Capitolo 1

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NARRATORE
Si svegliò sudata e in preda al pianto. Non voleva più vedere quella bambina, quei capelli azzurri e lilla a terra. Qualche minuto dopo suonò la sveglia sul comodino. Poggiò i piedi scalzi sul pavimento freddo e sollevò le serrande della grande finestra. L'enorme panorama della metropoli di New York le si presentò davanti agli occhi. Guardando la città, la mancanza della sua amata Londra, le fece cadere una lacrima amara sulla guancia. La sua tracolla viola piena di libri era lì, sulla sua nuova scrivania e qua e là la stanza era cosparsa di scatoloni. Andò in cucina e trovò la madre che preparava il caffè. In questo momento vi starete chiedendo perché io vi stia raccontando di questa famiglia normale, come tutte le altre. Io vi dico che non lo è. Quella donna dai riccioli neri e ribelli, dagli occhi ancora più scuri, alta, in jeans e maglietta, dall'aspetto molto più giovane della sua cinquantina d'anni passata, non era una semplice donna, bensì una strega. No, non una strega malvagia, anzi, una strega bellissima e buona come una fata, anche se dai poteri diversi. Quell'uomo alto e asciutto, intento a montare un mobiletto, con i capelli corti e leggermente brizzolati, gli occhi verdi, non era un uomo qualunque, lui era una sorta di mago, perché la sua famiglia proveniva lontanamente da una stirpe di sirene e tritoni. Questi due erano marito e moglie :Grant e Lilya. "Ciao mamma, ciao pa'" :"Oh, ciao amore. Come hai dormito? È comodo il letto? ":"È perfetto" :"E come hai dormito? "le ripeté nervosa Lilya:" Me l'hai già chiesto "le rispose la ragazza abbassando lo sguardo:" Non mi hai risposto ":" Papà, falla tacere, ti scongiuro "si lamentò rivolta al padre:" Ti abbiamo sentita anche stanotte, io e tua madre":"Non faccio colazione " esclamò alzandosi di scatto diretta alla camera da letto. Erano ancora le sei e mezza, poteva telefonare Mare e poi prepararsi per il suo primo giorno al college. Prese il telefono di casa e digitò il numero di casa di Mare. Mare.... Quanto le mancava quella streghetta dai capelli dorati. Era l'unica, oltre a i suoi genitori, a sapere del segreto logorante che portava dentro di sé da diciassette anni, a sapere tutto di lei. Erano come due sorelle separate alla nascita. Dopo due squilli, la voce di Landon, fratello di Mare, rispose dall'altra parte del telefono. "Lan? Sono io" :"Dream? ":" Certo, scemo":"Mi manchi. Manchi a tutti noi":"Anche voi. C'è Mare? ":" No, è a scuola. Se vuoi ti faccio richiamare quando torna":"A quell'ora sarò a scuola io, Lan":"Ah giusto, il fuso orario. Sentitevi stasera. ":" Okay, grazie tante. ":" Devo andare a lavorare al bar, ci sentiamo cucciola. ":" Baci, saluta tutti. ". Inspirò ed espirò. Una giornata difficile, senza poter sentire gli incoraggiamenti di Mare e scoprendo di poterlo fare solo ogni sera. Prese l'astuccio dei trucchi e dei prodotti per capelli ed entrò in bagno.
Dopo il loro matrimonio, Lylia e Grant, vollero subito coronare il loro sogno con un bambino. Il fatto che fossero appartenenti a due specie del Mondo Incantato completamente diverse, comportava per Lylia poche possibilità di rimanere incinta e poche che il bambino uscisse del tutto sano. Quando finalmente nacque la figlia, decisero di chiamarla Dream, perché era il loro sogno che si avverava. Eppure, guardando quei ciuffetti azzurri con le striature lilla, sul capo della neonata, la saggia nonna Chloe, non poté fare a meno di dire:"Lilya, figliola, sta' attenta. Decidi bene cosa farne di lei, prima che al suo diciottesimo compleanno ti possa pentire di averla fatta arrivare fin lì. ". Ma Dream crebbe alta e bellissima. A Londra più volte le era stato proposto di fare da modella per qualche grande casa di moda, soprattutto per via del colore dei suoi capelli meravigliosi, però aveva sempre preferito tenerli per sé, perché lei sapeva, a causa di quel colore, qualcosa che gli altri non potevano sapere. Capelli lisci e lunghi fin sopra il sedere, azzurri con ciocche glicine, occhi celesti, così chiari da sembrare trasparenti, anch'essi con riflessi lilla alla luce del sole. Un colore di occhi e capelli così, non poteva essere naturale ed era costretta a fingere di essersi colorata i capelli e di portare le lenti a contatto colorate. I suoi le avevano rasato a zero i capelli fino ai dieci anni, poi fino ai quindici provarono a colorarli di nero, eppure pareva impossibile coprire il blu. Oltre ai capelli, le sue emozioni condizionavano da sempre il mondo intorno a lei: faceva esplodere bottiglie e spaccare bicchieri involontariamente. La gente di Londra, cominciò a insospettirsi e ad etichettarla. Per evitare che la gente potesse fare due più due tra il colore dei suoi capelli e le cose strane che accadevano guarda caso in sua presenza, Grant e Lilya, decisero di lasciare la città.

Un frammento di un ricordo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora