SCUOLA...

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Mi svegliai per colpa della sveglia verso le 7:00. Devo andare a scuola!! Prendo l'IPhone dalla borsa e guardo i messaggi. Due erano di Stefano:
Ieri al corso ero l'unico maschio... L'UNICO!! Potevi essere meno cattiva. Comunque ora so fare le tagliatelle😋😋😋.
18:45
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Buonanotte cucciola. In bocca a lupo per la scuola❤️❤️.
00:10
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Sbagli.... potevo essere PIÙ cattiva! La prossima volta che mi sporchi casa ti mando in miniera!!❤️. Vieni a mangiare da me oggi se sopravvivo all'inferno?
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Mi preparo velocemente, faccio un po' di pancake e li mangio in fretta. Mi infilo le scarpe, prendo le cuffie e controllo il telefono. C'è la risposta di Stefano:
Ovvio che vengo. Cucino io😏😏
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Basta che non mi sporchi di nuovo la cucina😘😘
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Premo play sulla riproduzione casuale del telefono e esco. Cammino fino alla fermata dell'autobus. Poco prima che arrivasse vedo una macchina nera che si ferma davanti a me.
"Serve un passaggio signorina?"
"Stefano? Perché sei qui?"
"Non voglio che la mia principessa si sporchi salendo sull'autobus."
"Ok, accetto il passaggio."
Salgo dalla parte del passeggero e chiudo lo sportello. Il viaggio dura circa cinque minuti.
"Grazie amore. Una domanda."
"Dimmi."
"Come fai a cucinare in casa mia se io sono a scuola? Al massimo inizi quando torno..."
"Se mi dai le chiavi vado prima cucino e ti aspetto."
"Ok"
Gli passo le chiavi e gli do un bacio a stampo sulle labbra.
"Fai la brava. Non farti mandare dal preside o mi tocca metterti in punizione."
"Ci proverò. Ciao"
"Ciao."
Apro la portiera e esco consapevole di varcare la porta dell'inferno... e credetemi, quando entri non esci più. Immaginatevi di diventare la persona più timida e chiusa di tutte le galassie dell'universo, ecco, a scuola io sono così. Prima non lo ero. Quando stavo con Oliver la mia autostima era salita e non avevo più paura di salutare qualcuno, avevo delle amiche. Ora penso che non sarà più così, non parlo più con Bella e figuriamo con Jo che mi ha rubato il ragazzo, be la devo anche ringraziare perché senza di lei non avrei mai conosciuto Stefano. Entro a passo spedito in aula e mi siedo al mio banco. Non guardo in faccia nessuno, tiro fuori  un foglio bianco e una penna. Inizio a disegnare un paesaggio fiorito con me e Stefano rivolti di schiena abbracciati. I miei professori e gli adulti che conosco mi dicono che ho un talento naturale per l'arte.
"Riesci a riportare sulla carta la realtà. Tu hai un sesto senso Reynolds, non scordartelo mai." Queste sono le parole del prof di arte al colloquio. Me le sono impressa nella mente, mi hanno davvero colpito. Non penso di essere portata per l'arte, mi piace solamente immortalare imminenti della mia vita. Suona la campanella e entrano tutti quanti in classe. Sento Oliver tirare lo zaino contro la sedia facendola cadere. Si butta sul mio banco buttando a terra il mio zaino.
"Ascoltami bene: ti è andata bene che non ho pestato di botte il tuo fidanzato. L'ho fatto solo perché c'eri tu. Ma non pensare che sia finita qui. Se sei caduta è per colpa sua non mia. Io non ho colpe. Tu dirai a tutti che io non ti ho fatto niente e che il tuo amico mi ha colpito per primo. Ci siamo intesi?"
Non rispondo. La mia faccia rimane impassibile, deve rimanere impassibile. Sono stufa di stare al comando di qualcuno, sono libera e posso fare quello che voglio. Lo guardo dritto negli occhi facendolo arrabbiare sempre di più.
"Mi hai capito o no? Se non riesci a comprendere mi tocca rovinare il tuo bel faccino." Mi mette una mano sotto il mento e io con uno schiaffo la tolgo. Non devo cedere!
"Come vuoi. Appena rivedo quella faccia da culo del tuo ragazzo gliela ritocco un po' se a te non dispiace."
"Se non te la rovina prima lui, o io."
"Miao la gattina indifesa ha tirato fuori gli artigli. Sei una donna stai muta. Che se voglio ti mando a terra con uno schiaffo."
Mi alzo in piedi infuriata.
"Ritira quello che hai detto o io..."
"O tu cosa? Non hai nemmeno il coraggio di guardare qualcuno in faccia. E credi di poter affrontare me?"
"Si."
"Vedremo piccola...vedremo"
Arriva il professore di algebra.
"Buongiorno ragazzi."
Si alzano tutti tranne me. Sono stufa della scuola, stufa di tutto. A parte di Stefano. Ok lampo di genio in arrivo.
"Signorina Reynolds, si vuole gentilmente alzare?"
"No."
"Come scusi?"
"Ho detto no. È sordo per caso?"
Forse sto sbagliando ma... ormai è troppo tardi per tornare indietro. Inizio a masticare una big-babol.
"Come osa rivolgersi ha un'insegnante con questo tono e queste parole?"
"Mi rivolgo a chi mi pare con le parole che mi pare."
"Non si permetta!"
Faccio un palloncino con la gomma e lo scoppio poco dopo.
"BUTTI SUBITO QUELLA CICCA!"
"No."
"Come?"
"Ho detto di no. Si vede che è vecchio."
La classe scoppia a ridere mentre al professore gli si è chiusa la vena.
"VADA SUBITO DAL PRESIDE!"
"Come vuole"
Prendo lo zaino svogliata e esco dall'aula. Il mio piano ha funzionato alla grande scrivo a Stefano:
Se ti chiama qualcuno dalla mia scuola tu stai al gioco
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Perché mi dovrebbero chiamare?
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Non fare domande. Capirai tutto dopo.
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Arrivo dalla bidella che avvisa il preside e mi fa accomodare.
"Buongiorno Alex"
"Buongiorno preside."
"Ho solo detto quello che pensavo."
"Dovrò avvisare i tuoi genitori del tuo comportamento."
"In questo momento sono a New York insieme a mio fratello. C'è mio zio qui a Milano se vuole può chiamare lui."
"Ok. Dettami il numero"
"3243542673"
Digita il numero sul tastierino e chiama...

947 parole...NUOVO RECORD!! Ditemi se vi piace il capitolo così lungo o lo volete corto come i precedenti o medio.
#Alexbadgirl

È STATA COLPA TUA||STEFANO LEPRIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora