Capitolo 2

1.5K 97 11
                                    

[Clarke]

Ero distratta, mi stavo fumando la mia sigaretta tailandese, persa nei miei pensieri, quando ad un certo punto vidi avvicinarsi a me una donna di una bellezza impressionante, il suo portamento era quasi da modella, anche se indossava un tailleur da insegnante, aveva i capelli castani raccolti in una coda, e aveva uno sguardo gentile e accomodante, i suoi occhi, di un verde color oceano, mi catturarono all'istante...sembrava potessero scrutarmi fin dentro l'anima.

"Tu devi essere Clarke?!", il modo in cui pronunciò il mio nome mi mise quasi i brividi. Ero senza parole mi limitai a confermare con un banale "Sì".

"Lascia pure i tuoi bagagli qui, verrà qualcuno a prenderli e li porterà nella tua stanza". Mi ridestai dal torpore in cui ero caduta e ripresi il mio autocontrollo e un po' della mia innata sfacciataggine.

"Grazie, lei come si chiama?", le chiesi audacemente.

"I miei studenti mi chiamano Signorina Woods".

"Beh, io non sono una sua studente".

"Lo sarai", mi rispose con un sorriso. Oddio, quel sorriso mi fece quasi impazzire, sfoderai il mio tono più sexy e la guardai come se fosse completamente nuda.

"Questa è la migliore notizia che ho sentito oggi!" esclamai.

Vidi la signorina Woods imbarazzata, o forse speravo che lo fosse, ma si riprese quasi immediatamente.

"Mi dispiace doverti riprendere subito Clarke... ma nell'area della scuola non è consentito fumare...e anche questa è considerata come zona scolastica!".

Tra me e me pensai 'Sei bellissima lo stesso anche se mi cazzi'... Oddio ma che mi stava succedendo.

Continuai a seguirla come un cagnolino, mentre mi mostrava l'intero istituto. "Questa è la nostra sezione amministrativa. La mensa e gli uffici sono da quella parte. I dormitori per le ragazze del quinto anno sono di sopra. E le tue classi sono nell'altro edificio in cima alla collina". Poi improvvisamente ci fermammo davanti alla porta di un ufficio. Mi squadrò da capo a piedi: "Sarebbe meglio nasconderlo sotto la maglietta!" esclamò indicando il mio rosario buddhista.

"Perché?", le chiesi banalmente, non capivo proprio quale fosse il problema. Alla mia domanda non ricevetti risposta, però continuò con i suoi consigli.

"E l'anello al naso, sarebbe meglio che lo togliessi", io mi limitai a scuotere la testa, lei mi sorrise e bussò alla porta, di fianco c'era una targhetta...era l'ufficio della Madre Superiora.

"Non dire che non ti avevo avvertito... Buona fortuna", disse prima di lasciarmi passare.

Entrai nell'ufficio della madre Superiora Nia, 'Il nome è tutto un programma' pensai. Come avevo già previsto non fui accolta di buon grado, il suo sguardo di ghiaccio era molto intimidatorio però con me non funzionò, avevo visto e sopportato ben di peggio. Rimasi seduta in quel ufficio 'ascoltando' passivamente tutte le cavolate sulla disciplina, e sul rigido regolamento scolastico, mi annoiai molto soprattutto quando tirò fuori la filippica della religione, ma decisi di sopportare e fare buon viso. Per mia fortuna era arrivata l'ora di pranzo e la 'ramanzina' finì abbastanza in fretta.

Così mi diressi nel refettorio e presi il vassoio con il pranzo andandomi a sedere in disparte in un tavolo vuoto, ad essere sincera non avevo una gran voglia di compagnia.

Neanche il tempo di mettermi seduta che vidi tutte le altre ragazze alzarsi, e la madre Superiora cominciò ad 'intonare' la preghiera.

"Signore, benedici questo cibo che stiamo per ricevere, affinché possa nutrire il nostro corpo in Gesù Cristo".

Loving ClarkeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora