Capitolo 4

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Feci le ore piccole, risvegliandomi poi da sola nel letto. Scattai in piedi: erano incubi frequenti quelli di svegliarmi da sola nel letto, vedendo Mickey steso a terra sanguinante e inerme sul pavimento. Appena sentii rumore di acqua venire dal bagno, sospirai posando una mano sul petto. rilassandomi. Andai diretta al bagno.

-Mickey, ti faccio i pancake?- chiesi aprendo poi la porta del bagno. Mi bloccai appena non vidi Mickey ma qualcun altro: Ian era con l'asciugamano in vita, con il suo fisico in bella vista.

-Che ci fai qui?!- chiesi subito, sgranando gli occhi e voltandomi per non guardarlo.

-A casa nostra c'è un problema con la doccia. Mickey mi ha detto di usare il vostro bagno prima di uscire per andare a sistemare il conto che doveva- mi spiegò per poi uscire con un pantalone a petto nudo. Annuii velocemente e scesi le scale.

-Comunque mi vanno i pancake!- urlò dal bagno. Sorrisi ridendo, preparando poi i pancake. Scese e li mangiò insieme a me, dopo essersi vestito, con l'uniforme da paramedico.

-Oggi ti accompagno io, sotto minaccia di Mickey- rispose poi al mio sguardo fulminante. Sbuffai e mi andai a cambiare, raggiungendolo poi fuori casa. Appena arrivammo a scuola, uscì anche lui e mi accompagnò davanti a scuola, come se fosse Mickey in persona.

-Cos'è, ti sei già stancata di Mickey?- chiese un ragazzo, insieme al suo gruppetto davanti a scuola. Scossi la testa, vedendo subito Ian guardarli male.

-Lasciali perdere- sussurrai a Ian, che debolmente annuì e continuò a camminare affianco a me guardando davanti a lui.

-Non ti piace come ti sbatteva Mickey, puttanella?- continuò ad urlare contro di me. Vidi subito scattare Ian contro il ragazzo e feci a tempo a prenderlo dal busto e farlo indietreggiare.

-Vuoi vedere come ti spacco la testa, stronzo?!- urlò Ian, rabbioso, dimenandosi furiosamente.

-Ian, lascialo perdere! È solo un coglione!- gli urlai, trascinandolo via. Ian è peggio di Mickey a volte.

-Giuro che se continua a dire qualcosa, gli spacco qualche osso- disse con voce bassa, Ian, appena arrivai al cancello di scuola. Risi, trattenendomi, vedendolo poi osservarmi con un sorriso divertito sul volto.

-Grazie di avermi accompagnato, Ian- dissi in imbarazzo, data la scenata di poco fa con quel coglione.

-Nessun problema, avvisami se continuano a romperti le palle- disse abbozzando un sorriso e facendomi l'occhiolino prima di andare via con l'auto. Il rientro in classe ovviamente non è uno dei migliori: le oche giulive iniziano già a rompermi le palle.

-Oh guardate chi è arrivata affiancata da un bel paramedico- iniziano a civettare, con voce stridula.

-Che c'è, sei gelosa?- chiedo piuttosto divertita, sedendomi al banco e uscendo i quaderni di trigonometria, dato che due ore di quella materia mi aspettavano.

-Non mi dispiacerebbe che mi desse una botta, non so se capisci- disse ridendosela con le sue altre oche.

-Mi dispiace per te, ma quel ragazzo è gay- dissi scoppiando a ridere vedendo le loro facce alla mia affermazione.

-Sempre i migliori- disse spostandosi i suoi capelli sulle spalle.

-Non tutti- dissi riferendomi a Mickey, sorridendo.

-Certo, Mickey me lo scoperei anche io- disse scoppiando a ridere. Mi alzai di scatto, andando verso di lei e puntandole il dito contro, si ammutolì subito.

-Prova a dirlo di nuovo e dovrai andare a farti fare un trapianto di capelli- dissi con voce abbastanza minacciosa. Annuì e scappò via al suo banco. Mi diverto troppo a farla cacare sotto. All'uscita ritrovai Lip, che stava fumando una sigaretta appoggiato con il corpo alla sua macchina.

-Qual buon vento- dissi divertita, salutandolo con un bacio sulla guancia, avendo un sorriso da parte sua.

-Vedo che le puttane si divertono ad andare con ragazzi diversi ogni ora, eh Clary?- Jack, lo stesso ragazzo di stamattina iniziò ancora a parlare. Feci cenno a Lip di lasciar perdere con la testa, ma mi sorrise e spense la sigaretta.

-Tranquilla- disse posando la mano sulla mia spalla prima di andare verso di lui. Mi voltai e appena fu vicino a Jack con un pugno lo fece cadere a terra e non contento, si mise a cavalcioni su di lui e continuò a pestarlo.

-Cristo! Voi Gallagher avete dei seri problemi!- dissi per poi correre da Lip, staccandolo con la forza da Jack, che perdeva copiosamente sangue dalla faccia, non capendo da dove.

-Se continui a darle fastidio, ti ritroverai in una cazzo di bara, intesi?!- urlò Lip, con un dito puntato verso Jack, che si alzò e corse via.

-Siete sempre così, voi Gallagher?- chiesi scoppiando a ridere appena Lip mi guardò e alzò le spalle, diretto in macchina.

Call my name - Mickey MilkovichDove le storie prendono vita. Scoprilo ora