"Non vuoi partecipare?" Domandò Becky al fianco di Annabel. La ragazza aveva un libro aperto sulle gambe incrociate e ombre scure sotto gli occhi: quello era l'ultimo libro della lista, la sua ultima possibilità di scoprire qualcosa. Luna, vedendola, si era fatta di abbandonare le ricerche una volta finito quel libro.
"Becky," disse, sollevando lo sguardo dal libro. "Ho l'aria di una che potrebbe partecipare al Torneo Tremaghi?" Terminò, con il sopracciglio sinistro inarcato; Becky rimase per qualche istante a guardarla, poi scoppiò a ridere, scuotendo il capo.
"Hai ragione, mea culpa," disse con un'ultima risata, facendo ricadere lo sguardo sul libro.
"Fatto!" Esclamò Fred, entrando di gran carriera nella sala e raggiungendo assieme a George le due ragazze. "L'abbiamo appena presa." Ron, vicino a loro, si accigliò appena.
"Cosa?" Domandò.
"La pozione invecchiante, genio," sbuffò Fred. Lee era alle loro spalle, un sorriso a trentadue denti.
"Non funzionerà," dichiararono in coro Annabel e Hermione, rivolgendosi poi un rapido sguardo.
"La linea dell'età è stata tracciata da Silente, non si farà certo ingannare da un trucchetto da quattro soldi come una pozione invecchiante," aggiunse Hermione, scostandosi i ricci da davanti il volto. I gemelli si lanciarono uno sguardo: Fred balzò su una panca, poi all'interno del cerchio; George, con un ululato allegro, saltò dopo di lui. Per un momento trattennero tutti il fiato – aveva funzionato? – ma un momento dopo si udì un forte sfrigolio, ed entrambi furono espulsi dal cerchio d'oro come lanciati di peso. Atterrarono ad oltre tre metri sul pavimento freddo, mentre Becky e Annabel scattavano in piedi, correndo nella loro direzione; come se non bastasse, risuonò una forte esplosione, e quando i gemelli alzarono lo sguardo, sul loro volto erano spuntate due lunghe barbe bianche. Le ragazze si fermarono a qualche metro di distanza, portando l'una il braccio davanti il petto dell'altra, come a bloccarsi. Rimasero qualche istante a fissarli, poi scoppiarono a ridere, tenendosi in equilibrio.
"Pagherò chiunque immortalerà questo momento!" Esclamò Becky, riprendendo fiato tra una frase e l'altra.
"Vorrò vederti quando tra sessant'anni avrai anche tu una barba del genere!" Protestò Fred, facendo aumentare ulteriormente le risate da parte di Annabel. Becky stava per replicare, ma la porta si spalancò all'improvviso: la stanza calò nel silenzio a poco a poco, e tutti si voltarono verso i ragazzi di Durmstrang. Annabel si ritrasse rapidamente dal loro passaggio: in cima alla fila, Victor Krum, con aria fiera nonostante il suo essere così scoordinato e, pochi passi dietro di lui, Lucien, con i capelli biondi tirati all'indietro, che lanciò una rapida occhiata ad Annabel, con un ghigno ad arricciargli le labbra sottili. La ragazza distolse lo sguardo, e Becky le diede una delicata gomitata contro il fianco. I ragazzi, uno alla volta, lentamente, lasciarono cadere i biglietti con il loro nome nel Calice, accodandosi nuovamente per poi uscire. Victor lanciò uno sguardo in direzione di Hermione, che chinò lo sguardo verso il libro con le guance appena tinte di rosso.
"Ciao, Veela," la voce al fianco di Annabel la fece sobbalzare. Lucien la osservava con lo stesso piccolo ghigno. Becky inarcò un sopracciglio nel sentirlo.
"Tutto bene, Lucien?" Domandò la bionda, distendendo le labbra in un delicato sorriso.
"Io ricordo te," disse poi una voce davanti a loro. Becky, il cui sorriso divertito si ampliava nel vedere gli sguardi che Lucien lanciava ad Annabel, sbiancò di colpo voltandosi con gli occhi sgranati. Krum era davanti a loro con le folte sopracciglia inarcate. "Tu era alla Coppa del Mondo, ricordo il verde," continuò, indicando i capelli di Becky legati in due ordinate trecce dietro le orecchie. La ragazza boccheggiò per qualche istante, scostando lo sguardo dal ragazzo ad Annabel, al suo fianco con le braccia incrociate.
