12.0

1K 82 5
                                    

"Cedric, Ced," tentava di richiamarlo Annabel, mentre le braccia del ragazzo si avvolgevano attorno i suoi fianchi, e lasciava scivolare nuovamente le labbra contro la sua spalla. "Dobbiamo trovare un modo per far aprire l'uovo che non ti distrugga i timpani," continuò quindi, con una breve risata. Cedric distese le labbra in un sorriso contro la sua pelle, quindi posò il mento poco prima della curva del suo collo, sollevando lo sguardo verso il suo volto.
"C'è tempo, Annette, la prova è il 24 Febbraio," mugugnò con voce flebile, spingendo il libro di Annabel lungo il tavolo per allontanarlo. La ragazza sospirò, voltandosi sulla sedia e stringendosi nella felpa esageratamente ampia: aveva i capelli legati sul capo in una crocchia disordinata, e gli occhi, nascosti da ampie lenti di occhiali che Cedric le aveva visto indossare solo un paio di volte, stanchi, eppure era radiosa. Non riusciva neanche a restare accigliata quando guardava Cedric, per tentare di convincerlo a trovare una soluzione.
"Fleur ha già scoperto come aprirlo, e Viktor – a sentire Lucien – c'è vicino," gli disse, incrociando le gambe sulla sedia e posandogli le mani sulle spalle per allontanarlo appena da sé. "Mancate solamente tu e Potter," aggiunse, con lo sguardo sollevato verso il suo volto. Cedric teneva la punta del naso arricciata in una smorfia, e il labbro inferiore sporto verso l'esterno. La bionda scosse il capo, chinando immediatamente lo sguardo verso il basso, tirando la pelle dell'interno del labbro tra la punta dei denti. Il ragazzo si sporse quindi verso di lei, il capo inclinato abbastanza da riuscire ad avvicinare le labbra alle sue.
"Diggory, stai approfittando del tuo ruolo di Prefetto un po' troppo," disse Becky, apparsa nella Sala Comune. "E della mia amica," aggiunse, portandosi la mazza di Quidditch sulla spalla con un piccolo ghigno sulle labbra. Le guance di Annabel presero colore sollevando lo sguardo sul volto di Becky, mentre Cedric si poggiava sul tavolo con un sorrisetto di risposta.
"Lasciami indovinare, tu preferisci la Torre di Astronomia, no?" A quelle parole, Becky dischiuse le labbra, lasciandosi scivolare la mazza davanti le gambe.
"Indovinare," mormorò Annabel, appena accigliata, per poi scattare in piedi, rovesciando la sedia. "Ma certo! Stiamo cercando nei libri sbagliati!" Quasi gridò. Sia Cedric che Becky la guardarono mentre recuperava i pochi libri rimasti sul tavolo, sporgendosi poi verso Cedric per lasciargli un rapido bacio e schizzare fuori dalla Sala dei Tassorosso.

Si rincontrarono a metà strada, mentre l'uno cercava l'altro.
"L'acqua!" Esclamarono contemporaneamente. Cedric le posava le mani sulle spalle, mentre lei aveva un libro dalla copertina blu avvicinato al petto.
"Come hai fatto a capirlo?" Le domandò, appena accigliato. Lei, in risposta, aprì il libro ma, prima che potesse iniziare a leggere, il ragazzo le prese la mano. "Aspetta," aggiunse, tenendola in equilibrio mentre prendeva ad avanzare lungo i corridoi. Nel giro di qualche istante – Annabel arrancava dietro di lui, saltellando di tanto in tanto per riuscire a stare al suo passo – si ritrovarono al quinto piano.
"Cedric, sei l'unico ad aver acquisito dieci centimetri di gamba in più durante l'estate," quasi ansimò lei, aggrappandosi al braccio del ragazzo. "Io sono ferma più o meno alla stessa altezza di quando avevo undici anni," aggiunse, mentre lui si fermava con una risata davanti la porta.
"Annabel Oswald, ecco a te il bagno dei Prefetti," dichiarò, facendo un cenno con la mano. Le labbra della ragazza si dischiusero automaticamente nel vedere l'ambiente: grandi vetrate colorate, un'ancora più grande vasca posta al centro, con centinaia di rubinetti e una scultura nel mezzo.
"Credo di sapere cosa voler fare il prossimo anno," disse a mezza voce, provocando una risata da parte di Cedric. Pochi momenti dopo, la ragazza riprese il libro. "Stavamo cercando nel posto sbagliato: non è un uovo di drago, né tantomeno un vero uovo, ma la scatola per un indovinello. Il secondo anno, avevo trovato questo libro, in cui erano raccolti gli indovinelli meno conosciuti del mondo della magia, e ricordo – eccolo qui," si fermò, voltando il libro in direzione del ragazzo, che aveva appeso sciarpa e mantello ordinatamente, riavvicinandosi poi a lei. "L'indovinello d'oro, racchiuso in un oggetto di tal colore, contiene solitamente brevi rompicapo in rima, cantati e riprodotti solo ed esclusivamente sott'acqua; in caso contrario – sì, sì lo sappiamo, un grido ci distruggerà i timpani," terminò, richiudendo il libro e unendo le labbra in un piccolo sorriso. Cedric, in risposta, le prese il volto tra le mani e le stampò un bacio sulla fronte, facendola ridere brevemente.
"Il mio piccolo genio," mormorò quindi in tono divertito, allontanandosi pochi istanti dopo per iniziare a slacciare la camicia, lasciandosi scivolare la cravatta su di una spalla. Annabel sobbalzò, voltandosi e dandogli le spalle.
"Io – uhm, insomma – sarà meglio che vada," borbottò. Cedric, slacciando l'ultimo bottone della camicia, rise appena.
"Annabel, mi hai visto indossare un pigiama con dei gatti," le disse, avvicinandosi alle sue spalle. La ragazza si prese il labbro inferiore tra i denti, socchiudendo gli occhi; Cedric le avvolse le braccia attorno le spalle, chinandosi in avanti quanto bastava per posare il capo vicino il suo. "Ho bisogno di te, biondina," aggiunse con tono delicato. Un piccolo sorriso si formò sulle labbra di Annabel, che – sospirando – ruotò il capo per incrociare il suo sguardo.
"Tieni le mani a posto, Diggory," gli disse, slacciandosi il mantello.

than to love and be loved by me | cedric diggory [ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora