Capitolo Sei

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Il dottor James Brighton sembrava essere portavoce della verità assoluta, perlomeno così osava mostrarsi, non senza una certa supponenza, alla platea quanto ai suoi co-relatori e Claudia faceva da ponte tra di loro, alternando sicurezza di sè a fugace smarrimento, soprattutto nei momenti in cui Mr Brighton quasi sembrava tuonare quando qualcuno, tra i suoi colleghi o tra gli auditori stessi, provava a muovere la più piccola tra le osservazioni o a contraddirlo: per il Dottor Brighton diventar madre a sessant'anni non rappresentava più una sfida, ma una solida realtà, contro ogni etica, contro ogni logica morale e contro ogni principio di fisiologia riproduttiva.

Brighton deteneva nella sua mente il verbo, la soluzione ad ogni umana frustrazione dettata dall'incapacità di generare, e se ne beava, novello dio tra gli uomini, increduli e sprovvisti di una fede che per loro potesse risultare illuminante.

Il Professor Brighton, il nuovo Messia, l'esaltato, il ponte tra il creatore e gli uomini: nel mare profondo composto da tutti i suoi deliri James Brighton navigava a vista, e aveva come nocchiero la sua scienza che mai e poi mai avrebbe teso a lui un tradimento.

Claudia era incredula e sconcertata davanti a questo prosopopaico atteggiamento, ma quel che contribuiva a renderla più attonita era il delirio, pari e uguale, che il luminare mondiale suscitava in coloro che in quel momento gli prestavano l'ascolto: la maggior parte di loro, infatti, lo sosteneva con applausi ed espressioni traboccanti di umana ammirazione, sognatori estatici, come serpenti affascinati dal suono conturbante del più magico dei flauti dolci.

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