Biological Attack, cap. 4

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Arriva in ospedale in meno di tre minuti. Con Ziva sale in ascensore, raggiungendo presto il piano dove Tony è ancora ricoverato. Fuori dalla stanza, McGee, Abby e Ducky lo aspettano mentre fissano Tony dall'ampia vetrata.

"Allora? Che succede qui?!"

Tutti si voltano verso Gibbs, vedendo Ziva comparire alle sue spalle.
Abby, che conosce bene quale sentimento la unisce a Tony, le va incontro, abbracciandola forte.
Ducky e McGee rimangono immobili a guardare ancora quella vetrata come ipnotizzati. Gibbs si avvicina a loro, osservando anche lui ciò che succede al di là del vetro.

I dottori stanno attaccando le flebo alle braccia di Tony.

Le sue labbra sono blu e respira affannosamente, una macchina alla sua sinistra segna il suo battito cardiaco, irregolare e debole.
Con i suoi occhi gonfi osserva ciò che succede, si sente stanco, senza forze.

'Che splendido compleanno! Per mia fortuna non ne festeggerò altri... presto non avrò nemmeno forza per respirare...' 

Un dottore arriva con una cartellina contenente gli esami di Tony.

"Dottore... cos'ha Tony?"
"Dopo accurati esami possiamo escludere una ricaduta per peste polmonare, ma...
Il parassita della Bronchite ha attaccato tutto il sistema immunitario, finendo poi ad attaccare le cicatrici che si formarono a causa della peste. Tra poco meno di un'ora i sui polmoni collasseranno, così come tutto il suo organismo. Entro stanotte il suo cuore smetterà completamente di battere.
Abbiamo chiamato alcuni studiosi di fenomeni simili e con alcuni scienziati stanno cercando un antidoto per curare il vostro agente, ma finora non hanno trovato nulla che possa aiutarci.
Cercheremo di tenerlo in vita fino alla fine, ma sappiate che sarà dura per lui. Al momento non sembra molto positivo, ha chiesto di essere lasciato solo. Sente arrivare la morte, ha capito la situazione prima di noi."

Gibbs sembra meravigliato dalle assurde parole del dottore.

"Intanto... possiamo fare qualcosa per lui?"
"Se volete potete stare con lui, non è contagioso... dovreste chiamare i famigliari.
Al momento potete solo sollevargli il morale, nient'altro."

Il dottore saluta e se ne va, lasciando tutti demoralizzati.

Ziva osserva Tony dal vetro preoccupata.

"Cosa gli sta succedendo, Gibbs! È così... strano!"
"È demoralizzato, credo si senta solo. Nonostante siamo qui per lui... è come se non ci fosse nessuno."
"Vorrei stare un pò con lui... posso?"
"Si. Io chiamo suo padre... purtroppo è necessario!"

Si allontana guardandolo per l'ultima volta dal vetro per chiamare suo padre, intanto Ziva si fa coraggio.

Prende un bel respiro ed entra nella stanza.

Si avvicina al suo letto, si siede accanto a lui trovandolo stremato.

Tiene gli occhi chiusi, il suo respiro è profondo ma appena udibile.

Gli prende una mano, sentendola fredda al solo tocco, la stringe come se volesse tenerlo con se, come se in qualche modo quel contatto potesse riscaldarlo.

Lentamente apre gli occhi, occhi scuri e tristi. Si volta piano, osservando quella figura improvvisamente comparsa accanto a lui, pensa subito che sia solo un'illusione della sua mente.

Chiude di nuovo gli occhi, stupendo Ziva.

Lei gli accarezza il viso, sentendo quanto la febbre l'abbia riscaldato, cerca di nuovo il suo sguardo, cerca nelle sue labbra blu un piccolo sorriso solo per lei, uno di quelli che lei non ha mai potuto dimenticare, riservato solo a lei e a nessun'altra.

Il suo sguardo s'intristisce quando non trova in Tony ciò che spera di vedere.

"Tony... Tony, ti prego, guardami!"

Tony riapre gli occhi, fissandola in modo strano.

"Tony... sono qui per te!"
Tony, con voce roca, cerca di risponderle "Bugiarda... sei qui perchè... ti ha chiamato Gibbs... vattene."
"Tony... lui mi ha detto solo cos'è successo... ma sono qui per starti vicino! Non voglio vederti morire!"
"Allora esci... perchè che tu lo voglia o meno... tra poco morirò e... non voglio nessuno qui a fingere che vi importi qualcosa... voglio stare solo. Lo ero ieri, il giorno prima... la settimana prima... ora le cose non cambieranno."

Le parole di Tony le spezzano il cuore, si rende conto solo in quel momento quanto la sua partenza lo abbia ferito, tanto da pensare di essere solo al mondo.

"Mi rifiuto di lasciarti ora... non morirai oggi e voglio che tu capisca che non sei solo!"
"Anni fa te lo dissi anch'io... non eri sola, ma... non ci hai mai creduto veramente. Perchè ora io dovrei crederti?!"
"Perchè... perchè io... io ti amo, Tony! Non ho mai smesso di amarti per nemmeno un secondo... perchè è vero che non sei solo. Nessuno ti ha lasciato solo, sono tutti qui per te!"

Inizia a piangere mentre stringe forte le mani di Tony "Mi dispiace da morire di averti fatto soffrire così tanto... voglio che resti con me, che combatti per me come facesti a Tel Aviv.
Voglio che vivi la tua vita insieme a me! Il DiNozzo che conosco io non si è mai lasciato abbattere da niente e nessuno! Sei venuto in Somalia per vendicarmi e salvarmi quando credevo che nessuno al mondo potesse farlo!"
"Ziva... guardami bene... morirò, questo è certo! Le cose cambiano...
Fatti una vita nuova, con qualcuno che ti ami anche solo la metà di quanto ho amato te... creati la tua famiglia... ed io ne sarò felice..."

Un sorriso piccolissimo appare sulle sue labbra, placando il dolore di Ziva.

Gli accarezza ancora il volto mentre lui chiude gli occhi.

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