Quando il cielo diventa nero nascono le stelle.

FERMA IL TEMPO

LUNA POV

Sentii un grido di esultanza da parte di Tristan, ma la mia mente era come se fosse isolata, vedevo solo il corpo di lui accasciato a terra e sentivo le forze abbandonarmi ogni istante di più. Non avevo molto tempo per aiutarlo. Mossi un passo verso di lui ma nello istante tutto tremò e divenne completamente buio, poi una luce accecante mi colpì e io mi coprì gli occhi con un braccio, quando la mia vista si abituò capii che la luce era quella delle stelle, mi resi conto di essere nel pieno delle mie forze. Non capivo cosa potesse essere successo, ma quando le idee si unirono tra loro non seppi trattenermi da un grido di gioia. Avevamo spento il sole! Gli spiriti della luce erano stati battuti! Ora il sole era la mia seconda luna.

Io comandavo.

Risi di gusto, assaporando tutta la potenza che avevo appena acquisito, mi accovacciai di fianco a lui e poggiai le mani sul suo petto, nel giro di pochi istanti lui si svegliò e il suo sorriso mi rese ancora più felice, quando cercai con lo sguardo Tristan per condividere con lei la mia felicità lei non c'era più, era sparita, io non avevo più paura.

"ciao piccola principessina della luna"

si sollevò e mi strinse in unabbraccio sincero, staccandosi poi imbarazzato e arrossendo, io allacciai le mani dietro al suo collo e lo baciai. Non avevo mai baciato nessuno prima, ma sentivo che era la cosa giusta da fare. Quando mi allontanai ridacchiai mentre parlavo a pochi millimetri dalla sua bocca

"principessina delle due lune"

lui aggrottò la fronte e mi tirò su con se tenendomi per le spalle mi parlò con voce dura

"non avresti dovuto mai rischiare così per me, spiegami cosa è successo"

io arrossii a tutta quella preoccupazione e poi presi a parlare spiegandogli come avevo raggiunto il sole e io e Tristan avevamo messo in fuga gli spiriti rendendo la stella più importante in una seconda luna.

Nel momento in cui mi resi conto delle mie parole la mia espressione si trasformò dallo specchio della felicità al riflesso del terrore più puro, infatti in quell'istante riapparve Tristan annuendo e la sua voce mi attraversò tagliente la mente

"abbiamo fatto un casino, dobbiamo risolvere questa situazione prima che tutto il mondo che conosciamo sparisca per sempre"

guardai Roman e capii che anche lu iaveva intuito la gravità della situazione

"si, dobbiamo tornare subito sulla terra e trovare un modo per far tornare tutto come prima"

parlai con voce risoluta e presi per mano Roman facendo in modo di teletrasportarci sulla terra, sapevo che comunque Tristan sarebbe stata sempre con noi, senza il bisogno di controllare se ci seguisse.

Una volta sulla terra mi sistemai meglio l'arco a tracolla e mi voltai verso di lui con l'intenzione di spiegargli l'unica nostra possibilità di salvare l'umanità dalla strada su cui l'avevamo spinta, che conduceva solo al buio, ma nel momento in cui aprii bocca per parlare un dragone nero si materializzò dietro Roman assordandoci col suo ruggito. Incoccai immediatamente una freccia e la scoccai ma questa lo trapassò senza ferirlo, e cambiò forma, era lui! Quel traditore, cospiratore che mi aveva rubato il cuore! Lo aveva in mano, si stava prendendo gioco di me. Mi scagliai su di lui senza pensare ma una forza invisibile mi scaraventò indietro facendomi cadere sopra Roman, travolgendolo. Quando mi rimisi in piedi feci per riprovarci ma lui mi afferrò per un braccio e mi costrinse a fermarmi, stavo per insultarlo infuriata quando la voce di quel ladro, così melodica e armoniosa, mi travolse

"buon giorno piccola stellina, o forse dovrei dire buona sera? Ancora non mi riconosci? Oh piccola, ti credevo più intelligente... io sono la speranza, la vera speranza quella che tradisce ed uccide perché mai avviene sul serio, non quella speranza degli uomini buona e bella a cui aggrapparsi quando si ha paura, se ti aggrappi a me io ti taglio le mani, o ti strappo il cuore..."

rise e allungò la mano, nella quale tratteneva il mio cuore, verso di me

"lo rivuoi vero? Puoi riprendertelo se..."

strinse il pugno e frantumò il mio cuore.

"...se ci riesci"

Il buio mi avvolse e caddi a terra gridando, sentendo tutto ciò che c'era di buono in me svanire, percepii a mala pena le mani di Roman sulle mie spalle, mi scuoteva preoccupato, ma io non provavo più nulla, io non ne ero più capace.

Quando sollevai lo sguardo la speranza non c'era più e davanti a me c'era solo Roman che mi guardava terrorizzato, infatti di fianco a lui c'era Tristan che scuoteva la testa avvilita.

Mi alzai e mi diressi verso l'unica cosa che ricordassi come casa, la grotta, senza dire una parola.

"dove vai?!"

mi gridò dietro Roman, ma non mi voltai e non sentii più nulla. Immaginai che Tristan gli stesse parlando e spiegando la situazione.

Camminai per molto, eravamo lontano da quella grotta, ma una volta arrivata mi guardai intorno ricordando quello che avevo passato li dentro, non provavo nulla. Mi sentivo spenta, vuota, quasi trasparente. Dovevo riavere il mio cuore. Avevo in mente solo questo.

C'era un unico modo per riaverlo indietro: cambiare un passato già scritto ed accaduto, modificando così un futuro non ancora vissuto.

Mi sedetti pensando a ciò che mi sarebbe aspettato iniziando quel viaggio; per cambiare il passato avrei dovuto riscriverlo e l'unico modo era trovare il libro del tempo, ma il tempo non è mai esistito poiché è l'unica cosa che esiste da sempre.

Avrei dovuto trovare Il Tempo, colui che non esiste perché è sempre con tutti, prima e dopo quello che facciamo, mentre lo facciamo. Il Tempo era con me in quel momento ma non era li per essere visto, non era quello il suo posto.

Il suo posto è dove tutto si incontra ma niente esiste, dove tutti lo vedono ma nessuno lo può raggiungere.

Mi resi conto però che il tempo ora non era a mia disposizione, perché esso passa solo se tutto il resto dell' universo si muove scrivendo la propria storia e viceversa, ma ora eravamo tutti bloccati, senza tempo, nell'oscurità.

Il tempo era appena morto.