pilot

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Per quanto io mi sforzassi niente le ragazze non mi erano piaciute per niente.Il bello ? Non si notava nulla!

Tutti che mi prendevano per il solito ragazzo etero spaccafighe il solito maschione ma solamente perchè curo il mio corpo non significa che mi piacciano le ragazze e solamente perchè non vado in giro con tacchi a spillo gonne e preferisco le tute ai jeans attillati e non ho movimenti femminili non posso essere gay anche io.

A volte questa era la vera e propria condanna...Il non apparire...L'unica persona che lo sapeva era mio padre che poi praticamente è l'uomo della mia vita che io amo e amerò per sempre.

Viviamo soli. Mio padre fa il direttore di banca ed io frequento il quinto anno del liceo a Londra.

Grande amore della mia vita? Il ballo!

Se non fosse per quello davvero sarei etero al 100% Ma ascoltare Britney Spears,Rihanna,Inna e quant'altro di "Puttan Pop" faceva uscire davvero la donna che era in me.

Purtroppo non potevo dirlo a nessuno se non dimostrarlo in casa e la mia omosessualità era rinchiusa tra quelle 4 mura dove potevo tranquillamente ballare sul letto della mia cameretta dove le uniche risate di gioia nel vedermi erano quelle di mio padre.

Io: Ryan,ragazzo della porta accanto castano scuro e occhi verdi fisico palestrato per via della palestra ma un cuore dentro grande quanto un intero palazzo o per meglio dire...L'empire state building.Ero li in classe a fare educazione fisica,tutte le ragazze che mi fissavano e mi volevano ma io proprio non sapevo che fare..".Ryan il bello" "Ryan l'omaccione" "Ryan il figo"....ma "Ryan il gay" e "Ryan il sensibile" nessuno lo vedeva?

Neanche lui...Charles l'unico ragazzo per il quale avevo perso la testa.

Era ripetente e davvero dava l'impressione di essere il vero e proprio spaccafighe.Pieno di ragazze e pieno di se.

Sfrontato e spigliato bello.Biondo occhi neri un fisico da morirci sopra e due labbra sulle quali ci passerei giornate intere.

Appena arrivato ovviamente aveva fatto conoscenza con le ragazze ma oltre loro...non aveva legato con nessun altro...povero me con la mia timidezza,spesso tradotta dagli altri in snobbaggine,non mi faceva avvicinare a nessuno.

Fino a quando Mr.McDalton il prof di educazione fisica ci chiamò a raccolta in semicerchio.

-Ragazzi,oggi vi do un compito,siete fiacchi non avete iniziativa per questo ora avrete un compito ben preciso per le prossime due settimane:dovete preparare un numero atletico per testare le vostre capacità di salto ed elasticità nei movimenti...niente scuse e non accetto no-

Tutti quanti eccitati per questa nuova cosa del prof ed ognuno si stava battendo già il cinque per mettersi a coppia.

Arrivò un fischio assordante dal prof.

-No ragazzi spiacente ma oggi le coppie le sceglie il destino-

Agitò davantia noi una palla di vetro con dentro i nomi di ognuno della classe.

Iniziarono ad arrivare uno dopo alla volta fino a quando non arrivò il mio turno...

-Ryan- esclamò il prof tocca a te -dai vediamo con chi ti metterai al lavoro-

Introdussi tremante la mano nella ball di vetro e presi un foglietto a caso lo srotolai e lessi il nome.

"Charles O'malley"...

Charles & Ryan: Diario di un ragazzo gayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora