20.Reject

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[Michael's pov]
Avevo i piedi legati al suolo, le gambe congelate, non riuscivo a muovere nemmeno la lingua. Se respiravo era un miracolo.  Continuavo a fissare la direzione in cui Luke era corso. Sentivo le risate di tutti, gli insulti sussurrati e quelli urlati. Sentivo gli occhi che mi fissavano schifati o sorpresi. Sentivo gli occhi dei miei amici, quelli che fremevano dalla voglia di abbracciarmi e portarmi via per proteggermi. Ma non lo fecero. Forse avevano paura di essere etichettati come froci anche loro. Poi i miei muscoli di ghiaccio si sciolsero, ogni forza mi abbandonò e io caddi sulle ginocchia. Non muovevo lo sguardo, avevo paura di guardare qualcosa che non fossero le impronte dei piedi di Luke nella giaia, tra poco sarebbero sparite anche loro con lui.
Passarono dieci, venti minuti. Ma io non volevo muovermi.
"Michael." Calum si sedette difronte a me e mi guardava negli occhi, forse si aspettava di vedere le lacrime, ma non cen'era nemmeno una.
"Devi alzarti da qui, amico. Tra poco finiranno il pranzo e torneranno qui a romperti il cazzo."
"Non m'interessa."
"Non t'importa che ti sfottano?"
"No."
"Allora perché sei ancora qui?"
"Luke. Se n'è andato. Come ogni cosa bella nella mia vita."
"Michael Gordon Clifford." Calum si alzò in piedi e io continuavo a guardarlo negli occhi.  "Ora tu alzi il tuo culo flaccido da qui e vai a parlare con Luke."
"Il mio culo non è flaccido."
"Michael." Sospirai.
"D'accordo." Cal mi tese la mano e io mi alzai. Strofinai la ghiaia via dai miei jeans e iniziai a camminare in direzione della capanna di Luke.
"Vuoi che veniamo con te?" Propose Meredith e io scossi la testa continuando a guardare avanti.
Arrivai avanti la capanna e bussai.
"Luke sei lì?" Ad aprirmi non fu il biondo,  ma un ragazzo più basso di me coi capelli ricci rossi.
"È chiuso nel bagno e non vuole parlare con nessuno, io ci ho perso tutte le speranze, quindi anche se non so chi tu sia o che hai fatto, prego." Il ragazzo spalancò la porta facendosi da parte. Io entrai e lui uscì, per lasciarci soli o qualcosa del genere.
"Luke, possiamo parlare? Per favore..."
"N-no." Riuscivo a sentire le sue lacrime nella voce.
"Non sono qui per umiliarti Luke. Non ne ho mai avuto intenzione."
"Io non mi fido delle persone."
"Smettila con questa storia! Tu ti fidi di me, e io di te. Puoi uscire da lì e affrontare tutto con me, o rimanere lì e aspettare di morire!"
"Io non mi fido delle persone."
"D'accordo Hemmings. Quando capirai che stai facendo una cazzata sai dove trovarmi." Uscii da lì dentro e corsi, corsi verso "casa" mia. Ora ero umiliato. Ora mi sentivo una merda. Entrai nella mia capanna e poggiai la schiena alla porta, chiusi gli occhi e scivolai sul pavimento.
"Ciao." Una voce femminile parlò e io a poco non urlai dallo spavento.
"...Charlie?"
"Si, esatto." La ragazza era seduta sulla sedia della scrivania di fronte la porta.
"Perché diavolo sei qui?"
"Per spiegarto una cosa."
"Cosa...?"
"Perché il tuo biglietto è sparito." La fissavo come a dire "okkey vai avanti", ma lei restava zitta.
"Vuoi saperlo?"
"Certo! Cazzo parla!"
"L'ho preso io."
"Cosa?!" Mi alzai di scatto e dovetti trattenermi per non ucciderla sul momento.
"Volevo sabotarvi."
"...cosa?"
"Bhe, tu sai che io amo Luke no?"
"Si..."
"Ieri sera vi ho seguiti."
"Cos- aspetta. Tu ci hai visti fare sesso?!"
"Si. E a dirla tutta pensavo saresti stato tu il passivo." Mi passai una mano in faccia. Tutto questo era assurdo.  No, aspettate, no che credesse che io fossi il passivo, ma che una tipa mi ha guardato fare sesso manco fossi un porno attore!
"Bhe io ora vado, ciao."
"No, no asp-" la ragazza uscì di corsa dalla capanna, come se avvertisse la mia voglia di ucciderla.

Luke's pov

Ero seduto su quel pavimento da non so quanto, avevo letteralmente il culo quadrato,  e aggiungendo pure il dolore che mi porto dall'altra notte, se avesse potuto avrebbe chiesto pietà.
Avevo smesso di piangere da qualche minuto, non che stessi meglio eh. Avevo il cellulare in mano e osservavo quel messaggio che avevo scritto e che  non sapevo se inviare.
Per mamma: Mi venite a prendere? Voglio andare via.
Mentre continiavo a guardare quelle lettere mentre mi arrivò un altro messaggio.
Michael: Mi credi se ti dico che è stata Charli a rubare il mio biglietto?
Lessi quel messaggio e corrucciai la fronte. Cosa? Ripensai un momento a quella ragazza, sapevo che avesse un osessione per me, ma non ci ho mai parlato, e questa storia è assurda.
Per Michael: No.
Michael: Invece dovresti,  perché è la verità.
Per Michael: Sei molto fantasioso.
Michael: È stata lei a dirmelo! Credimi, è una psicopatica quella.
Per Michael: Si certo, ci crederò quando me lo dirà di persona

Hellou
Avete visto quanto sono stata buona stavolta? Manco un giorno vi ho fatto aspettare, pffff
Comunque bho, non ho molto da dirvi.  Solo, qualcuno sospettava di Charlie?
-Giulzz

Insecure;Muke [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora