Capitolo 4

1.4K 86 17
                                    

[Clarke]

L'indomani, quando mi svegliai, ero tutta eccitata perché sarei andata a lezione di letteratura, non vedevo proprio l'ora di rivedere lei, la mia insegnante, Lexa. Questo mio entusiasmo era del tutto inappropriato, lo sapevo benissimo che non poteva esserci nulla tra me e lei, era anche illegale, io ero ancora minorenne anche se per poco, ma era più forte di me. Lexa era sempre nei miei pensieri mi era entrata dentro, e non aspettavo altro che le sue lezioni per poterla vedere. Come una ragazzina avevo preso una cotta per la mia insegnante.

Eravamo in classe, stava girando tra i nostri banchi mentre leggeva una poesia di Rainer Maria Rilke, quando mi passò di fianco la guardai con occhi famelici dalla testa ai piedi, lo sguardo si posò per lo più sul suo fondoschiena e un brivido mi attraversò.

"Tu senti che sei da tutto distaccato; nell'infinito è il tuo guscio, dove sta il tuo succo vigoroso e preme. E da fuori lo soccorre un raggio, perché i tuoi soli in alto, colmi e accesi si rovesciano. Ma già in te... ha avuto inizio... ciò che oltre i soli dura."

La poesia la recitava a memoria, quando finì il verso fece un piccolo sospiro.

"Quando Rilke scrive: 'Nell'infinito è il tuo guscio, dove sta il tuo succo vigoroso e preme.' A che cosa si sta riferendo? Che cosa intende esprimere?", domandò alla classe.

Continuavo a fissarla e non ci pensai un secondo di più, feci la mia mossa e presi la parola.

"Io penso che stia parlando di sesso!", esclamai.

Un po' sorpresa dalla mia frase mi diede corda.

"E cosa te lo fa pensare Clarke?". Colsi la palla al balzo, sfoderai lo sguardo più provocante e cominciai la mia analisi non togliendole per un attimo gli occhi di dosso.

"'Nell'infinito è il tuo guscio', è come una metafora per indicare quando il corpo raggiunge l'orgasmo. E... 'L'infinito' potrebbe rappresentare le infinite possibilità che ti si aprono quando raggiungi l'apice del piacere. E... il 'succo vigoroso', beh... è abbastanza ovvio!! Penso che Rilke voglia esprimere che sesso ed amore possono fondersi insieme... specialmente del buon sesso!", conclusi con un sorriso malizioso sul mio viso.

La campanella suonò, e senti Lexa richiamarmi con un tono decisamente autoritario.

"Clarke, vorrei parlarti un attimo".

[Lexa]

Per tutta la lezione mi sono sentita osservata, scrutata nel profondo, quasi violata, e quando Clarke ha risposto al quesito che avevo posto, guardandomi dritta negli occhi con quello sguardo malizioso, ho capito molte cose. Mi guardava in modo così seducente che mi ha fatto venire i brividi lungo la schiena. Mi stava deliberatamente provocando, e non potevo assolutamente lasciarglielo fare, era una mia studentessa! Decisa a mettere subito le cose in chiaro, al suono della campanella l'ho richiamata.

"Clarke, vorrei parlarti un attimo". Si è avvicinata non staccandomi mai gli occhi di dosso.

"Ascolta... io rispetto i miei studenti e l'incoraggio ad avere opinioni proprie...", lei continuava a penetrarmi con il suo sguardo e mi incitava a continuare.

"Però...?"

"...Però con l'uscita che hai avuto poco fa, non posso fare a meno di pensare che tu stessi cercando di provocarmi".

"E perché avrei voluto farlo?" chiese dondolandosi sul posto, "Magari per attirare l'attenzione?" risposi incerta.

"O forse perché sono incuriosita!", esclamò sfacciatamente. Stava tirando l'amo ed io abboccai ingenuamente.

Loving ClarkeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora