Paura dei tuoni(sospersa )

Una frase puo uccidere

Ritorniamo ai dormitori trascinando i ragazzi che ancora un po ubriachi sbandano ai nostri lati,li accompagnamo in camera e ci dividiamo tornando ogniuno nel proprio dormitorio.
Arrivata in stanza mi cambio e mi infilo sotto le coperte addormentando subito,verso le 3 inizio a sentire uno strano calore sul collo così decido di aprire gli occhi e mi ritrovo Dilan con accanto a me con il mento sulla mia spalla che sorride.
-Che ci fai qui a quest ora?-domando a bassa voce per evitare di svegliare l'ochetta
-Sono venuto a trovare una ragazzina che mi ha stregato-risponde accarezzandomi un fianco
Arrossisco e rimango in silenzio mentre faccio spazio nel letto a Dilan che mi accarezza con sguardo malizioso,cerco di distanziarmi un po ma mi afferra per i polsi delicatamente e trattengo un gridolino di dolore,causato dallo sfioramento dei tagli ancora freschi,posando la testa sulla sua spalla.Subito mi lascia i polsi e mi guarda preoccupato accarezzandomi i capelli.
-Ti ho fatto male?Non ho stretto tanto-domanda alzandomi il volto con due dita
-No è che....mi fanno male le braccia.....-non faccio in tempo a finire la frase che mi alza le maniche del pigima e mi tira uno schiaffo sulla guancia destra lasciandomi con il fiato mozzato
-Ma che cazzo ti sei fatta?!-inizia ad alzare la voce
-S...sono solo dei taglietti lievi...-farfuglio mentre Dilan si alza ed accende la luce
-Dimmi subito dove nascondi le lame o qualunque oggetto con cui te lo sei fatti-esclama iniziando a frugare arrabbiato nella mia stanza
-....ho usato una lametta....-rispondo spaventata dal suo comportamento
-dammela subito Emma-mi ordina scuotendomi per le spalle e da sotto il cuscino esce la lametta sporca di sangue
Cerco in tutti i modi di allontanarmi ma lui inizia a sbraitare,esclamando una frase che mi colpisce al petto.
-Io ero venuto qui per vedere la persona di cui mi sono innamorato e tu mi ringrazzi cosi?Beh considerami un estraneo per sempre-esclama spintonandomi sul letto per poi uscire dalla finestra
Rimango in silenzio sul letto rannichiata,inizio a tremare e a piangere bagnando il cuscino e non mi addormento resto ferma a fissare la mia stanza in disordine.
Rimango in quello stato fino alle sette,quando suona la sveglia mi cambio e mi dirigo a scuola con gli occhi ancora rossi e gonfi,Elisa mi abbraccia come sempre ma non appena ci sediamo in classe mi guarda preoccupata.
-Emma hai pianto, vero?-domanda abbracciandomi
-si....-rispondo stringendola
-Come mai?-domanda guardandomi negli occhi
-Perchè ho fatto una cazzata e ho perso la persona che amavo-rispondo con gli occhi lucidi
La prof entra ed inizia la lezione,a fine scuola usciamo dalla classe e ci dirigiamo nel luogo in cui ci siamo conosciute.
Arriviamo al lagetto dietro il campo da calcio e ci sediamo a terra guardando quel magnifico laghetto e iniziamo a ripensare al nostro incontro ridendo,ma tra i ricordi c'è anche quello dell incontro di Dilan e mi intristisco nuovamente.
Elisa fa mille battute ma purtroppo non rido,sa che non c'è cosa che adoro di più di andare sullo skate e appena me lo propone accetto,torniamo nelle stanze prendiamo gli skate e mi porta in una pista per skater da strada.
Tra un accrobazia ed un altra iniziamo a conoscere molte persone ma quasi tutti sembrano delle coppiette che si aiutano e mi passa la voglia anche di quello.
Torniamo in camera mia e troviamo sulla scrivania un biglietto,lo prendo ed inizio a leggerlo insieme a Elisa,lei inizia a frugare nel mio armadio e caccia fuori una gonna nera corta,un top bianco e le converse nere.
Sorrido un po malinconica e mi vesto,inizia a pettinarmi e dopo mezz'ora finalmente finisce di alliscarmi i capelli,aspetto le otto ed esco dalla camera.
È completamente buio ma inizio a camminare cercando di ricordare dove si trova il campo da basket,sbatto contro qualcosa e mi sento una mano sulla spalla.
Non vedo bene ma sembra Dilan.
-Ragazzina sei arrivata-esclama con voce fredda afferrandomi la mano ed inizia a trascinarmi non so dove con molta velocità
I lampioni iniziano ad accendersi e davanti a noi un meraviglioso paesaggio si illumina.