- In attesa -

2.7K 190 29
                                    

Adam 

Il mio ritardo si trasformò in una mostruosa e snervante attesa non appena raggiunsi l'ospedale, che consideravo come una seconda casa, ormai! 

Per molti mesi medici e infermieri erano stati la mia famiglia! 

Ero abituato a quel clima di sofferenza, paura, tristezza, dolore che ti attanagliava le viscere anche quando non te l'aspettavi, a quei lunghi e stretti corridoi dalle pareti bianche, alle lampade al neon attaccate al soffitto, ai camici bianchi che svolazzavano di qua e di là, ai pazienti che s'aggiravano nei corridoi in pigiama con sguardo spento e pensieroso, ai visitatori che uscivano con facce preoccupate e perplesse dalle stanze, dopo aver visto i loro cari distesi su un letto d'ospedale. Sì, mi era del tutto familiare anche quel forte odore di disinfettante misto a chissà quali farmaci!

Non avevo più paura. 

Arrivai trafelato in quella sala d'aspetto stretta ma accogliente, dopo aver corso un po' per i corridoi. Ero stato costretto a parcheggiare la mia auto ad un chilometro da lì, questa mattina c'era un traffico assurdo per le strade della nostra città. E dopo aver fatto i prelievi, quando avevo notato quella fila di persone lunga quanto la muraglia cinese che mi precedeva, beh...non ero riuscito a trattenere una smorfia di disappunto. 

Non ero solito avere la pazienza di aspettare, ma ovviamente mi toccava farlo. Anzi, meno male! Altrimenti come avrei spiegato a Zoe i miei venti minuti di ritardo? E poi, non era detto che tutti dovessero fare una visita con il dottor Braw. 

Sospirai con le mani sui fianchi e rimasi in piedi, perché preferii lasciare l'ultimo posto disponibile ad una signora anziana arrivata subito dopo il sottoscritto. 

" Lei è diverso da tutti gli altri giovani, sa? " esordì la vecchietta con un sorriso di riconoscenza. 

La guardai confuso mentre mi appoggiavo con un fianco ad una parete. 

Non risposi. Cosa avrei dovuto dirle? 

" Al giorno d'oggi, non molti mi avrebbero lasciato il posto. " spiegò dispiaciuta. Poteva avere all'incirca l'età di mia nonna. Capelli bianchi legati in una crocchia, rughe profonde che le solcavano il viso e circondavano piccoli occhi neri, le mani rovinate dal tempo piene di calli e qualche leggera deformazione. E tremava, un pochino, ma quel giusto da renderle difficile lo stare in piedi. 

Scrollai le spalle mostrandole un mezzo sorriso: " Fortunatamente non siamo tutti uguali, no? " 

Rise piano: " Hai una strana luce negli occhi, ragazzo. Tu hai qualcosa di diverso, che molti non notano. Sei qui per qualcuno oppure hai bisogno di fare un controllo? Sei così giovane. " 

Faticai a dirle qualche altra parola, ero rimasto profondamente colpito da quella sua osservazione così...così arguta, vera. Avevo qualcosa di diverso, sì. Quasi tutto, ormai. Io stesso mi riconoscevo a stento la maggior parte delle volte, ma molti non notavano quel che provavo, quel cambiamento. 

Distolsi lo sguardo puntandolo altrove, oltre la porta.  

" Oh, scusami! Sono una sciocca curiosona. Non sei obbligato a rispondermi. " aggiunse lei scuotendo il capo, prendendosela con se stessa. L'osservai con la coda dell'occhio e mi fece provare una stretta al cuore e molta tenerezza: " Non si preoccupi, sono qui per..."

" Adam!" tuonò una voce, d'improvviso. 

Alzai subito lo sguardo ed incrociai gli occhi celesti di Zoe a pochi metri dalla mia posizione. Sembrava sorpresa, ansiosa, quasi preoccupata. 

" Cosa ci fai qui? " mimò con le labbra. 

" Mi scusi. Buongiorno. " mi congedai così dalla signora, per raggiungere la mia futura cognatina in corridoio. Zoe era lì, stretta nella sua uniforme da infermiera, che mi aspettava.  

All Of My Heart || Un cuore creato per amarlaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora