NARRATORE
I sogni di Dream furono stranamente tormentati, solo che le rimbombarono per tutta la notte le parole di Mare:"Non lasciare il tuo cuore in mano a un destino ingiusto. ". Aveva ragione, avrebbe dovuto vivere con gioia quei mesi, ma proprio le veniva difficile. A Londra c'era Mare a farle fare qualche allegra risata appena poteva, ora era lì a New York, sola, nessun amico che conoscesse la sua storia. I suoi genitori non parlavano mai del problema apertamente, facevano in modo di sottintendere tutto e a lei faceva male, molto male. Non avrebbe mai desiderato che Lilya e Grant parlassero solo del suo problema, ma il fatto che quando ne parlavano lo facevano sottovoce, senza fare nomi, la feriva, le sembrava non la volessero più, fosse quasi di troppo e provava a immaginare un mondo senza lei. Mare sarebbe stata più serena se non avesse dovuto pensare a un'amica depressa con i capelli blu, i suoi genitori anche, Lilya ancora a Londra con la gente che amava, Grant senza il bisogno di chiedere due giorni di pausa dal lavoro per portare a scuola una figlia sempre sull'orlo delle lacrime. Tuttavia si svegliò di buon'ora, con la voglia di trovare qualcosa di positivo in quella giornata americana. Il suo volto stanco necessitò di un bel po' di correttore sulle occhiaie, solito trucco(linea di eyeliner più spessa del solito) e coda alta con due ciuffi che cadevano ai lati del volto, arricciati con l'arricciacapelli. Indossò con riluttanza la divisa(in modo non più elegante della volta prima) e delle francesine nere di vernice col tacco. La giornata era soleggiata, questo le dava ancora più energia. Mentre era alla finestra, le arrivò un messaggio di Maya che le chiedeva se si sarebbero incontrate davanti a scuola per entrare insieme e le rispose di sì. Era felice che una ragazza già la considerasse come un'amica. Pensò che sarebbe potuta essere Maya la persona alla quale avrebbe potuto affezionarsi di più, questo era ciò che credeva lei, ancora non poteva sapere.
DREAM
Mio padre bussò alla porta della mia stanza:"Si? ":" Dream, ho avuto un problema al lavoro,hanno bisogno di me. "
:" Parla chiaro. ":" Non posso venirti a prendere per il pranzo"
cercai di non mostrarmi delusa
:"Okay, starò in mensa e resterò con i miei amici finché non mi verrete a riprendere. ":" Perfetto quando vuoi possiamo andare. "
:" Sì, prendo la cartella e vengo. ". Mia madre stava riordinando della roba in alcuni mobili del salotto:" Come sei bella, tesoro. " le sorrisi. Dal pianerottolo sentii mio padre dire a mia madre:" Ha degli amici! ":" Serio? ":" Sì, così mi ha detto. Meno male, Lilya. "
:" Già. "che cavolo pensavano? Non ero così asociale! Non volli dire nulla per non rovinarmi l'inizio giornata. In macchina ci fu silenzio e davanti a scuola individuai subito Maya, non diversa dal giorno prima. Mi sorrise dolcemente :" Dream! "e mi venne a dare un bacio sulla guancia :" Spero che le foto degli appunti su Whats App ti siano state d'aiuto e sia riuscita a decifrare la mia scritturaccia! "
:" Sì, grazie. ":" A che ora viene tuo padre a prenderti? ":" Oggi? Penso per le sei. ":" Allora stai con me e gli altri fino a
quell'ora! ":" Okay. "era l'unica alternativa allo stare sola. La campana suonò e tutti entrarono. All'ingresso ci aspettava la Fry con la sua crocchia impeccabile. Mi picchiettò la spalla con un dito e l'affiancai:" Signorina Barrow. ":" Signorina Fry. " volevo far sembrare le stessi dando della zitella, ma non se ne curò:" Non può continuare a portare la divisa in quel modo, a mettere queste.... Scarpe e colorare i capelli di... È una scuola seria, ragazza mia. ":" Io sono seria, signora cara. ":" In più se continua con quest'atteggiamento... ":" Ma se non ho ancora fatto niente! ":" Ah e le lenti. Niente occhi viola, chiaro? "o mio Dio, quella aveva visto. Iniziavo a chiedermi se non avesse già intuito qualcosa... Non sapevo come uscirmene da quella conversazione così stupida e che però mi teneva sulle spine. Stavo per innervosirmi e quasi dire che i capelli erano naturali quanto gli occhi, ma un ragazzo, appena entrato nella struttura, lanciò una minicicciola ai piedi della vicepreside:"Banks! Non si permetta mai più! ". Non ebbi il tempo di scoppiare a ridere, che il ragazzo mi prese per un braccio e mi trascinò in fondo al corridoio, verso la classe
:" Guarda che me la stavo cavando benissimo da sola. "
:" Non sembrava dalla tua espressione. "continuava a ridere
:" Tu ridi mai? ":" Sì, solo con chi mi va. ":" Ti farò sorridere un giorno, vedrai. "e lo disse con la serietà di un giuramento. Lui, quello del banco affianco, di cui avevo già dimenticato il nome.