"Oh, già, sì," balbettò, tirandosi la punta di una treccia. La bionda, al suo fianco, sospirò, sollevando lo sguardo al cielo.
"Ci sperava," rispose, colpendola contro la spalla mentre distendeva le labbra in un ampio sorriso. Victor le guardò per qualche istante con espressione sempre più accigliata.
"Rakovskij, andiamo," disse poi con una scrollata di spalle. Il diretto interessato non sembrava per nulla soddisfatto di ricevere ordini, ma non disse nulla. Quando la porta si richiuse dietro le spalle dei due, Becky riprese colore. Prese un profondo respiro, quindi si voltò verso l'amica con gli occhi sgranati.
"Veela?" Domandò con voce stridula. Annabel, scostandosi i capelli dietro le spalle, sbuffò appena.
"Oh, già, sì?" La canzonò, incrociando le braccia al petto; Becky arrossì di nuovo, e dischiuse le labbra per replicare, ma la porta si riaprì dopo di loro. Un gruppo di ragazzi di Hogwarts avanzava sospingendo un ragazzo dagli occhi chiari attraversati da una scintilla di divertimento e i capelli castani scombinati.
"Oh, no," gemette Ron dalla panca sulla quale era steso Lee Jordan. Annabel distolse lo sguardo dal volto di Becky, e la prima persona che vide fu Cho Chang al fianco di Cedric che rideva. Rapidamente, la bionda agganciò le dita attorno il polso di Becky.
"Forza Cedric!" Gridò una ragazza dei Tassorosso, spingendolo oltre la linea dorata. Lui rimase a guardarli per pochi istanti, con il sorriso sulle labbra e i capelli arruffati sulla fronte, poi cercò Annabel – lo sapeva, stava cercando lei. Il sorriso sulle sue labbra si affievolì appena, mentre incastrava lo sguardo nel suo. La gente muore in questo Torneo. Lentamente, lasciò scivolare il foglietto con il suo nome nel calice: la fiammata blu si sollevò per qualche istante, luminosa, e il nome sul calice si colorò di rosso prima che il foglio svanisse tra il fuoco. I ragazzi alle spalle di Cedric esultarono, ma Annabel non rimase ad ascoltare ciò che avevano da dire. Recuperò il proprio libro e, rapidamente, abbandonò la sala.Il banchetto di Halloween era iniziato da fin troppo, ormai, ma Annabel non aveva toccato cibo. Oltre al non aver trovato nulla di utile sulla madre – si parlava di lei alla fine, una nota del professor Silente, del suo dispiacere nel sapere di una studentessa così promettente andata via – si aggiungeva l'ansia per l'estrazione dei Campioni del Torneo.
"Prego i campioni che verranno chiamati di venire da questa parte della Sala, passare davanti al tavolo degli insegnanti ed entrare nella stanza accanto dove riceveranno le prime istruzioni," esclamava Silente. La bionda teneva lo sguardo puntato sul suo piatto pieno, stringendo le dita attorno la coppa che quasi trasbordava.
"Perché non hai mangiato nulla?" Le domandò Luna, sfiorandole il dorso della mano con le dita; portava i capelli legati in trecce disordinate e asimmetriche. Annabel si strinse appena tra le spalle, lasciandosi poi ricadere le mani in grembo.
"Non ci riesco, io–" sono spaventata per Cedric. La giovane le avvolse il braccio attorno i fianchi, lasciando poi ricadere il capo sulla sua spalla.
"Andrà bene, Annabel," le mormorò. Improvvisamente, le fiamme divennero rosse, e un attimo dopo una lingua di fuoco dardeggiò nell'aria e un pezzetto di pergamena bruciacchiato ne volò fuori. Silente prese il biglietto, mantenendolo sollevato per poter leggere il nome.
"Il campione di Durmstrang," lesse a gran voce, "è Victor Krum!" Annabel spostò lo sguardo sul tavolo dei Serpeverde dal quale Victor si stava alzando, e notò lo sguardo annoiato di Lucien che applaudiva lentamente. Non riuscì a nascondere il sorrisetto che nasceva sulle sue labbra.
Dopo qualche istante, il fuoco tornò a farsi rosso, e un secondo foglio di pergamena ne schizzò fuori.
"Il campione di Beauxbatons, è Fleur Delacour!" Il tavolo dei Corvonero esplose in un applauso, mentre la giovane si alzava e, con grazia, avanzava leggera con i capelli gettati dietro la schiena.
Quando anche Fleur scomparve dietro la porta della sala accanto, ci fu nuovamente silenzio – era la volte del campione di Hogwarts. Annabel non sapeva chi altro si fosse proposto; agganciò le dita attorno il polso sottile di Luna mentre la fiammata si innalzava rossa come un alba.
"Il campione di Hogwarts," disse Silente, dopo aver afferrato il foglietto tra la punta delle dita, "è Cedric Diggory!" Il tavolo dei Tassorosso era balzato in piedi, urlando e saltando, mentre Cedric avanzava sorridente verso la stanza dietro il tavolo degli insegnanti.
"Annabel? Annie? Annie mi senti?" Domandava Luna, scuotendola con delicatezza. Ma lei non sentiva altro che il rimbombare delle grida degli studenti di Hogwarts acclamare il suo Cedric. Non vide la fiammata innalzarsi nuovamente, né la mano di Silente che afferrava quasi meccanicamente il foglietto.
"Harry Potter," disse, ma lei non lo sentì. Lentamente, si allontanò da Luna, in parte consapevole che nessuno stesse guardando nella sua direzione, e abbandonò la sala a passo rapido. Fuori nel corridoio, si avvolse le braccia attorno lo stomaco, come colta dai conati, e aumentò la velocità del proprio passo, non rendendosi conto del ragazzo biondo alle sue spalle che aveva appena richiuso la porta.
"Annabel? Sta bene?" Domandò. Lei si bloccò di colpo, il labbro inferiore stretto tra i denti.
"Sto bene, Lucien, torna dentro a festeggiare con i tuoi amici," disse al ragazzo fermo alle sue spalle. Ma lui non si mosse.
"Victor è esaltato, il Torneo rende peggio le cose," le disse quindi, avanzando maggiormente. Un sorriso forzato si formò sulle labbra di Annabel, mentre stringeva appena le braccia attorno se stessa. "Sei pallida, sicura sta bene?" Continuò. La giovane sospirò, scuotendo appena il capo.
"Io – sì, sono sicura." Il ragazzo aveva un sopracciglio appena inarcato, poi unì le labbra e parve sorridere.
"Lo spilungone o cicatrice?" Le domandò. Annabel scoppiò a ridere all'improvviso, portandosi di fretta le mani davanti il volto.
"Spilungone?" Chiese di rimando, le mani richiuse a coppa davanti il volto e lo sguardo sollevato sul volto di Lucien, le cui labbra erano separate in un mezzo sorriso.
"Malfoy insegnato noi. L'altro lo chiama in modo diverso – sfregato, pensa," ammise, chinando di poco lo sguardo.
"Sfregiato," lo corresse Annabel. Aveva parlato ben poco con Draco Malfoy – certamente lo conosceva di nome, e lo vedeva alle partite di Quidditch – ma sapeva del suo odio per Potter e degli epiteti che gli riservava. "Non lui, comunque, io – speravo il Calice non scegliesse Cedric," ammise, chinando lo sguardo verso le proprie braccia. Lucien rimase qualche istante a guardarla, poi avvolse un braccio attorno le sue spalle. La ragazza rimase quasi interdetta, poi lo sentì sospirare.
"Tieni a lui, sì?" Perché avrebbe dovuto rispondergli? Sarebbe stato più logico allontanarlo, ridere per il suo comportamento e raggiungere il dormitorio. Ma annuì, e strinse quasi automaticamente le braccia attorno i suoi fianchi.
"Allora sta vicino lui, serve," le mormorò, rendendo meno udibile la sua cadenza.
Annabel lo sapeva, ma come poteva riavvicinarsi dopo il suo comportamento? Voleva aiutarlo, con tutta se stessa. Lei, non Cho Chang.
Lei, la sua bella Annabel Lee.
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than to love and be loved by me | cedric diggory [ita]
FantasiaCedric Diggory visse solo un quarto della sua vita, ma la visse al meglio. Fu un figlio, un amico, uno studente, un Prefetto, un cercatore, un Campione del Torneo Tremaghi. Fu amato e amò. Oh, se amò. Lei la conobbe sulle rive del fiume che scorreva...