Capitolo 18

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TRIS 

Sono passate alcune settimane dopo il mio "ri-rapimento" forse anche due mesi. Due mesi di simulazioni terrificanti. Dove vogliono arrivare? Ancora non mi sono chiesta a cosa possa servirgli il siero a cui sta lavorando. Per tutto questo tempo non mi è importato di nulla ma il mio lato abnegante sta cercando di uscire. Chissà a cosa servirà questo siero. Magari vorrà farli iniettare a tutti i GD per farli diventare GP. Credo che ormai sia l'unico a cui importi ancora dato che la maggior parte del Dipartimento ha perso la memoria. Io non voglio che altre persone innocenti muoiano a causa mia. Ho già provocato troppi morti. Mark entra nella cella con la siringa. Prima che me la inietti gli chiedo

"Scusa, ma se devo subire tutto questo, posso almeno sapere a cosa servirà questo siero che sta progettando David?"

"Sai una cosa? Io non lo so e non mi interessa. So solo che David mi pagherà profumatamente per ciò che sto facendo. E non capisco perché importi a te. Tanto quando gli esperimenti saranno finiti ti uccideremo." Lo dice con leggerezza. ' Tanto ti uccideremo.' Come se non avesse alcun significato. Lo guardo con disprezzo.

Mi inietta il siero, ma non è lo stesso arancione, è meno acceso. Poi mi attacca degli elettrodi sul corpo. Sono molto simili a quelli del test attitudinale.

"Che cosa sono?" gli chiedo.

"Quanta curiosità! Quando lo vedrai lo saprai." Dice prendendomi in giro. Le palpebre si fanno pesanti. Chiudo gli occhi. Non ho le forze per muovermi. Mi sdraio a terra, non riesco a stare in piedi.

Sento uno sparo. Vedo il corpo di Mark cadere a terra. Che sta succedendo? Poi la vedo. Mia madre. Ha una pistola in mano.

"Mamma." Mormoro. Non riesco a capire cosa significhi tutto questo.

"Ora non c'è tempo per le spiegazioni! Vieni con me, ce ne andiamo!" mi stacca gli elettrodi dal corpo ed io la seguo fuori dalla cella. È ancora viva? Non è possibile! Mentre usciamo dall'edificio vedo il corpo di David a terra, privo di vita. Usciamo e lei mi indica un furgone. Saliamo e lei mette in moto.

"Che succede?" le chiedo.

"Il Dipartimento, prima dell'attacco agli Abneganti ha voluto recuperare tutte le persone GP che si erano introdotte a Chicago. Io avevo perso i contatti con David da molto tempo e non hanno fatto in tempo ad avvisarmi. Durante l'attacco sono riusciti a vedermi tramite le telecamere e mi hanno riportata al Dipartimento. Loro hanno metodi molto avanzati per far guarire le ferite d'arma da fuoco e mi hanno curata. Non ero cosciente mentre mi portavano via da Chicago. Appena ho scoperto che ti tenevano qui sono venuta a salvarti. Per un anno e mezzo mi hanno fatto credere che tu fossi morta in seguito ad un'esplosione nella Periferia..." non ci posso credere. Per un sacco di tempo eravamo entrambe convinte che l'altra fosse morta e ora siamo di nuovo insieme. Sorrido.

"Mi sei mancata!" le dico trattenendo le lacrime.

"Anche tu" mi accarezza la testa. "Ora ti riporto a Chicago."

Mi sveglio. Sono di nuovo nella cella. Ci metto alcuni istanti per capire che era tutta una simulazione. Urlo, perché non posso fare altro. Mark e Neil mi guardano divertiti. Come ho potuto credere che lei fosse ancora viva? Come ho potuto essere così ingenua? Mia madre è morta e l'ho visto. Non aveva più polso. Come ho potuto crederci? Come ho fatto a non accorgermi che era tutta una simulazione? Questo significa che l'esperimento di David sta riuscendo. Inizialmente penso una cosa da egoista. Prima l'esperimento si conclude, prima morirò e prima morirò, prima quest'incubo finirà. Poi penso a cosa avrebbe pensato mia madre se sentisse ciò che sto pensando. Qualsiasi cosa voglia fare David non sarà buona. Chissà qual è il suo scopo.

FAN FICTION DIVERGENT: rapimento di Tris (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora