché non avevo altra scelta: sono tornata.
Angolo Autrice
Ciaoooo, in questi giorni questa storia mi ronzava nella testa di continuo. Ho provato ad ignorarla, snobbarla, ma non ci sono riuscita. Avevo bisogno d'iniziarla, darle vita...e spero con tutta me stessa che l'inizio vi sia piaciuto <3
Sono consapevole di avere altre storie in corso, non temete...continuerò anche le altre non appena mi sarà possibile ;)
Pian piano riuscirò ad organizzarmi al meglio <3
Bene, fatemi sapere cosa ne pensate con un semplice voto ed un piccolo commento.
