Finalmente ho finito di scrivere la mia storia, mi alzo dalla mia scrivania e mi asciugo un paio di lacrime che avevano deciso di scorrere lungo le mie guance senza il mio permesso. Mi dirigo in cucina e nel farlo mi fermo davanti allo specchio sfiorandomi il viso con la mano; è cambiato completamente dai tempi della mia storia, ora è più maturo e i capelli arrivano solamente fino al mento non sono più lunghi come prima.
D'un tratto la luce che filtra dalla finestra della cucina e che illumina il corridoio si affievolisce fino a scomparire del tutto. Mi dirigo velocemente alla finestra e guardo il cielo chiedendomi cosa può avere oscurato una bella giornata come quella: un eclissi, la luna sta oscurando il cielo. Mi sto allontanando dalla finestra quando sento un forte schiocco nella stanza a fianco, poi dei passi. Prendo in mano il coltello pensando che qualcuno fosse entrato in casa con cattive intenzioni, poi lo vedo. Il coltello mi cade di mano e le ginocchia prendono a tremarmi, quasi cado, ma lui mi afferra per la vita e mi sostiene. Rimango interdetta e lo spingo via cercando di trattenere le lacrime, rendendomi conto che finalmente non sento più quel dolere al petto che ormai sentivo da dieci anni.
"che ci fai qui? Non puoi essere qui tu?!"
la sua espressione sembra ferita dai miei gesti e dalle mie parole ma quando riprende a parlare mi sembra di non aver mai smesso di sentire la sua voce
"abbiamo poco tempo Luna perché fai così? Non potremo più vederci fino alla prossima eclissi di luna... per favore vieni qui."
allunga una mano verso di me e io tremante la prendo, le lacrime iniziano a scendere ormai copiose bagnandomi le guance; lui le asciuga con il pollice e si china per baciarmi. In quel momento un energia immensa mi esplode dentro, i nostri cuori sono di nuovo uniti anche se per poco, mi stacco di pochi centimetri e lo guardo negli occhi, non sono più color ghiaccio, ora sono diversi, sono ambrati, sembrano racchiudere la luce del sole. L'unica capacità che mi rimane da quando sono tornata mortale è saper leggere attraverso gli occhi delle persone e ora nei suoi leggo quanto lui mi ami, allora sorrido e gli parlo
"ti amo anche io Roman"
lui ride appena e mi dà un altro bacio veloce, allontanandosi poi riluttante
"tornerò la prossima eclissi te lo prometto, tu aspettami"
annuisco e lo vedo scomparire. Subito dopo la luce del sole torna ad inondare la stanza e un raggio mi accarezza la guancia asciugandomi le lacrime che non mi ero accorta mi bagnassero le guance. Fisso il cielo limpido e prometto a me stessa che lo aspetterò per sempre.
Nel momento in cui riaprii gli occhi mi resi conto di essere stesa a terra in mezzo ad una piazza, fuori era buio ma aveva smesso di piovere, mi sollevai piano e in quel momento mi tornarono insieme tutti i ricordi: tempo fa avevo donato il mio cuore ad una bambina e quella notte un uomo mi aveva ingannata e mi aveva rubato il cuore, mi resi conto di essermi sognata tutto mentre ero svenuta. Mi sollevai intontita, chissà se un giorno riavrò mai il mio cuore... Mi misi a camminare con la muta promessa nei miei pensieri che avrei fatto diventare reale quel sogno.
ROMAN POV
La vidi camminare lungo la piazza, smarrita, e sorrisi malinconico. "Ho dovuto farlo" continuai a ripetere a me stesso. Non potevo farla vivere con quel dolore perennemente quindi per salvarla vendetti la mia libertà dal sole a Lucifero. Da quel momento in poi sarei stato bloccato sul sole e avrei potuto guardarla da lontano, ma almeno lei non avrebbe mai saputo di me e non avrebbe mai più sofferto.
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*ANGOLO AUTRICE*
Ecco a voi l'epilogo, pur con mia riluttanza ci dobbiamo salutare qui, ho una mezza idea di scrivere un seguito, ma si vedrà, buona lettura e buon proseguimento a tutti.
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Quando il cielo diventa nero nascono le stelle.
AdventureUna ragazza condannata alla notte,una sognatrice ad occhi aperti, che guarda le stelle come se un giorno potesse andarci a vivere. Forse le sogna così tanto perché dentro brucia come loro.