~Capitolo 2 Soul e Evelyn~

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Il mattino seguente, il piccolo Soul, con in spalle lo zaino uscì di casa e salutò i suoi genitori ed incontrò Evelyn che sorridendo gli chiese: «Ciao Soul, buongiorno, dove stai andando?»

Soul sorridendo rispose: «Stavo giusto pensando di venire a casa tua... Volevo vederti, ehm… studiamo insieme?» 

Evelyn sorrise lo prese per mano: «Andiamo allora! Vieni» Soul, con un dolce sorriso la guardava con uno sguardo tenero mentre la seguì fino a casa. Il piccolo Soul, era un bambino dolce e vivace ma anche molto timido. 

 Salutò timidamente i genitori di Evelyn con un semplice:

«Buongiorno».

Jasmine la madre di Evelyn dai capelli rossi occhi blu, disse:

«Ciao Soul, buongiorno. Piccolo, vuoi del tè con biscotti?»

Soul timidamente rispose: «Grazie, signora». Mentre raccolse un biscotto al cioccolato che la donna gli aveva offerto dal vassoio. Il padre di Evelyn, Van,  biondo occhi azzurri disse: «Ciao Soul, scommetto che sei venuto per giocare con Evelyn vero?»

Il piccolo arrossì e rispose:

«Ehm… signore sono qui per studiare con Evelyn. Posso?» chiese a disagio il padre di Evelyn lo faceva sentire in imbarazzo, era alto e un fisico possente, gli incuteva timore.

Soul aveva lo sguardo basso, Van gli scompigliò i capelli e disse: «Piccolino, che hai? Perché sei così silenzioso, eh? Qualcosa ti turba?» 

Soul alzò lo sguardo verso l'uomo vide lo sguardo dolce dell'uomo che disse: «Tutto bene?»

Il bambino con un cenno del capo rispose: «S-Sì, tutto bene» Van che aveva intuito che il piccolo era in un qualche modo inquieto pensò: “Mi sa che mi nasconde qualcosa”. 

Disse: «Soul, sei sicuro che vada tutto bene?»

Il bambino guardò l'uomo poi con un piccolo gesto gli prese la mano e disse: «Ecco, io...cioè voi siete un guerriero vero? Ehm, vorrei che un giorno quando sarò più grande mi allenerete a diventare un guerriero», sussurrò con uno sguardo trasognato.

Van incredulo dal discorso del bambino gli accarezzò dolcemente il viso e disse: «Ah! Ecco cos'era, mi hai fatto preoccupare sai? Certo piccolo un giorno ti allenerò». Disse accarezzandogli i capelli.

Soul, a quelle parole dell'uomo lo abbracciò. 

«Grazie mille Signore, lei è il mio idolo! Che gioia un giorno diventerà il mio maestro!»

«Sì, piccolo, ma adesso, vai con Evelyn a studiare»

«Sì, signore!» e come un bravo ometto il bambino si avviò insieme a Evelyn nella cameretta dell'amica.

 La stanza era ampia, si sedettero davanti alla scrivania e studiarono.

Terminarono di studiare iniziarono a giocare in giardino a nascondino.

«Evelyn, dove sei?» mentre la cercava con lo zaino in spalle, Mandragora lo aiutava a cercare Evelyn. 

«Eve, dove ti sei nascosta? Se è uno scherzo basta giocare mi stai spaventando!» disse il bambino guardandosi intorno ansioso.

Evelyn sbucò da un carretto di legno dietro a lui. 

Con un sorriso disse: «Eccomi qua!»

Soul si spaventò poichè Evelyn era sbucata all'improvviso dal cespuglio di paglia ammassato nel carretto.

Soul dallo spavento indietreggiò e inciampò su un sassolino che gli fece perdere l'equilibrio e cadde col sedere a terra, Evelyn lo raggiunse preoccupata chiese: «Ti sei fatto male? Scusami».

Soul le fece una linguaccia e rispose:

«Sto bene, solo che mi hai spaventato tanto».

Evelyn lo aiutò a rialzarsi i due bambini tornarono a giocare spensierati.

sᴀᴄʀᴇᴅ sᴏᴜʟ ʟᴇ ᴄʀᴏɴᴀᴄʜᴇ  ᴅɪ ᴜɴ ᴇʀᴏᴇ (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora