LUNA POV
Quando mi svegliai vidi Roman che dormiva tranquillo di fianco a me. Eravamo di nuovo nella grotta, come se non fosse accaduto nulla; poi i pensieri tornarono tutto d'un colpo a farsi pressanti nella mia testa; il tempo era morto, era stato Roman ad ucciderlo e in quel momento non avevo la più pallida idea di come fare per riportare tutto come prima, sapevo che avrei dovuto provare un rabbia immensa, ma non sentivo nulla, la mia testa mi diceva che sarei dovuta essere arrabbiata ma io non sentivo niente, come se la vera me fosse stata rinchiusa in quell'involucro vuoto che in quel momento era il mio corpo. Svegliai Roman scuotendolo e quando lui aprì gli occhi iniziai subito a fargli domande
"perché hai ucciso Il Tempo? Ora come faremo a riportare tutto come prima? Dov'è Tristan?"
Lui si stropicciò gli occhi con fare calmo e mi rispose quasi ridendo
"ehy, ehy, piano con le domande... l'ho ucciso perchè non mi sono contrallato, lui ti aveva colpita al volto e io ti ho difesa. Ora troveremo un altro modo per risolvere tutto... Tristan... beh lei... si è dissolta... è stata la prima a subire gli effetti dei danni che abbiamo creato"
Allungò una mano verso di me probabilmente per accarezzarmi il viso ma io feci una passo indietro e scossi il capo
"abbiamo rovinato tutto... tutto quello che conosciamo, il nostro mondo, la nostra vita scompariranno di qui a poco..."
Mi sedetti a terra, senza avere nessuna idea su come proseguire il mio viaggio. Guardavo un punto fisso sul pavimento da un po' e sentivo il suo sguardo su di me, ma non lo guardai, fino a quando non lo sentii avvicinarsi e lentamente mi sollevò il mento con due dita fissando i suoi occhi nei miei
"ti prometto che troveremo una soluzione, qualsiasi essa sia e qualsiasi cosa essa comporti"
Io annuii senza sapere che dire e alzai le spalle
"cosa hai intenzione di fare allora?"
Lui sorrise si alzò in piedi tendendo la sua mano verso di me
"ho sempre amato la storia e quindi l'ho studiata molto, e c'è una sola cosa onniscente nel tempo, vieni te la mostro, vediamo se indovini"
Presi la sua mano e mi alzai seguendolo fuori dalla grotta. Li fuori lo scenario era spettacolare: anziani che saltavano, ragazzini che parlavano di argomenti che solo gli adulti molti acculturati avrebbero potuto conoscere, adulti seduti a ridere; il tempo ormai era solo un numero che non valeva più nulla. Li fissai a lungo fino a quando Roman non mi picchiettò sulla spalla per richiamare la mia attenzione
"non abbiamo tempo da perdere, dai vieni"
Mi trascinò afferrandomi per un braccio fino a fermarsi davanti ad un imponente edificio, introdotto da delle immense scalinate, che io riconobbi come una biblioteca
"che ci facciamo qui? Come può esserci utile una biblioteca? Non esiste da sempre"
Mi zittì facendomi segno di stare in silenzio e si incamminò su per le scale, io lo seguii e una volta dentro mi guardai intorno studiando tutti quegli scaffali pieni di libri, quando abbassai di nuovo lo sguardo Roman era sparito. Feci qualche passo avanti fino al primo corridoio tra gli scaffali e una mano mi afferò tirandomi in mezzo ad essi con rapidità, era lui che senza parlare mi mise tra le mani diversi tomi fino a quando quasi non sostenni più il peso
"mi spieghi che dovrei farci con questi?"
Lui rise e mi sospinse verso un tavolo al centro della stanza
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Quando il cielo diventa nero nascono le stelle.
AdventureUna ragazza condannata alla notte,una sognatrice ad occhi aperti, che guarda le stelle come se un giorno potesse andarci a vivere. Forse le sogna così tanto perché dentro brucia come loro.