NARRATORE
Entrarono nello stesso momento e tutte le ragazze(ancor più dei ragazzi) si voltarono a guardare il loro ingresso. Dream se ne accorse e mentre sistemava i libri e la tracolla sussurrò verso Trent:"Perché ci fissavano? ":" I ragazzi vorrebbero mettersi con te e le ragazze sono invidiose del tuo aspetto. ":" Il mio aspetto? "
:" Ti ho detto che sei bella. '' lei alzò gli occhi al cielo e si sedette. "Con Trent" commentò Maya:"Già, con Trent. ":" Ti ci vedrei con lui. ":" No! È così.... Voglio dire che non... ":" Dai, a chi non piacerebbe quel ragazzo? E mi sembra che anche tu gli stia simpatica. ":" Oh, allora gli farò cambiare idea. ":" Tu sì che sei una tipa sui generis. "e scoppiò a ridere. Accanto a Trent, quella mattina si era seduta America e Ryan era con Justin nel banco davanti. Justin continuava a girarsi e a fissare Dream, la quale neanche si era accorta della sua presenza. All'inizio della terza ora, mentre Dream prendeva appunti, Maya portò una mano davanti alla bocca per non farsi sentire:"Girati di là. ":" Dove ? "
:" Justin. "voltò la testa e vide che lui subito distolse lo sguardo da lei:" A lui piaci. "scrollò le spalle e riprese a scrivere. Ad un tratto le arrivò sul banco un bigliettino: era di Trent. Lo aprì e lesse:" Ti piace Justin? "lo guardò con un'espressione di esasperazione
:" È carino. "glielo rimandò:" Non ti ci vedo con lui. "continuò a scrivere Trent e finì lì. Alla fine delle lezioni, mentre usciva dall'aula seguendo Maya verso la mensa e cercando il cellulare dentro la borsa, fu affiancata da Justin. Era proprio un bel ragazzo: alto, biondo,occhi celesti. Però Dream lo trovò troppo perfetto per lei, sembrava Ken, ma lei non era Barbie. Le sorrise e due fossette gli uscirono sulle guance, così ricordò quelle di Mare con non poca nostalgia
:"Allora, come ti sembra la scuola? "per non essere scortese rispose:" Non male. ":" Io mi sono subito trovato super bene. "fu contenta di non aver definito la scuola 'schifosa' come aveva fatto con Trent. Gli rivolse un dolce sorriso, non molto nel suo stile. Si sentiva imbarazzata, non sapeva di che parlare, aveva appena scoperto il suo nome quella stessa mattina da Maya.
" Oggi, stasera, andiamo io e gli altri in una discoteca, il Domus. Mi stavo chiedendo se non ti andasse di venire. ":" Magari. Dammi l'indirizzo. ":" Posso passarti a prendere se vuoi. ". Justin non le interessava in quel senso, ma come amico non le parve maluccio." Okay. "prese carta carta e penna e gli scrisse l'indirizzo di casa sua:" Ah, la conosco la zona, è bella. ":" Sì. Cioè abituata a Londra, senza offesa... "si affrettò a elencare anche tutti i pregi di New York. Sì domandò perché sentiva il bisogno di essere educata e gentile con quel ragazzo e con Trent, il più acida possibile. Faceva l'antipatica per proteggersi, era la sua corazza, ma perché si doveva proteggere da Trent Banks?
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Un frammento di un ricordo
Roman d'amourDream Barrow ha diciassette anni. A causa del segreto che porta dentro di sé da sempre, è costretta a lasciare la sua amata Londra per una caotica New York. Alta, dagli occhi di ghiaccio e dai capelli azzurri, nella nuova scuola nessuno può fare a m...