TRENT
Ero teso. Con America al volante non si sta mai tranquilli. Mi aveva supplicato così tanto che alla fine le avevo ceduto il posto del guidatore nella mia macchina. Quando avevo detto a Ryan che sarei tornato al college presto, lui aveva deciso di prendere la sua macchina, così che io potessi portare via la mia senza dover essere condizionato dagli orari di lui e Am. "Dai America! Vai più piano." :"Okay , ma si può sapere che c'è che non va? ":" Niente. ":" Non stai bene in camera con Ryan? ":" No, non sto bene al college. ":" Ti manca la tua stanza? ":" Lascia stare Am":"Perché fai così? Non c'è niente di male nel mostrarsi fragili, a volte. ":" Parli proprio tu! ". Alla fine mio padre aveva deciso di farmi trasferire alla W. G. nel giro di due giorni, infatti stavamo ancora sistemando le ultime cose. Arrivati a un semaforo, America mise una mano sulla mia. Era incredibile il contrasto tra la sua pelle chiara e la mia scura. "Io ci sarò sempre.". In quel momento pensai al fatto che era sempre stata lei a farmi forza nelle situazioni, pochissime le volte che lei era crollata in qualche momento difficile e questo lato del suo carattere era quello che preferiva far vedere alla gente, risultando così una grandissima stronza.DREAM
In macchina Justin non mi fece per nulla pesare la presenza di Maya, anzi, iniziò subito a chiacchierare con noi e mi accorsi che con lei era molto più in confidenza di quanto pensassi. Contavo di non fare troppo tardi, ero stanca e aveva iniziato a venirmi un forte mal di testa. Arrivati sul posto desiderai di essere vestita più pesante, ma appena entrata nel locale cominciai subito ad avere caldo. Le mani di Justin sui miei fianchi e i miei capelli sempre svolazzanti per i vivaci movimenti. Davvero una bella serata. Bloccai un secondo Maya, la quale stava ballando con Zed di fronte e le feci segno che andavo a bere qualcosa al bar. Già mi avevano offerto un paio di bicchieri e dai risultati potrei dire fossero molto alcolici. Avevo il collo imperlato di sudore e il mal di testa accentuato, ma quasi coperto dalla musica fortissima. Mi feci spazio tra la folla in movimento e appena vidi il piano bar mi ci appoggiai con la testa che mi girava. Affianco a me, seduto su un alto sgabello c'era Trent, con un bicchiere di birra davanti. Non lo salutai neppure e ordinai un bicchiere di birra anch'io. Stavo per prenderlo quando lui me lo sottrasse. Subito gridai per non essere sovrastata dai rumori:"Che cazzo fai? ":" Cazzo fai tu. ":" Bevo, non posso? ":" Ti sei vista? ":" Dammi quel bicchiere. ":" No, vado a chiamare Justin e gli chiedo di riportarti a casa. ":" Ma vaffanculo! Non sei nessuno per dirmi cosa fare! ":" Io me ne sto andando, se vuoi ti do un passaggio. ". Mi alzai e tornai in pista seccata. Raggiunsi Maya, che per fortuna mi prese in tempo prima che potessi cadere come una provola." Dream ! Ti senti bene? ":" Penso di aver bevuto troppo. ":" Justin non penso si ritiri adesso per accompagnarti e neanche Zed. Prova a sederti un secondo su quei divanetti. ". Mi voltai e vidi che quel punto era pieno di ragazze e ragazzi in preda agli ormoni. Provando a camminare notai che mi ero rotta un tacco, lo raccolsi non senza bestemmie. Trent era ancora seduto lì. Mettendogli davanti il tacco rotto, gli chiesi:" Che me lo daresti davvero un passaggio? "
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Un frammento di un ricordo
RomanceDream Barrow ha diciassette anni. A causa del segreto che porta dentro di sé da sempre, è costretta a lasciare la sua amata Londra per una caotica New York. Alta, dagli occhi di ghiaccio e dai capelli azzurri, nella nuova scuola nessuno può fare a m...