Capitolo Dieci

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Alla fine di quella giornata così intensa, di una giornata che già annunciava di cambiare tutta la sua vita, Claudia, dopo aver salutato tutti e aver svolto i convenevoli del caso, si mise al volante della sua utilitaria e, stanca morta, mise in moto e si diresse finalmente verso casa, con la testa piena di pensieri, brutti e belli al tempo stesso, o meglio, più che brutti, pensieri improntati all'incertezza, all'incertezza per quello che l'accettazione della proposta appena ricevuta avrebbe comportato: cambiare, per un periodo della sua vita, tutto di sè, le sue abitudini, il suo modo di passare le giornate.

Claudia era fondamentalmente e, nella sua essenza, un'abitudinaria, una persona ancorata alle sue quotidiane consuetudini, pur concepite nell'ambito della sua smisurata libertà.

Claudia a trent'anni aveva dei suoi punti fissi, nonostante dall'esterno sembrava non ne avesse: Claudia aveva le sue convinzioni ormai ben radicate, e aveva ormai ben chiaro come intendesse vivere e niente, e soprattutto nessuno, l'avrebbe smossa dalle stesse. A parte un imprevisto che non tardò ad arrivare: e giunse quella sera stessa.

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