Capitolo Cinque

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Claudia entrò al solito trafelatissima nell'ampia sala di conferenze dell'hotel e prese posto immediato vicino ai relatori, per fare, come si dice, il suo dovere, di tradurre dall'italiano all'inglese e viceversa, in modo che le lingue differenti non fossero una barriera insormontabile, ma solo un ulteriore stimolo a volere comunicare il più possibile tra simili.

Claudia non potè fare a meno di notare che, seppur si fosse molto in anticipo rispetto all'effettivo inizio dei lavori, la sala fosse di fatto di già gremita: l'ingresso era libero, aperto agli addetti ai lavori e ai non addetti, e l'età dei partecipanti - altra cosa che Claudia notò piacevolmente - era quanto mai variabile: da giovanissime coppie a coppie più attempate e persone non in coppia, di svariate età, desiderose di approfondire l'argomento della riproduzione umana, contro ogni ostacolo e senza pregiudizi.

L'ultimo ad entrare nella sala fu proprio il professor James Brighton, impeccabile nel suo vestito grigio e incravattato, tanto l'aria condizionata lo avrebbe certamente preservato dai fastidiosi olezzi di sudore che il clima torrido di quell'estate avrebbe potuto suscitare in condizioni standard.

Ed i lavori ebbero così inizio, tra i saluti e i convenevoli introduttivi e qualche applauso.

E Claudia, probabilmente per la prima volta, poteva dirsi veramente fiera di quel lavoro che si era scelta, consapevolmente, qualche anno prima.


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