Giulia.
Le mie gambe e le mie mani tremano mentre entro in chiesa, lo sguardo di tutti i presenti puntati su di me e una sinfonia formata da chitarre e violini che accompagna i miei passi.
Prendo un sospiro nel tentativo di placare l'ansia che sembra divorarmi internamente ma con scarsi risultati, sembra aumentare sempre di più ad ogni passo.
Con sguardo alto e puntato dritto davanti a me, procedo, quando i miei occhi incontrano i suoi per poi scendere sul suo sorriso, ed in questo preciso momento, l'ansia come per magia scompare, così come tutto il resto che ci circonda, ed avanzo verso di lui con gli angoli della mia bocca sollevati in un sorriso colmo di felicità.
Il mio percorso, se così può essere definito, cessa quando giungo davanti all'altare, e, finalmente, davanti a lui.
Mi giro completamente verso di lui, ho voglia di baciare le sue labbra che adesso sono incurvate come le mie in un grande sorriso, ma non credo sia il caso, così, mi limito a guardarlo negli occhi e a farmi scivolare il velo bianco dal mio viso fino al retro della mia testa.
La voglia di avvicinarmi ancor di più a lui aumenta, ma il prete si avvicina a noi e richiama la nostra attenzione come quella di tutti i presenti, costringendo a voltarci verso di lui.
"Siamo qui riuniti oggi, per celebrare l'unione in matrimonio di questi due giovani ragazzi." Il prete ci indica sorridendo con un cenno del capo e dalla mano, iniziando in questo modo la funzione.
Per tutto il tempo cerco di concentrarmi su di essa, ma uno sguardo persistente proveniente dalla mia destra me lo impedisce.
Mi giro in quella direzione e trovo Benjamin intento a fissarmi, ignorando completamente tutto ciò che si sta dicendo.
Muovo il capo in un breve cenno interrogativo, e lui, in risposta, muove le labbra sino a mimare un: "Sei bellissima."
Distolgo lo sguardo e lo poggio dove era fino a poco fa, arrossendo leggermente e sorridendo allo stesso modo.
A malapena riconosco questa mia reazione, quasi sconosciuta, causata forse dal grande numero di persone qui presenti e che magari hanno visto tutto ciò, o semplicemente dal nervosismo che mi costringe a intrecciare le mie dita tra di loro per mascherare il tremolio che le caratterizza, ma il minimo che riesco a fare è mimare un: "Anche tu." a mia volta, per poi tornare nell'esatta posizione di prima, provocando un sorriso ancora più grande in lui e ulteriore imbarazzo in me.
Per il resto della celebrazione non facciamo altro che scambiarci sguardi e piccoli sorrisi, fino a quando arriva il tanto atteso momento dello scambio degli anelli.
Una musica, simile a quella della mia entrata, si diffonde per la chiesa, formata però questa volta dalle note di un pianoforte accompagnato da una chitarra.
Alle nostre spalle, una coppia di bambini, di età inferiore ai dieci anni e vestiti in modo piuttosto elegante per la loro età, si avvicinano a noi, portando entrambi tra le loro mani un cuscinetto di piccole dimensioni, interamente rivestiti di raso bianco, sul quale sono poggiati i due anelli, fermati da un fiocco dello stesso tessuto e colore del cuscino, forse, l'unica nota stonata in tutto quel bianco.
Si avvicinano a noi e li poggiano sui banchetti alle nostre spalle, e quando guardo questo bambino, non posso fare a meno di pensare a Brian e a quando sarà ormai cresciuto anche lui.
"È arrivato il momento dello scambio degli anelli." Annuncia il sacerdote.
Guardo i movimenti fluidi e neutri di Benjamin mentre sfila l'anello dal cuscinetto e prende la mia mano tra la sua, fermando l'anello a pochi centimetri dalle mie dita e pronunciando le seguenti parole:
"Io Benjamin, accolgo te Giulia, come mia legittima sposa.
Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, e di amarti e onorarti sempre, tutti i giorni della mia vita." Conclude infilando l'anello al mio dito.Ripeto i suoi stessi movimenti, ma con la paura di risultare goffa e impacciata a differenza sua per l'enorme quantità di ansia presente dentro di me.
A mia volta avvicino l'anello alle sue dita, lasciandolo a pochi centimetri di distanza.
"Io Giulia, prendo te Benjamin, come mio legittimo sposo.
Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, e di amarti e onorarti sempre, ogni giorno della mia vita."Infilo la fede nuziale al suo dito, senza distogliere un attimo il mio sguardo dal suo.
"Vi dichiaro marito e moglie." Fa una breve pausa di pochi secondi, in modo da far capire al meglio l'importanza delle sue parole. "Ora Benjamin puoi baciare la sposa."
Si avvicina a me, le mani sui miei fianchi per attirarmi meglio a sé e le labbra in seguito premute sulle mie.
Appoggio una mano sulla sua nuca e lo avvicino a me, accorgendomi solo ora di quanto le sue labbra mi siano mancate, anche solo per qualche ora, improvvisamente l'applauso che si è sollevato dalle persone qui presenti invisibile per le mie orecchie, ma prima che questo bacio possa andare oltre mi stacco, provocando un espressione di spiacere nel moro davanti a me.
***
La mia mano sinistra e la sua rispettiva destra nella mia, entrambi percorriamo la navata cosparsa di petali, le note di una musica soave ad accompagnarci nel nostro cammino, da oggi in poi sempre insieme, l'uno accanto all'altro.
STAI LEGGENDO
You seth my heart on fire || Federico Rossi
Fanfiction-Sequel di Give me love like never before || Federico Rossi.- Sono passati due anni da quell'incidente, e le vite di entrambi sono completamente cambiate.