Capitolo Undici

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Il destino quando è in attesa di te non tarda ad arrivare: è puntuale più di una cambiale, non ha passaporto, tanto meno documenti di identità.

Il destino è lì, dove ti aspetta da sempre e dove ignoravi completamente che fosse, è là che ti aspetta, pronto a tenderti un agguato, a farti suo, contro ogni regola, certezza o convinzione: l'uomo è faber fortunae suae, fino a che il destino non entra in gioco, in campo, a tirare all'improvviso il suo calcio di rigore, quello che rimette tutto in discussione, che rimescola le carte, ridisegna la rotta del tuo navigare.

Quando il destino entra in scena è il primo attore, non esistono co-protagonisti nè controfigure: il destino è il primo attore che si ribella alle regole imposte dal regista.

L'uomo è faber fortunae suae sempre, fino a che non entra in scena il destino, a ridisegnar la trama, incurante e impavido. Il destino.

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