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Mi svegliai completamente sudata, era presto dunque mi feci una doccia. Avevo deciso di cambiare. Dimenticare il professore di cui mi sono infatuata perché pensavo che non era una bella cosa innamorarsi del professore. Mi misi la divisa argento e verde ovviamente, mi feci una coda di cavallo alta, aspettai Alexis e scesi per la colazione. Anche se era presto, la sala era già piena, e tutti i professori erano al loro tavolo e notai lo sguardo fisso su di me del professor Piton.

Ecco. Starà sicuramente pensando a quale umiliante punizione darmi per il gesto che ho fatto. Pensai.
Mi sedetti sentendo lo sguardo del professore bruciare sulla mia pelle. Volevo mangiare, avevo fame ma non ci riuscii.

******
Passò una settimana in cui senza farmi vedere da nessuno vomitai, si, cominciai a vomitare e rinchiudermi in una aula nascosta dove i miei demoni potevano uscire. Ero dimagrita troppo, la mia pelle era ancora più bianca del solito e solo allora capii che dimenticarlo non era possibile. Alexis si stava preoccupando terribilmente infatti abbiamo anche litigato per questo.
Erano le 22:45 e decisi di andare nella mia stanza a leggere qualche libro e a piangere come al solito. Si, poteva risultare una reazione esagerata per una cosa come questa, ma non ci riuscivo, non ci riuscivo proprio e non era solo il professore il problema, era anche che essendo molto timida e non molto socievole mi sentivo sola, esclusa molte volte presa in giro dagli altri e tutto ciò faceva male, tremendamente male.
Per arrivarci bisognava arrivare a uno degli ultimi piani di Hogwarts, vicino ai dormitori dei Corvonero, entrare, senza farsi sentire ovviamente, in un ripostiglio dove c'era una scala che portava nella fatidica stanza.
Ero arrivata nel corridoio che conduceva al ripostiglio mentre tentavo di non farmi sentire, proprio in quel momento arrivò uno starnuto decisamente rumoroso perciò decisi di accelerare il passo, ero molto stanca e molto debole perciò non riuscivo a correre.
Entrai nel ripostiglio accostando la porta e senza fare rumore andai alla scala. Aprii la botola e tentai di entrare. Uno scalino, due scalini e... Inciampai e caddi all'indietro oramai aspettando il freddo pavimento. Ma no. A prendermi non c'era il freddo pavimento ma bensì delle braccia forti e calde. Mi prese tra le braccia, lo guardai e svenni mentre una lacrima mi rigava il viso.

*****
Mi svegliai in un letto morbido solamente in intimo con la coperta fino al collo con quel profumo di vaniglia che inebriava la stanza. Vaniglia... Vaniglia... Vaniglia?!
Finalmente aprii gli occhi e vidi il professore intento a leggere un libro su una poltrona di velluto rosso. Feci per alzarmi ma il professore venne verso di me e mi fece senno di no.

S- professore dove mi trovo? Dove sono i miei vestiti?
P. Piton- calmati. Hai la febbre molto alta e sei denutrita, ti ho beccata che andavi nella stanza in uno degli ultimi piani... Cosa ci facevi? Perché sei così magra?
S- professore mi scusi ma sono miei problemi personali e vorrei indietro i miei vestiti per tornarmene al dormitorio

Si avvicinò e si sedette affianco a me con aria severa ma preoccupata.

P. Piton- con me puoi parlarne, parlami, perché non mangi?
S- perché non ci riesco
P. Piton- perché non ci riesci?
S- niente professore niente.

Mi alzai e mi dimenticai che non avevo niente addosso se non la mia biancheria intima. Scesa dal letto non avevo le forze per sorreggermi e caddi sopra al professore che mi prese, mi guardo e mi abbracciò.
Con la magia mi rivestì e mi portò in infermieria e rimasi lì per 4 giorni.
Qualche giorno dopo, riprese completamente le forse decisi di andare dal professore quella sera. Comincia anche a mangiare e ripresi il peso che avevo prima.
Erano le 20:00 e scesi disotto per andare dal professore. Bussai e mi disse di entrare.

S- buonasera professore, sono qui per ringraziarla per avermi aiutata qualche giorno fa quando non ero in forze.
P. Piton - perfavore siediti qui vicino a me, vorrei parlarti.
S- va bene professore.

Ci sedemmo vicini in un divano con la stessa fantasia della poltrona della sua camera.

P. Piton- provi qualcosa per me signorina?

Quella domanda mi lasciò stupita, insomma non mi aspettavo che il professore mi chiedesse una cosa del genere.

S- i..io...no no professore! Cosa va a pensare? e se non le dispiace dovrei andare via.

Mentre mi alzavo per andare via il professore con un incantesimo chiuse a chiave la porta, mi ritrovai davanti a un muro e quando mi girai c'era lui a due dita da me.

S- professore..
P. Piton- shh

Successe l'impensabile. Mi prese il volto tra le mani mi guardò negli occhi e mi baciò. Il mio primo bacio. Fu qualcosa di bellissimo. Prima fu un bacio timido che si trasformò in qualcosa di molto passionale. Io rimasi comunque di pietra mentre lui mi accarezzava i capelli e la schiena. Poi mi sciolsi e lo abbracciai anche io.
Lui sbloccò la porta e io uscii con il volto rossissimo correndo più che potevo. Però ero felice dopo molto.

My Only Limit Is MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora