[Clarke]
Avevo il morale sotto le scarpe, ero seduta nel mio letto mentre stavo scrivendo nel mio quaderno. Octavia e Raven erano tutte eccitate per il ballo e stavano discutendo su come vestirsi e come agghindarsi, erano veramente noiose.
"Pensi di rimorchiare al ballo?", Octavia chiese a Raven.
"I giorni in cui rimorchiavo sono finiti!", rispose la castana quasi delusa.
"E tu, Clarke? Pensi di rimorchiare al ballo?", la mora si rivolse a me anche se avrei preferito mi lasciasse perdere, non le risposi, non ne valeva la pena ma lei continuò lo stesso.
"Ho sentito dire che ci sarà anche la signorina Woods".
Era la goccia, ero veramente furiosa, abbandonai il mio quaderno stizzita sul letto e mi alzai di scatto, urlandole contro.
"Sai una cosa, O.? Sono veramente stufa dei tuoi commenti del cazzo."
"Wow. Qualcuno ha bisogno di farsi una scopata!", mi provocò ancora. Corsi verso di lei e l'afferrai per i capelli lottammo un po' finché non riuscì a darle un pugno che mi restituì velocemente.
Raven e Harper cercavano invano di dividerci. Poi arrivò Lexa che aveva sentito il baccano. Entrò nella stanza e ci separò, io mi tenevo il naso stava sanguinando.
"SMETTETELA!", urlò.
"Clarke, vai a farti vedere da un'infermiera".
"Non ho bisogno di una fottuta infermiera!", sbottai con tutta la rabbia che avevo in corpo, poi mi voltai e corsi fuori dalla camera.
Lexa mi seguì giù per le scale.
"Clarke, aspetta ... Ti prego", mi implorò, io mi voltai e lei tentò di togliere la mano per vedere quando grave fosse la situazione.
"NON toccarmi!", le intimai, spingendo via la sua mano.
"Fammi vedere la tua faccia". Insistette con lo sguardo più preoccupato che avessi mai visto. Avevo gli occhi lucidi e stavo per esplodere in un pianto disperato, ma non volevo che Lexa mi vedesse così corsi via. Questa volta lei non mi seguì.
[Lexa]
Mi rifugiai nella camera, vedere la sofferenza negli occhi di Clarke mi distruggeva, 'Avevo fatto la scelta giusta? Avevo fatto bene ad allontanarla da me?', non ero più tanto sicura, decisi di fare un bagno, anche se sapevo già che non sarebbe servito a molto. Infatti una volta immersa nell'acqua mi lasciai finalmente andare e le lacrime uscirono disperate dai miei occhi. Continuavo a pensare a Clarke, a quello sguardo triste e deluso, e non riuscivo a darmi pace, il pianto divenne disperato fino a quanto lo sfogo finì non avevo più lacrime da versare mi sentivo vuota.
///
Mi preparai per il ballo, anche se non ero decisamente dell'umore, ma come insegnate ero di corvè, prevalentemente per la sicurezza e il controllo.
Scesi nella sala grande che era stata addobbata in modo eccezionale dalle ragazze, mi avvicinai a Nia, e presi un analcolico dal tavolo delle bevande.
Gustus aveva accompagnato i ragazzi della St. Paul e si stava avvicinando a noi.
"Madre Superiora... Sta benissimo", si complimentò Gustus.
Mia zia si limitò ad annuire per ringraziarlo.
Poi un po' imbarazzato si rivolse a me.
"Sai, ehm... Lexa, ho pensato... che se balliamo noi due, potremmo incoraggiare qualche ragazzino a farsi avanti con le ragazze. Cosa ne pensi?"
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Loving Clarke
FanficClarke Griffin, figlia adolescente di una nota senatrice, dopo essere stata espulsa da ben due scuole per la sua condotta ribelle viene mandata in un collegio cattolico. Qui, Clarke viene assegnata al dormitorio diretto dalla professoressa Lexa Wood...